lunedì 18 maggio 2009

INFO 18 MAGGIO 2009


  
Come saprete il 14 maggio è stata firmata l’ipotesi di accordo relativo al CCNL - biennio economico 2008-2009.
A breve vi trasmetterò alcune informazioni di dettaglio, più alcune considerazioni sul futuro normativo che riguarderà il nostro comparto.   

Gentili Colleghi,
vi propongo ora una mia risposta a due mail che i colleghi della sede di Torino Luciano Crua e Gianmario Nava hanno rispettivamente inviato a vari esponenti sindacali, a seguito dell’assemblea che si è tenuta in Sede centrale lo scorso mercoledì 13 maggio.
Su richiesta di alcuni colleghi rendo pubblica la risposta che fornisco.
A seguito della mia riposta ci sono i testi delle mail dei summenzionati colleghi.

Gentilissimi Gianmario e Luciano,
ho letto con interesse le vostre considerazioni sul tema della riorganizzazione di Arpa che tante energie sta assorbendo e molte sensibilità ha colpito.
Tenterò con queste mie poche righe di articolare una risposta che è personale ma sostanzialmente condivisa dalla mia sigla.
Pur essendomi fatta un’idea, che nel miglior modo possibile vi espliciterò, vi devo avvertire che il mio ruolo di “amministrativo” di una struttura centrale non mi consente di avere una visione di dettaglio del problema ma più che altro politica; ed è politica nel senso più ampio del termine la riflessione che vi propongo.

Lo dico anche un po’ in contraddizione col fatto che tutte le forze sindacali (noi dell’FSI inclusi) che ci siamo “sbattuti” per mesi a scrivere fiumi di parole, nel tentare di dare una forma a questo regolamento che fosse la più confacente ad una moderna Agenzia che, nell’esercizio delle proprie competenze e prerogative e per la particolare specializzazione della propria funzione rispondesse a moderni criteri di efficienza razionalità e soprattutto indipendenza.

Premesso che, il regolamento è materia di concertazione e non di contrattazione e quindi l’Amministrazione alla fine decide un po’ come le pare, prima che uscisse l’ultima versione di bozza dall'Amministrazione, avevo avuto modo di esprimere il mio scetticismo rispetto alle reali intenzioni da parte dell’Amministrazione di correggere la rotta; essa non può fare di più, Arpa, come tutte le aziende pubbliche, non è indipendente dal giogo della politica alla quale deve rispondere ed a cui è funzionale.

Lavoro nella P.A. da quasi tre decenni, ho vissuto la fase della cosiddetta “privatizzazione” dell’amministrazione pubblica; lo spirito delle leggi che dal 92 in poi si sono susseguite avrebbero dovuto portare ad una netta separazione dal livello politico, che avrebbe dovuto essere di mero indirizzo, il livello esecutivo avrebbe dovuto godere di ampi margini di autonomia, con responsabilità di fatto (e non di forma)  rispetto al proprio operato.

Non mi sembra che le intenzioni del Legislatore di allora abbiano sortito gli effetti sperati. Osserviamo che gli enti pubblici continuano ad essere condizionati nelle loro scelte e nelle loro peculiarità dal livello politico.

Il nostro micro cosmo non fa eccezione. Poiché non ci troviamo in un ente di tutela ambientale di un paese scandinavo o della Nuova Zelanda, ci ritroviamo ad essere, ahimè, perfettamente inscritti in questa realtà; ergo, le decisioni non possono che essere pilotate.
In questo quadro, che riconosco essere pessimistico, ma che modestamente mi permetto di definire realistico, osserviamo che – e qui allargo lo sguardo ad un contesto più vasto – la maggior parte del Sindacato gioca in questa vicenda un ruolo di sponda, ha perso di incisività condizionato dal clima sociale e dal fatto che si è reso responsabile di una certa inclinazione al compromesso che ha contribuito ad indebolire ancora di più tutti noi.

Questi ragionamenti si potrebbero dilatare ben oltre, ma  non è il caso di dilungraci. Con questa riposta ho inteso proporre, in estremissima sintesi, il nostro punto di vista; aggiungo solo, caro Gianmario, che da un’ennesima bozza che l’Amministrazione ci proporrà non ci apettiamo nulla di sostanziale, se non forse qualche variante lessicale; potrei sbagliarmi e sinceramente me lo auguro. Vedremo!
Auguri a voi e a tutti noi.