FSI-USAE
martedì 18 dicembre 2012
auguri-assemblea flash mob 13.12.12
FSI-USAE
mercoledì 12 dicembre 2012
Assemblea regionale dei Lavoratori ARPA e FLASH MOB
Cari colleghi e colleghe,
nel rilanciare il comunicato della RSU uscito ieri, vi ricordo che l'assemblea dei lavoratori si svolgerà tra le 10.30 e le 12.00 nella sede di via Pio VII° - Aula D0 - piano terra, a seguire, tra le 13.00 e le 14.00 in Piazza Castello, di fronte alla Presidenza regionale, un Flash Mob (manifestazione veloce).
Il significato di questa mobilitazione di RSU e quindi delle forze sindacali (compresa quindi la nostra) è da ricercarsi nelle incertezze date dal momento di transizione interno ad Arpa (piano di riposizionamento) ed in generale su quanto si sta adombrando con la cosiddetta spendig review (revisone della spesa degli enti pubblici) che rischia di colpire occupazione e retribuzioni dellle categorie più deboli.
PARTECIPATE NUMEROSI
coordinamento Arpa
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13 DICEMBRE 2012
La RSU ha indetto per il13 dicembre dalle 10,30 alle 12
un'Assemblea regionale dei Lavoratori di ARPA Piemonte
per informare, discutere e approfondire la "spending review" regionale e il "piano di riposizionamento" di ARPA.
L'Assemblea si svolgerà a Torino, presso la sede Arpa di via Pio VII n°9, Palazzina D0, Piano terra.
NB: All'assemblea può partecipare tutto il personale dell'Agenzia. Gli spostamenti (andata e ritorno) dalla propria Sede di Lavoro a quella dell'Assemblea vanno effettuati con mezzi propri, ma sono coperti in orario di assemblea entro il limite massimo individuale di 12 ore annue.
Al termine dell'Assemblea, si svolgerà un
FLASH MOB
13 DICEMBRE ORE 13-14 IN PIAZZA CASTELLO A TORINO
durante il quale i Lavoratori di Arpa e le Rsu consegneranno simbolicamente alla Regione un "albero" (autoprodotto) al quale saranno appese le "balle" presenti nel "piano di riposizionamento".
ALLE "BALLE" DELL'AMMINISTRAZIONE DI ARPA NOI NON ABBOCCHIAMO!
…E GLIELE APPENDIAMO TUTTE!!!
RSU Arpa Piemonte
rsu@arpa.piemonte.it
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martedì 4 dicembre 2012
presidio cosiglio regionale - 4 dicembre 2012
domenica 2 dicembre 2012
info FSI - presidio regione - produttività T.D. - chiusura sedi 24 e 31 dicembre - mobilità interna
Care colleghe e colleghi,
vi proponiamo questo resoconto delle cose concordate con l'Amministrazione al tavolo tecnico che si è svolto lo scorso 22 novembre.
Su produttività ai tempi determinati, aggiustamenti richiesti in ordine alle chiusure d'ufficio del 24 e 31 dicembre e mobilità interna vi parlerò dopo; siamo consapevoli che arriviamo ultimi rispetto alle altre sigle sindacali che hanno, per così dire, rendicontato su questi temi già all'indomani dell'incontro; il motivo di questo ritardo vi sarà chiaro verso la fine di questo resoconto.
Ora permettetemi di anteporre a tutto ciò la notizia ed il commento su quanto sta avvenendo in Regione.
Delle convulsioni che attraversano l'attuale Governo regionale, che personalmente ritengo uno dei più fallimentari nel già di per sé molto sconfortante panorama nazionale, sappiamo tutti; adesso, il pericolo che a pagare la malagestione che la politica ha esercitato in questi anni siano i dipendenti delle amministrazioni direttamente collegate a questo Ente (oltre che dei dipendenti diretti della Regione) si fa ancora più insidioso.
È notizia di pochi giorni fa che un gruppo consigliare, appartenete all'attuale maggioranza, ha presentato un emendamento che propone la riduzione delle dotazioni organiche del Comparto di Regione ed enti ad essa collegati del 15%.
Sebbene ARPA si trovi in una situazione teoricamente sana – ricordo che l'attuale dotazione organica, fissata con DDG 136/2011 è di 1362 dipendenti, contro una realtà che ad oggi non supera le 1080 unità – con questo emendamento, se votato, si introdurrebbe un principio che comunque noi valutiamo di massimo rischio per la nostra categoria; questo rischio è testimoniato dal fatto che il testo dice esplicitamente che la riduzione delle spese sostenute per il personale nel 2012 deve essere di almeno un 15%.
In due parole: mobilità interna e/o verso altri enti e, ciò che è peggio, in caso di esuberi non ricollocati, il licenziamento entro due anni dalla dichiarazione di esubero.
