martedì 27 ottobre 2015

comunicato stampa FSI



Buongiorno a tutti, inoltriamo un interessante comunicato stampa del Segretario Generale di FSI (accessibile dal link in calce) sulla manovra economica in fase di attuazione e sui riflessi pesantissimi che questa getta sul Servizio sanitario e sul fatto che le scelte fiscali del Governo verranno pagate dai dipendenti del Comparto della Pubblica Amministrazione, sia in termini economici che come cittadini fruitori di servizi.
L'opera di sistematica denigrazione dei lavoratori pubblici, attuata in questi ultimi tempi a mezzo stampa è frutto di un disegno ben preciso che porta l'opinione pubblica ad operare la facile equazione "dipendente pubblico=nullafacente parassita" con la logica conseguenza di fornire una sostanziale giustificazione al progressivo  e generale smantellamento del servizio pubblico, favorendo in questo modo appetiti di gruppi di potere che, scendendo nello specifico, da un lato vogliono accedere al ricco mercato delle prestazioni sanitarie e dall'altro puntano a precarizzare al massimo il lavoro dipendente anche nella P.A., in analogia a quanto avviene nel settore privato. 

Sia chiaro che non difendiamo i corrotti e i dipendenti in malafede; fenomeni che certamente esistono, anche in virtù del fatto che a qualcuno ha fatto comodo fino ad ora non assumersi le proprie responsabilità.

Sappiamo tutti di cosa stiamo parlando. 

L'altra faccia della medaglia è rappresentata dall'abuso di esternalizzazioni con logiche di affidamento al massimo ribasso ai danni dei lavoratori e dei servizi forniti (fenomeno a cui assistiamo in parte anche nel nostro Ente). 
Rileviamo come in alcune aziende sanitarie questo fenomeno stia assumendo dimensioni abnormi, con interi servizi, non solo ausiliari, di fatto affidati alle cosiddette cooperative.
E' una situazione preoccupante che coinvolge tutti i lavoratori della P.A. e che ci vedrà coinvolti per molti mesi a venire quando, oltre all'allarme dovuto alla "finanziaria", dovremo affrontare i problemi che introdurrà la riforma della P.A. e il conseguente rinnovo contrattuale.


Sul fronte interno FSI lancerà a breve una serie di iniziative di confronto e informazione con i lavoratori.


Buona lettura




giovedì 1 ottobre 2015

RSU, la scelta di FSI

Intervengo in prima persona, in qualità di coordinatore del gruppo di dirigenti sindacali di FSI in Arpa P. per chiarire la posizione della nostra componente sindacale in relazione al recente terremoto che ha coinvolto la RSU, dopo le dimissioni di 7 componenti della CGIL.

Dico subito che il dibattito interno a FSI è stato difficile e condizionato da tanti punti di vista che hanno reso difficile la scelta che abbiamo infine approvato.

Come sapete, nel mandato RSU precedente e in quello attuale, iniziato dopo le elezioni di marzo di quest’anno, si era costituita una sorta di maggioranza, se vogliamo atipica, che aveva amalgamato intorno ad una certa idea di sindacato le forze di CGIL, USB e FSI. Non era né facile e neppure scontata questa “alleanza”; ricorderete ad esempio il nostro scetticismo rispetto alla colossale presa in giro dei “tavoli tecnici”. A volte su questo tema come su altri abbiamo scantonato rivendicando il nostro punto di vista sempre libero dai condizionamenti di soggetti esterni.

Tutto ciò ci fa dire che la crisi della CGIL è tutta interna a quel Sindacato e la scelta che è stata fatta da Roberto Riggio prima e dagli altri sei colleghi dopo, è arrivata come un fulmine a ciel sereno lasciandoci sorpresi per non dire allibiti.
A quel punto ci siamo chiesti cosa fare: senza farla troppo lunga vi dico solo che dopo discussioni, dibattiti e riunioni al nostro interno siamo arrivati alla decisione condivisa di rimanere in questa RSU, sebbene ampiamente mutilata, che allo stato, per quel che ne sappiamo, conta 13 eletti su 18.

L’esperienza a cui accennavo all’inizio rimane inedita ed irripetibile; noi non faremo parte di altre maggioranze. Non credo neppure che potremo collaborare con tutti i soggetti presenti attualmente in RSU; da alcuni di essi, sia ben chiaro, ci dividono e ci distinguono distanze siderali rispetto alla nostra cultura e sensibilità sindacale.

La nostra scelta è stata dettata prima di tutto dal rispetto che dobbiamo ai lavoratori che ci hanno votato nelle ultime elezioni, conferendoci fiducia e dimostrando di credere nella nostra identità di fondo, ovvero quella di essere indipendenti nel senso più alto del termine.     

Non sappiamo cosa ci riserverà l’immediato futuro, l’unica certezza è che continueremo a difendere, stando nel solco dei principi che ci hanno sempre ispirati, ovvero equità e trasparenza, i singoli lavoratori e a trattare, quando ci saranno le condizioni, per garantire a tutti il rispetto dei diritti generali. Tutto ciò naturalmente non esclude il fatto che continueremo ad impegnarci per dare il nostro contributo di critica alle scelte gestionali che riterremo sbagliate, esattamente come abbiamo fatto fino ad ora.

In tempi medio-brevi annunceremo una serie di assemblee nell’ambito delle quali porteremo il dibattito nelle varie sedi su ciò che sta avvenendo in Arpa (a breve uscirà la Legge regionale di riforma dell’Arpa) e sul nostro approccio alla “nuova” RSU dopo questa nostra decisione.

Grazie della vostra attenzione.

Michele Lattanzio
 coordinamento Arpa
    FSI-USAE