Cari colleghi, faccio seguito alle richieste pressanti da parte
di molti nostri iscritti e simpatizzanti i quali lamentano un prolungato silenzio
da parte delle nostra componente.
Come avrete letto dai comunicati inviati dalla RSU la scorsa
settimana l’attività collegiale è proseguita nelle ultime settimane con due importanti
iniziative quali appunto la contestazione del comportamento che l’Amministrazione
mantiene da alcuni mesi nei confronti di RSU e OO.SS., là dove dopo aver
avviato una serie di ragionamenti su varie materie, non ha fatto seguire alcuna
azione concreta (principalmente part-time e mobilità). Non ultimo abbiamo
contestato l’ennesima e ingiustificata proroga del di PO, alla quale abbiamo fatto seguire una
segnalazione alla Corte dei Conti.
Ma veniamo al vero oggetto di questa comunicazione.
Vi scrivo, in prima persona per spiegare cosa sta succedendo
in FSI, l’organizzazione nella quale milito da oltre 9 anni.
Cercherò di essere sintetico, è da circa un anno che a
livello nazionale è in atto una lite tra la Segreteria nazionale,
legale rappresentante dell’organizzazione e quindi proprietaria del nome e del simbolo
ed un gruppo, che per ragioni non così chiare e comunque difficili da spiegare
in due parole, ha intrapreso un’azione di disconoscimento dei vertici dell’organizzazione.
Tutto ciò è sfociato in una azione legale, tutt’ora in atto,
ma che non ha ancora chiarito di chi è la ragione.
Questo stato di cose aveva già prodotto un effetto che, come
forse ricorderete, era quello delle dimissioni da iscritto e rappresentante RSU
di Nico De Leonardis, sostituito poi a settembre dalla prima esclusa alle
elezioni del 2018, Rosita Barisone. Il resto delle compagine FSI aveva
preferito attendere gli esiti di questa vicenda, che ormai aveva assunto contorni
giudiziari. Si sperava in tempi di chiusura del contenzioso ragionevolmente
brevi.
Giovedì 17 u.s. si è verificato un fatto nuovo che ha
introdotto un’ulteriore elemento di tensione nel nostro gruppo. La componente
“scissionista” di FSI ha inviato una lettera formale ad ARPA con la quale
destituisce dalle funzioni sindacali diffidando dall’uso delle prerogative
proprie del dirigente sindacale il sottoscritto e Carlo Maggiore.
Poiché la cosa è divenuta di dominio pubblico e considerato
che “i non addetti ai lavori” non conoscono questo stato di cose, considerato
che questo documento è stato prodotto usando il simbolo ed il nome di FSI, per
noi è stato difficile spiegare a chi ce lo chiedeva, cosa stava succedendo.
Questo è il motivo di questa comunicazione che intende chiarire,
anche se parzialmente, lo stato di cose.
Per quello che mi riguarda ho chiesto oggi all’Amministrazione
di pronunciarsi al riguardo, al pari di altre amministrazioni pubbliche che si
sono trovate nella medesima situazione. Alcune hanno totalmente disconosciuto
FSI scissionista come soggetto non titolato, recependo integralmente una
circolare ARAN del 2004 la quale stabilisce che in caso di controversia interna
ad una O.S., fino a sentenza passata in giudicato, il oggetto titolato è quello
preesistente all’insorgenza della controversia, altre hanno assunto un atteggiamento più salomonico prendendo le
distanze da entrambi i soggetti
Per ciò che mi riguarda è che questa lettera “farlocca” proprio
perché di dominio pubblico ha in qualche modo compromesso reputazione e buonome
dei destinatari.
Abbiamo sempre operato con la massima trasparenza ed in perfetta
buonafede, una comunicazione di questo tipo getta discredito su chi non ne può
nulla delle guerre intraprese da un gruppo di avventurieri pronti a tutto. Per
quello che mi riguarda vivrei bene anche senza attività sindacale.
Allo stato il collega Carlo Maggiore ha deciso di sospendere
le proprie attività sindacali in ogni ambito. Per quanto mi riguarda attendo di
vedere quanto succederà nelle prossime ore per poi decidere di conseguenza.
Spero di avere un po’ chiarito in contorni della faccenda.
Vi comunicherò tempestivamente ogni possibile sviluppo di
questa spiacevolissima faccenda.
Grazie
Michele Lattanzio