Anche la situazione creditizia, sostanzialmente sana di ARPA, non ci mette al riparo da nulla; ricordo che l'accredito delle somme per coprire gli stipendi di novembre sono arrivate dalla Regione soltanto 5 giorni prima del 27. Mi sembra un indicatore da non trascurare!
Per questi motivi aderiamo alla mobilitazione concordata in RSU (il volantino dovreste averlo ricevuto venerdì) ed in sintonia con le componenti sindacali di Regione e dei vari enti regionali, tutti interessati a questa follia.
La manifestazione si terrà martedì 4 dicembre dalle 14.00 alle 16.30 di fronte al Consiglio Regionale in Via Alfieri.
Chiedo a tutti coloro che possono di aderire all'iniziativa. Il momento è grave e richiede prima di tutto consapevolezza del terribile rischio che noi tutti corriamo e capacità di mobilitazione e di iniziativa da parte di chi è in grado di guardare un poco al di là del proprio naso (solo un poco!).
Di fronte a tutto questo gli altri temi assumono gioco forza una connotazione subordinata o secondaria, ciò nonostante è giusto che ve ne parli.
Andiamo con ordine:
1. Produttività dei tempi determinati e nel periodo di prova.
Il Direttore Amministrativo ha informato che è stata emessa la sentenza d'appello sul ricorso promosso contro il giudizio di primo grado della causa intentata dal lavoratore per il riconoscimento di tutta la produttività non percepita nei diversi periodo di lavoro a tempo determinato e nel periodo di prova.
La nuova sentenza sostanzialmente conferma quella di primo grado, riconoscendo al dipendente l'85% degli importi che gli spettano, al netto di quelli già percepiti, introducendo però una variabile che tutti gli altri potenziali beneficiari dovranno tenere in debito conto qualora l'Amministrazione non procedesse all'applicazione del beneficio a tutti gli altri colleghi che si trovano nella medesima situazione (cosa che RSU ha intenzione di chiedere aprendo una trattativa, visto che a suo tempo erano state accantonate risorse sufficienti).
Il giudice nel formulare la sentenza ha stabilito (insolitamente rispetto alla prassi normalmente seguita in questi casi) che le spese legali e processuali siano a compensazione: in parole povere ognuno si paga le proprie spese, che, per inciso, non sono proprio un'inezia.
Come dicevo, questo è un rischio potenziale del quale bisognerà tenere conto, soprattutto per tutti quei casi dove il beneficio potenziale è teoricamente inferiore ai costi di una causa analoga per tipologia e durata a quella del collega in questione.
Infatti è proprio in relazione al rischio che in questo modo viene scaricato sui lavoratori interessati che l'Amministrazione al tavolo ha potuto dichiarare che valuterà cosa è più conveniente fare: estendere il giudicato o lasciare che ognuno promuova una causa analoga.
Queste cose non possiamo non dirle perché riteniamo giusto che ognuno sia da subito informato sul potenziale rapporto benefici/costi che c'è in questa operazione.
FSI queste osservazioni le aveva già espresse all'inizio di questa vicenda, ottobre 2010, poi ripresa all'indomani della sentenza di primo grado (vedi post)
http://archiviosindacale.blogspot.it/2011_10_01_archive.html
Sono/siamo ovviamente a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
2. Chiusura sedi nei giorni 24 e 31 dicembre
Rispetto alla comunicazione dell'Amministrazione che stabiliva in modo per così dire "tranchant" una soluzione universale abbiamo cercato di portare al tavolo alcune proposte che dovrebbero essere formalizzate a breve con una nuova comunicazione:
ü Abbiamo chiesto che per coloro che hanno esaurito le ferie del 2012 e ore di recupero ci sia la possibilità di anticipare 2 giorni di ferie del 2013 o, in alternativa, di recuperare il debito orario in un lasso di tempo non inferiore ai tre mesi (ricorderete che l'Amministrazione aveva scritto che il recupero doveva essere completato nel mese di gennaio);
Per il personale in reperibilità in quelle settimane si è proposto di ridurre l'orario settimanale, così che gli interessati non risultino in ferie nei due giorni in questione, dando la possibilità di recuperare, anche in questo caso, nei mesi successivi.
3. Mobilità interna
Nel bando 2012, come è noto, ci sono tre posti verso i quali non sono state presentate domande volontarie e per i quali, comunque, l'Amministrazione si è riservata di esercitare il cosiddetto "potere organizzatorio".
