lunedì 22 dicembre 2014

le palle pesanti (appese all'abete)

Le palle appese all’albero sono particolarmente pesanti quest’anno!!!

Facciamo il punto delle situazione: in questi ultimi mesi una parte del sindacato in ARPA ha portato avanti una convinta battaglia di critica e di opposizione al cosiddetto piano di riorganizzazione.

Le nostre (ma non solo le nostre ) motivazioni non sono state una banale presa di posizione a difesa di qualche collega che non vuole trasferirsi da una sede all’altra o che non vuole cambiare mansione.

Il nostro obiettivo è molto più alto, ovvero la tutela di ARPA, contro la dispersione del suo patrimonio professionale e strumentale, contro lo smantellamento dei servizi a favore della Salute pubblica e contro le manovre strumentali della Direzione e di buona parte della classe dirigente di questo Ente che ha ampiamente dimostrato di essere inadeguata in tutte le occasioni in cui si è mossa, badando sostanzialmente alla conservazione del proprio status (leggasi cadreghino).

Basta guardare ai fatti che caratterizzano questa riorganizzazione: come forse saprete, il trasloco di attività da Ivrea e Omegna e le ristrutturazioni di Novara e Vercelli ci costeranno qualcosa come 2 milioni di euro e comporteranno, tra le altre cose, la dismissione dell’unico laboratorio realmente moderno della rete laboratoristica di ARPA, inaugurato solo 14 anni fa e costato all’epoca 10 miliardi di vecchie lire. Inoltre è previsto lo spostamento quotidiano, per almeno tre mesi, del personale da Omegna a Novara e ritorno, con le diseconomie che tutti possono immaginare, nonché un gigantesco piano di formazione per decine di colleghi che si dovranno riqualificare in attività diverse da quelle di provenienza, anche qui con spese consistenti.

Tutto questo avviene a monte di un taglio di finanziamento per il 2015 di 1,5 milioni di euro da parte della Regione; va da sé che l’equazione razionalizzazione uguale risparmio è nulla visto che solo per le due o tre cose che abbiamo citato si spenderanno milioni di euro (che non ci sono).

Qualcuno si è chiesto da dove salteranno fuori questi soldi? Oggi ARPA è un paravento per la Regione che ha sprecato fino all’inverosimile e che per farsi ripianare un debito certificato dalla Corte dei Conti di circa sette miliardi di euro (avete letto bene 7.000.000.000 di euro) ha concentrato la sua attenzione su ARPA, che ha sempre mantenuto un bilancio tutto sommato in ordine, e sulla la sanità dove vengono sfalciati decine di posti letto in tutti gli ospedali della Regione; si tagliano quindi servizi essenziali e si trascurano invece altri centri di spreco (e di inefficienza) in organismi amministrativi satelliti della Regione stessa, per non dire del fatto che il Consiglio regionale, nei giorni scorsi, non ha votato un provvedimento che avrebbe ridotto le retribuzioni dei consiglieri da 10.000 a 7.000 euro mensili.

Per non dire dell’assurdo grattacielo - simbolo tangibile dello spreco stratosferico in cui stiamo annegando - che sta crescendo di fronte al MOI, che costerà alla fine 260 milioni di euro, dei quali 22 solo per la progettazione; in compenso le palazzine che ospitano la nostra sede centrale, dopo neppure 8 anni, stanno letteralmente cadendo a pezzi.

Osserviamo inoltre come esempio emblematico la vicenda dei circa 1700 dipendenti delle provincie piemontesi che rischiano la mobilità ed il successivo licenziamento se entro due anni non troveranno una ricollocazione.
Certamente in qualche modo il caso verrà risolto politicamente, ma questa vicenda è la concreta rappresentazione che le decisioni che la politica prende per un ritorno di immagine immediato, non tengono minimamente conto delle conseguenze, che sono sempre a carico dei lavoratori e della cittadinanza.

