TORINO, 24
luglio 2014
CRONACA DI UNA CALDA ESTATE…
…..MA NON IN SENSO
METEOROLOGICO
Giovedì 17 luglio l’Amministrazione ha convocato
OO.SS. e RSU per illustrare il piano di
azione rispetto alla riorganizzazione dei laboratori.
Diciamo subito che rispetto al 28 maggio, data
dell’ultimo incontro in materia e dopo il quale non erano più trapelate
indiscrezioni, oggi ci troviamo in un contesto politico mutato, ragione per
cui ci è sembrato che la linea generale si sia un po’ ammorbidita, crediamo
anche a causa delle molte critiche che hanno investito la Direzione all’indomani
del 28 maggio da parte di OO.SS. e RSU. Non a caso nel decreto 63 pubblicato il
18 luglio, nell’approfondire il progetto elaborato dall’Ufficio di Direzione si
parla di una comparazione con modelli organizzativi di altre agenzie ambientali
(Lombardia, Toscana, Veneto ed Emilia Romagna) alcune delle quali, è bene dirlo
e al netto di ogni altra considerazione, si sono riorganizzate definitivamente
già da parecchi anni, senza essere passate per un processo di continua
mutazione durato la bellezza di 10 anni.
Le novità in questa versione “Arpa 99.0” si riassumono
sostanzialmente in questo schema:
· tre ambiti
sovra-provinciali con quattro laboratori primari dislocati a Novara,
Grugliasco, Alessandria e Cuneo.
· due laboratori
specialistici a Novara e Grugliasco, più le fantomatiche tarature ad Ivrea.
L’approccio che propone la Direzione è di tipo
graduale e sembrerebbe aprire al confronto con le controparti attraverso una
serie di incontri che si svolgeranno a partire
dall’8 agosto e che dovrebbero concludersi, secondo lo schema proposto, il 12
settembre per poi procedere all’approvazione del piano entro il 22 settembre.
Tutto bene!!!???
Neanche per sogno, resta il fatto, a prescindere
da queste novità, che decine di lavoratori
dei laboratori dovranno cambiare o sede o lavoro o l’orario di servizio o tutte tre le cose insieme……
Questo solo per cominciare, infatti qualche giorno
fa il neo-assessore al bilancio della Regione Piemonte, in un’intervista
rilasciata ad un importante quotidiano nazionale, parlando tra le altre cose
dell’Arpa, diceva testualmente: “…..cominciando ad esempio con l’accorpamento
dei laboratori. Sono otto, possono scendere….” .
Quel cominciando detto
apparentemente per caso costituisce a nostro avviso la spia che il
processo è solo all’inizio e nessuno, dicasi nessuno, è autorizzato a pensare
che tutto ciò riguardi una data categoria di lavoratori e solo quelli.
Siamo certi che i cambiamenti, nel triennio che
l’Amministrazione si è data per portare a compimento questo processo,
riguarderanno in qualche misura tutti i lavoratori.
La nostra attesa è orientata a conoscere e a
capire qual è la portata reale e complessiva di questa riorganizzazione; nello
stesso articolo, citato prima, si accenna a problemi di bilancio della Regione
e ai costi del personale, costi ai quali in qualche modo vorranno fare fronte.
Rispetto a questo FSI intende verificare
direttamente nei confronti dell’interlocutore politico quali strategie e
soluzioni che si intendano adottare.
L’Amministrazione dice che entro la fine di quest’anno
verrà rifatto il Regolamento di organizzazione, a noi però sembra che manchino
elementi fondamentali per capire dove realmente stiamo andando.
Non esistono nell’ordine:
1.
una relazione che illustri chiaramente gli investimenti necessari ad operare la
riorganizzazione ed i risparmi che si prevedono di realizzare in prospettiva futura e a seguito
di questi interventi;
2.
un piano complessivo che illustri le dinamiche di interrelazione
tra riassetto organizzativo e personale (mobilità necessarie, piano di
riqualificazione dei lavoratori destinati ad altre mansioni, trend di
pensionamento, assunzioni, utilizzo del telelavoro a distanza);
3.
una relazione di accompagnamento all’assetto organizzativo
generale che ci si vuol dare.
Detto
questo osserviamo però (con finto stupore) come tutto ciò sia corredato da un
bell’accordo tra Amministrazione e Dirigenza che prevede la distribuzione in
due anni (2014-2015) di incentivi pari alla ragguardevole “sommetta” di oltre 1.000.000
di euro che, suddiviso tra i 73 dirigenti attualmente presenti, corrisponde ad
un valore medio di oltre 13.000 euro pro-capite (differenziati in ragione del
ruolo e dell’effettiva presenza in servizio).
A noi sembra uno scandalo grosso come una casa;
da una parte il mandato a risparmiare con la spada di Damocle delle incognite
che incombono sui destini dei lavoratori, dall’altro senza che vi sia una relazione
costi-benefici degli interventi di riorganizzazione, si attribuiscono premi di
questa portata, basta che sia stato varato il piano e prescindendo dai
risultati, per non parlare dello sdegno che una spartizione simile di risorse suscita
tra i lavoratori del Comparto in un momento come questo…inutile aggiungere
altro!
…….e al fin
dell’avventura
“cari” signori Bonaventura
per premiare la
riorganizzazione
(e la
dematerializzazione)
ecco a voi un bel…….
MILIONE!!!!!
Sia chiaro, i componenti FSI della RSU,
coerentemente con quanto deciso in ambito collegiale, andranno ai tavoli che l’Amministrazione
convocherà tra agosto e settembre e sentiranno cosa realmente verrà fuori.
Vogliamo però vedere qualcosa di concreto, che consenta
ad FSI di valutare e quindi di decidere quale atteggiamento mantenere
nell’immediato futuro.
redatto a
cura del Coordinamento FSI-ARPA PIEMONTE