Rispetto a questi posti l'Amministrazione farà ulteriori verifiche su potenziali interessati che hanno manifestato l'intenzione di trasferirsi verso altra struttura sia prima che dopo il periodo di pubblicazione del bando; in caso di esito definitivamente negativo la Direzione individuerà una struttura in grado di cedere figure considerate eccedenti e, sentito il parere del dirigente della struttura individuata, sarà il Direttore generale a disporre il trasferimento e non il dirigente della struttura , così come in prima battuta era stato proposto. Sembra una sfumatura di poco conto; in realtà questa differenza tutela maggiormente il lavoratore che, nella proposta dell'Amministrazione, rischiava di essere trasferito sulla base di valutazioni soggettive dal proprio dirigente. Ricordiamo che il potere organizzatorio, ribadito anche nel Regolamento interno sulla mobilità, dà la possibilità all'Amministrazione di trasferire il proprio personale, per motivi organizzativi, entro un raggio di 10 chilometri.
4. Regolamento missioni
È stata discussa la bozza proposta dall'Amministrazione del regolamento sulle missioni; il tavolo ha proposto una serie di correttivi che dovrebbe essere recepiti favorevolmente, soprattutto in ordine a problematiche al servizio istituzionale fuori sede.
Non appena verrà inviata la nuova versione ne parleremo più diffusamente.
Vi ricordo ancora e vi invito al presidio in difesa del posto di lavoro che si terrà martedì 4 dicembre dalle 14.00 alle 16.30 di fronte al Consiglio Regionale in Via Alfieri.
Un cordiale saluto
Michele Lattanzio
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venerdì 16 novembre 2012
info FSI stipendi e mobilità interna
- Mobilità interna – aggiornamenti in ordine al bando 1/2012
- Illustrazione di una bozza di regolamento sulla disciplina del trattamento di missione
coordinamento Arpa
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venerdì 9 novembre 2012
info FSI - aggiornamento sulla trattenuta del 2,5%
Gent. Colleghe e Colleghi,
vi avevamo scritto, qualche giorno fa, per cercare di fare un po' di ordine sull'inseguirsi di informazioni in merito alla sentenza della Corte Costituzionale che, ricordiamo, dichiarava l'illegittimità della trattenuta del 2,5% sull'80% dello stipendio, quale contributo da parte del lavoratore all'accantonamento mensile per il trattamento di fine rapporto (TFR) che, dal 1/1/2011, riguardava tutti i pubblici dipendenti.
Come ricorderete, avevamo suggerito di attendere probabili (anzi, certi) interventi governativi, volti ad evitare di sospendere la trattenuta e, ancor di più, ad evitare il rimborso degli arretrati agli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici da parte delle disastrate casse statali, prima di inviare all'amministrazione lettere di diffida e/o solleciti.
I fatti recenti ci hanno purtroppo dato ragione
Con una capriola all'indietro degna del miglior acrobata circense, il Governo ha riportato le lancette dell'orologio al 2010, annullando di fatto il passaggio al TFR, introdotto da Tremonti per i dipendenti pubblici assunti a tempo indeterminato prima del 2001, ripristinando pertanto il preesistente istituto del TFS (trattamento di fine servizio).
Conti alla mano (ribadiamo, il Governo attuale è composto di tecnici che valutano la bontà di ogni decisione unicamente col parametro della calcolatrice) costava di meno rimborsare qualcosina a quei dipendenti che in questi due anni scarsi avevano cessato il servizio e ai quali era stato effettuato il calcolo in regime di TFR, piuttosto che rimborsare due anni di maltolto a tutti i dipendenti pubblici d'Italia…
C'è da chiedersi: è una buona o una cattiva notizia?
Dipende….
Al di là delle valutazioni politiche che ogni di noi può fare sull'operato del Governo, il bicchiere si può vedere mezzo pieno o mezzo vuoto.
Non ci sarà la cessazione della trattenuta, e non ci sarà alcun rimborso. Che, crediamo, di questi tempi avrebbero fatto decisamente comodo ad ognuno di noi!
Però, se e quando un giorno lontanissimo andremo in pensione, la nostra liquidazione verrà calcolata con parametri che AL MOMENTO sono decisamente più convenienti rispetto al TFR.
In ogni caso, quindi, la lotta che alcune sigle sindacali, tra cui FSI, hanno condotto in questi due anni, non è stata vana. Al momento, perlomeno.
Fine del discorso?
No, in tutta questa confusione, non possiamo certo farci mancare qualche "ma"…
Il primo "ma" (teorico) è che il provvedimento governativo è un decreto legge, vale a dire che deve essere approvato dal Parlamento entro 60 giorni, con la possibilità quindi di introduzione di modifiche anche sostanziali.
Il secondo "ma" è molto più concreto, per quanto confonda ancor più le cose.
Per i dipendenti pubblici assunti a tempo indeterminato dopo il 2001 infatti, già si applicava il TFR e tale regime si continua ad applicare anche dopo la citata sentenza; trattamento per il quale la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità della trattenuta.