Questi sono tutti elementi sui quali ogni collega ha il dovere di riflettere prima di farsi incantare dai fantastici e fantasiosi teoremi di una classe dirigente che si ostina a voler vendere fumo in cambio della (propria) salvezza.

Non sono esentati dalla nostra critica certi sindacati, che non esitiamo a definire venduti, che assolvono alla funzione di truppe di complemento del Potere, quel Potere che assecondano con “marchette ideologiche” al fine di raccogliere le briciole che gli vengono fatte graziosamente cadere dall’alto, svendendo così i destini dell’Ente e dei lavoratori che in buona fede si sono affidati alle loro cure per farsi rappresentare.

Lo diciamo chiaramente, a costo di farci nuovamente additare come i gufi che si oppongono al vento del cambiamento: con un finanziamento ridotto ed una previsione di spesa per il 2015 di diversi milioni di euro (che non abbiamo) il rischio concreto è quello di ritrovarci, tra un anno, a farci auguri di ben altro tenore.

Detto questo comprendiamo che nel periodo che precede le feste natalizie vi sareste aspettati un messaggio di banale buonismo ecumenico; ci dispiace per chi la pensa così, siamo animati da un fortissimo senso etico che non ci consente di fare sconti a nessuno.
L’obiettivo che ci poniamo è quello di lottare per il bene comune contro affaristi, trafficoni e privilegi immeritati….tutto il resto è noia!

Buone feste!

giovedì 11 dicembre 2014

UNA RIUNIONE AL GIORNO LEVA L'ARPA DI TORNO....O FORSE NO!




Facciamo il punto della situazione di queste giornate piuttosto frenetiche:
il 4 dicembre la Direzione al gran completo ci ha ricevuti per un aggiornamento sul programma di riorganizzazione dell’Agenzia.

Vi risparmiamo i dettagli di questa ennesima “rappresentazione” che avrete già letto in altri resoconti; la valutazione che ci limitiamo a fare è che tutto ciò che hanno pianificato è un non senso totale, a cominciare dalle previsioni di spesa per mantenere in piedi due laboratori a Vercelli (Radiazioni e Fitofarmaci), sede destinata a non essere più struttura dipartimentale, dove quantificano una spesa che va da 700.000 ad 1.130.000 di euro.

Quanto a Novara, che dovrebbe essere la sede dipartimentale ospitante il laboratorio di ambito, colpisce il fatto che per coprire gli organici necessari al nuovo fabbisogno in quella sede si ricorrerà esclusivamente alla mobilità volontaria; abbiamo chiesto cosa avrebbero fatto se non ci fossero state sufficienti adesioni, ma la risposta non è pervenuta, o quanto meno noi non l’abbiamo capita….

Abbiamo sollevato dubbi anche rispetto alla cronologia degli interventi, nel senso che sarebbe stato meglio, nell’ordine, aspettare la ratifica (imminente) della Legge regionale che modifica i principi organizzativi di Arpa, stilare un nuovo Regolamento e poi intervenire sull’organizzazione: ci è stato detto che spostare cose, persone e attività corrisponde ad una necessità impellente di risparmio e che tutto ciò prescinde dal Regolamento, che una volta riscritto (nel 2015) definirà l’ossatura complessiva dell’Agenzia, compresa la ridefinizione delle strutture amministrative centrali, a cui il D.G. ha dedicato un breve accenno.

L’abbiamo già detto e lo ripetiamo: al di là di tutte le considerazioni di merito, questo piano costa un sacco di soldi, particolarmente nella versione accelerata indicata dal Comitato Regionale di Indirizzo.


Quanto costi nella realtà abbiamo capito che non lo sa nessuno, ma a fronte di ipotetici e non quantificati risparmi futuri, Arpa oggi non si può permettere di spendere soldi che non ha (anche alla luce dell’ennesima riduzione del finanziamento regionale). La testardaggine di chi questi interventi li vuole fare comunque e a prescindere da ogni osservazione ci porterà, temiamo presto, a dover affrontare risparmi e decisioni dolorose sulla pelle di tutti  ANCHE DI CHI OGGI NON SI SENTE COINVOLTO. 

