Cari colleghi,
ad alcuni giorni dal termine delle elezioni per il rinnovo della RSU e a
risultati acclarati, in coda ai proclami di giubilo più o meno
entusiastici delle altre organizzazioni sindacali, in qualità di
rappresentante uscente di FSI, che in questa tornata si è classificata
ultima delle cinque liste in gara (beati gli ultimi!) sento il dovere di
dirvi alcune cose. Parlo a titolo personale, principalmente per
rispondere alle tante domande che mi sono state rivolte in questi ultimi
tempi, ma soprattutto per spiegare il mio personale disimpegno
nell'ultimo anno rispetto all'attività sindacale.
La
primissima considerazione da fare è il che mio impegno in RSU è durato
ben 11 anni e per tre mandati consecutivi. Questo primo elemento,
insieme ad altre circostanze che spiegherò più avanti, ha determinato un
naturale e credo comprensibile senso di logorio che mi ha fatto
decidere, già da un anno a questa parte, che questo sarebbe stato il mio
ultimo mandato.
Altro fatto che ha determinato questa mia decisione è che ad agosto di quest'anno io sarò in pensione, circostanza che da sola basterebbe a spiegare la mia decisione di non ricandidarmi.
A
parte questo, ho voluto non apparire in nessun modo nella campagna
elettorale per tentare almeno di cancellare quella sovrapposizione di
immagine che nei fatti identificava la mia lista con il sottoscritto;
sono convinto che l’azione di un’organizzazione sindacale, anche se
piccola come la nostra, non può e non deve identificarsi con un nome.
Esistono valori, metodi, tematiche alle quali si può aderire,
indipendentemente dalle persone fisiche che interpretano un ruolo in un
dato momento.
Fatte
queste brevi ma doverose premesse mi rivolgo a tutti i candidati
FSI-USAE di questa tornata che con il loro impegno hanno contribuito a
garantire un modesto ma dignitoso 8% di consenso, che ha consentito
l’elezione di due rappresentanti FSI nella nuova RSU, Anna Maria
Scibelli e Marco Montagnani. Colleghi da me stimatissimi ai quali vanno
oltre che le mie congratulazioni un sincero augurio di buon lavoro. Essi
possiedono la sensibilità e le capacita per lavorare in modo
costruttivo ma dialettico con la nuova RSU.
Permettetemi
di concludere con un breve cenno sul recente passato; i tre anni appena
trascorsi si erano aperti all'insegna dell'euforia a seguito del
risultato, che col 19,40% ci aveva consentito di eleggere ben quattro
rappresentanti, collocandoci al 2° posto tra le organizzazioni più
votate allora. Quell'ottimo risultato venne quasi subito vanificato
dalla spaccatura che a livello nazionale avrebbe poi lacerato la FSI,
trascinandola in questi anni in una guerra combattuta a suon di querele e
controquerele, tra fazioni contrapposte.
Non
intendo entrare nel dettaglio e nel merito di questa penosa vicenda, e
al di là del disgusto personale che ho provato nel constatare fino a che
punto i personalismi posso rovinare e quindi screditare il lavoro di
tanti attivisti onesti, ho dovuto fin da subito riscontrare uno
sfaldamento della nostra componente, conseguenza più o meno diretta di
questo stato di cose.
Nonostante ciò, alcuni di noi hanno resistito, questo ha fatto sì che FSI in ARPA non si sia del tutto annullata.
Ora,
questi problemi sembrerebbero almeno in gran parte chiariti e superati,
quindi la nuova componente può riconquistare il terreno perduto e
affrontare le importanti tematiche che presto si presenteranno (mi
riferisco in modo particolare alla discussione sul nuovo contratto di
lavoro) basando il proprio lavoro sui principi che da sempre sono la
nostra bandiera: equità e trasparenza.
Ringrazio
di cuore tutti quei colleghi che, nonostante tutto, hanno, con il loro
voto, dato fiducia più che al sindacato in sé, ad una certa idea di
sindacato, contribuendo ad ottenere questo risultato di assoluto
rispetto.
Nell'accomiatarmi auguro a tutti i colleghi buon lavoro e, più in generale, buona fortuna.
Michele Lattanzio