martedì 31 marzo 2009

INFO 31 MARZO 2009


Gentilissimi colleghi,
trovo finalmente il tempo di parlarvi delle recenti novità che hanno caratterizzato l’attività sindacale delle ultime settimane.
Chiedo scusa per la discontinuità delle informazioni che fino ad ora ho trasmesso, ma ritengo di dover parlare quando c’è qualcosa di significativo da dire e non a vanvera tanto per dire qualcosa: ora ho qualcosa da dire!
Come forse saprete, il 13 marzo si è aperto il cosiddetto tavolo tecnico dedicato alla trattazione dei fondi economici del Comparto. Fondamentalmente: fasce, incentivi, disagio per particolari condizioni di lavoro e straordinario. 
Si tratta di un primissimo contatto tra le componenti sindacali e l’Amministrazione, nel corso del quale quest’ultima ha presentato i conti al fine di determinare il biennio 2006/2007 e, in via provvisoria, il 2008.
Vi risparmio i tecnicismi riservandomi di informarvi dei progressi in corso d’opera; mi preme dirvi subito che il compito che mi sono prefissato ed al quale rimango fedele è quello di sorvegliare affinché non si verifichino, nella fase successiva a questa, ovvero quando si stabiliranno i criteri di utilizzo dei fondi, un uso iniquo in favore di gruppi e gruppetti che in passato, con argomentazioni discutibili, erano riusciti ad avvantaggiarsi nella attribuzione delle fasce economiche.
Sappiamo che per il 2009 ed il 2010 avremo un problema di finanziamento di questi fondi, i quali, grazie alla “lungimirante” politica del presente Governo verranno decurtati rispettivamente del 10 e del 20%.
È un ragione in più per salvaguardare maggiormente il reddito ed il suo potere d’acquisto. Come FSI-USAE abbiamo presentato, in sintonia con altre componenti sindacali, una proposta  di incremento temporaneo del 30% delle quote individuali di produttività a tutto il personale del comparto per l’anno 2008; tutto ciò in attesa di raggiungere un accordo complessivo sui fondi da utilizzare. Abbiamo anche chiesto all’Amministrazione di verificare, analogamente a quanto è avvenuto in altre aziende sanitarie della Regione, la possibilità di trasformare una quota degli incentivi in fascia economica. Quest’ultima ipotesi, se accolta, permetterebbe di trasformare una parte del reddito, teoricamente volubile in reddito stabile e pensionabile a tutti gli effetti, al riparo quindi dalle intemperanze governative sempre più indirizzate a colpire il reddito da lavoro dipendente e, nello specifico, dei lavoratori della Pubblica Amministrazione.
Tra l’altro, vi informo che, con Decreto n. 28 del 20.03.2009 è stata approvata l’intesa sui criteri di utilizzo dei fondi destinati al lavoro straordinario.
Si è avviato da qualche tempo un dibattito sulle riqualificazioni, sia in termini di progressioni verticali che di trasformazione di quei profili professionali che non risultano inquadrati correttamente rispetto alle effettive mansioni svolte. Ad onor del vero, recentemente, il Segretario della CGIL, Rossano Gambino, ha pubblicamente dichiarato di volersi impegnare in questa direzione, anche altri lo hanno fatto: do atto di queste dichiarazioni e nel contempo li invito a dare una doverosa accelerazione all’interesse già manifestato. Vedremo cosa ne uscirà, vi terrò ovviamente informati.
Ripeto, siamo solo agli inizi, queste tematiche hanno dovuto faticosamente sgomitare per inserirsi tra i temi che vanno o sono andati per la maggiore, ovvero: riorganizzazione dell’Arpa, stabilizzazioni dei precari, progressioni di n. 79 assistenti tecnici; su quest’ultima “luminosa conquista” mi sembra già di sentire le vostre giuste domande, “e gli altri assistenti tecnici che magari si ritrovano in posizione analoga a quelli individuati, perché no?”
Intanto ribadisco che tutti coloro che possiedono i requisiti previsti dal bando dovrebbero fare domanda, del resto le mie posizioni (molto critiche) su questa vicenda, che proviene da molto lontano, molti le conoscono già e non starò qui a ripetermi per l’ennesima volta.  
Se permettete, aggiungo qualche ulteriore elemento di riflessione sull’andamento di questa RSU che, come sapete, ha iniziato il suo mandato nel dicembre del 2007.
Mi sto rendendo conto come una parte numericamente consistente di questa RSU stia inscenando una penosissima pantomima, una sorta di commedia delle parti, al solo scopo di svuotare di significato il concetto di unitarietà della RSU, che teoricamente  dovrebbe travalicare le appartenenze o le posizioni squisitamente politiche finalizzando l’azione concreta alla ricerca del maggior benessere di tutti lavoratori, indipendentemente da livello, profilo o appartenenza ideologica, appunto.
Gli appartenenti a questo gruppo (per ora non voglio fare accuse dirette, ma confido molto sulla vostra capacità di immaginazione) litigano o fanno finta di litigare tra loro e con circonlocuzioni da azzeccagarbugli di quart’ordine, paralizzano nei fatti l’attività di questo importante organismo elettivo non permettendo neppure l’adozione di un semplice regolamento di funzione della RSU che, è bene ribadirlo, dovrebbe essere la più alta espressione di Democrazia interna ai luoghi di lavoro,.
Questo è un principio che evidentemente a costoro, abituati nella precedente RSU a fare il bello e cattivo tempo, hanno difficoltà ad accettare.
Non importa!!!!
Capito il loro gioco e chiamate trasversalmente a raccolta le forze che non guardano solo al “particulare loro” di guicciardiniana memoria e che tradotto in volgare vuol dire farsi platealmente gli affari propri, si prosegue per la strada che abbiamo chiara davanti a noi, ovvero fare ciò per cui i lavoratori ci hanno conferito la loro fiducia, rappresentare gli interessi di tutti, indistintamente! E, non ultimo, mettere davanti alle proprie responsabilità e denunciare chi non agisce per il bene comune, ma solo ed unicamente (nella migliore delle ipotesi) per raccogliere qualche tessera sindacale o qualche voto alle prossime elezioni di RSU.
Mi dispiace polemizzare in questo modo e giuro che la mia non è una banale polemica di cartello; in quest’anno e mezzo ho osservato molto, ed ora credo di poter distinguere, con qualche ragionevole certezza, ma sempre con beneficio d’inventario, i “buoni dai cattivi”.
A margine vi informo che FSI-USAE ha presentato a febbraio all’Amministrazione alcune considerazioni sulla Bozza di Revisione dell’Organizzazione di Arpa Piemonte; in estrema sintesi abbiamo rilevato quelle che a nostro parere sono le maggiori criticità di questa proposta, individuabili principalmente nel sostanziale ridimensionamento dell’autonomia di Arpa rispetto alla missione che essa dovrebbe svolgere (la tutela dell’Ambiente se non ricordo male!).
Abbiamo inoltre rilevato una incongruente e contraddittoria politica di sviluppo del personale che contrasta clamorosamente con i principi contenuti nell’incipit del documento (art.5).
Non ci aspettiamo un granché; il carteggio intercorso tra Sindacati ed Amministrazione, in questo caso, ci è sembrato poco più che uno scambio di retoriche cortesie, ma quanto meno abbiamo detto anche noi la nostra.    
Scusate se mi sono un po’ dilungato, nell’occasione vi saluto tutti cordialmente e, come sempre, resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.