Nel pomeriggio stesso è arrivata alle OO.SS. ed alla RSU la convocazione per il giorno dopo (il 5) presso la Vice- Presidenza della Regione dove le delegazioni sono state ricevute dal Vice Presidente Reschigna e dall’Assessore all’Ambiente Valmaggia.
In quella sede, ascoltando il discorso di Reschigna e quello successivo di Valmaggia ci siamo resi conto che la parte politica ragiona per approssimazione, gli si dice che con questo piano si risparmia e loro, che devono dimostrare che si razionalizza e si risparmia, si prendono il “pacchetto” confezionato dalla nostra Direzione.

Gli interventi della RSU (a maggioranza CGIL, FSI e USB) hanno chiarito alla parte politica che le approssimazioni non portano da nessuna parte, in altre parole non si può anteporre l’azione ad un piano ragionato in termini complessivi e razionali; e quindi, in ultima analisi riteniamo si debba riscrivere l’organizzazione, tagliando gli sprechi e tante figure di Responsabile di SC superflue, studiare attentamente un piano di riordino che, salvaguardando specificità dell’Ente e valorizzandone le potenzialità, elimini i doppioni e snellisca la linea di comando.            

Sono stati questi principi che hanno animato il dibattito sviluppato tra la delegazione di FSI ed il Vice-Presidente Reschigna, che ha avuto la cortesia di accoglierci in un incontro a noi riservato e svoltosi  il 9 dicembre, del quale vi abbiamo dato conto con il comunicato del giorno 10 della Segreteria Regionale FSI.


In particolare, il Vice-Presidente ci ha evidenziato come le criticità maggiori dal punto di vista finanziario ricadranno sulle casse regionali nel corso dei prossimi due anni e come la Regione abbia la necessità di una riduzione di spesa immediata, contemperando tale esigenza con la  precisa volontà  politica di non ridurre i servizi ai cittadini ivi compresa la tutela dell’ambiente.

Abbiamo fatto notare al Vice Presidente, che ci ha ascoltati con MOLTA ATTENZIONE, che invece la strada intrapresa NON porterà ai risparmi immediati auspicati e come, conseguentemente, occorra fermare il piano prima che sia troppo tardi.     Per la Regione, per Arpa, per NOI.

 

ULTIMA ORA


Intanto sono stati sospesi sia la visita del DG a Novara prevista per ieri, che quella di una commissione tecnica al VCO prevista per oggi, 11 dicembre, ed incaricata di valutare le azioni di liquidazione e trasferimento delle attività a Novara;  sembra anche che la Direzione sia stata convocata in Regione nei prossimi giorni per ulteriori chiarimenti.
Seguiremo gli sviluppi e vi aggiorneremo puntualmente.

FSI a colloquio con Aldo Reschigna Vice Presidente Regione Piemonte

Oggi, 9 dicembre,  una delegazione di FSI ha avuto un importante incontro in Regione con il Vicepresidente Aldo Reschigna, in merito al piano di riorganizzazione di Arpa.
Nel corso della riunione abbiamo espresso al Vicepresidente le nostre osservazioni al piano, chiedendo espressamente di sospenderne l'attuazione prevista, lo ricordiamo, a partire dal 7 gennaio 2015.
Il Vicepresidente ha condiviso molte delle nostre osservazioni, e ci ha garantito una risposta entro una settimana.
Nei prossimi giorni predisporremo un resoconto dettagliato dell'incontro odierno, oltre al tavolo tecnico di informazione tenuto il 4/12 dalla Direzione con RSU e OO.SS., e all'incontro avuto in Regione venerdì 5/12 da RSU e OO.SS con il Vicepresidente stesso e l'Assessore all'Ambiente Valmaggia .
A seguire il comunicato della Sgreteria Regionale FSI

coordinamento Arpa
    FSI-USAE