Poiché Arpa, che non ci fa mai mancare nulla quando si tratta di cose in negativo, ha da sempre effettuato la trattenuta anche a tali colleghi, SEMBREREBBE di capire che per loro si dovrebbe da subito interrompere la trattenuta stessa ed iniziare a porsi il problema di reperire le risorse per i rimborsi (dalla data di assunzione? Dal 2011?).
Vale sempre lo stesso discorso, su tematiche che riguardano una platea così ampia, le decisioni non possono certamente essere prese dalle singole amministrazioni.
Non c'è alcun dubbio quindi che, fino a nuove disposizioni dall'alto, la trattenuta in Arpa continuerà ad essere fatta, e rimborsi non ne verranno previsti…
Come capite, c'è in merito una grande confusione, a partire dall'evidente disparità di trattamento tra colleghi in base alla data di assunzione.
Siamo certi che fioccheranno ricorsi, controricorsi, sentenze, appelli….
Basta fare un giro nel Web, per rendersi conto di come, su questo argomento, certezze non ce ne siano da parte di nessuno.
La nostra posizione quindi, nello specifico caso ma anche più in generale, intende distinguersi cercando di fornire una informazione la più possibile onesta e verosimile, ovvero attenta a registrare la realtà ed a comunicarvela senza creare inutili illusioni o aspettative.
A margine vi informiamo che la Direzione ha inviato una bozza ai sindacati con la quale manifesta l'intenzione di chiudere tutte le sedi di Arpa nei giorni 24 e 31 dicembre e quindi di mettere in congedo obbligatorio tutto il personale.
Vi aggiorneremo presto su questa e su altre tematiche "calde" di cui si incomincia ad intravvedere qualcosa all'orizzonte.
Carlo Maggiore e Michele Lattanzio
Coordinamento Arpa
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martedì 23 ottobre 2012
Info FSI - RITENUTA DEL 2,5% ACCANTONAMENTO EX T.F.S. – SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE
RITENUTA DEL 2,5% AI FINI DELL'ACCANTONAMENTO DELL'EX TRATTAMENTO DI FINE SERVIZIO – SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE A FAVORE DEI LAVORATORI PUBBLICI.
In riferimento alle richieste di chiarimento che molti colleghi ci stanno ponendo in merito ad alcune note che girano in questi giorni, riteniamo indispensabile fare un po' di chiarezza.
In primo luogo riportiamo l'estratto di una nota dell'FSI sull'argomento
Ufficio Stampa FSI
In altri termini, richiedere la sospensione di tale balzello può essere fatto, anche se in questi casi, davanti ad un evidente e conclamata violazione del diritto sancita in questo addirittura dalla Corte Costituzionale, sono le amministrazioni che si devono adeguare automaticamente; il ruolo del sindacato, in questi casi, oltre che di informare, è quello di trattare modalità e tempistiche ai fini della corretta applicazione della sentenza.
Quanto alla richiesta di corresponsione del maltolto (gli arretrati) a partire dal 1° gennaio 2011, bisogna che realisticamente i lavorator siano informati che la stessa non innesca automaticamente l'obbligo di risarcimento da parte delle amministrazioni.
Ricordiamo che la questione riguarda l'intero complesso dei dipendenti pubblici, di tutti i comparti; l'eventuale risarcimento degli arretrati, a partire dal 1° gennaio 2011 ad oggi, comporterebbe per lo Stato un esborso considerevole (si parla di 3,8 miliardi di Euro ).
In "soldoni" (si fa per dire), per un dipendente di categoria C questo comporterebbe una minor trattenuta in busta paga di 30/40 euro al mese (a seconda della fascia economica), e quindi un rimborso di circa 700/800 euro.
La consapevolezza di ciò impone un'opportuna verifica: è molto difficile che il Governo paghi a cuor leggero una simile somma senza che s'inventi una qualche "manovrina" compensativa, basta fare un giro sul WEB per averne la conferma; lasciamo a voi la soluzione dell'indovinello "a carico di chi l'eventuale manovrina compensativa verrebbe fatta?".
In questi giorni, probabilmente già oggi, invieremo come RSU una nota all'Amministrazione diffidandola dal proseguire con il prelievo illegittimo a TUTTI i dipendenti; nel contempo sarà nostra cura monitorare l'eventuale emissione di circolari o diposizioni ministeriali in merito a tempi e modalità dell'eventuale rimborso. Solo allora sarà possibile individuare la migliore strategia per difendere gli interessi dei dipendenti (richieste individuali, piuttosto che cause collettive ecc.)
Dire altre cose, in questo momento, significa fare solo e semplicemente della propaganda.
Fatto chiaro il principio, non riteniamo opportuno buttarci nella mischia proponendovi il nostro modulino griffato FSI da aggiungere ai tre o quattro che avrete quasi sicuramente già ricevuto dalle altre Organizzazioni sindacali e che, ripetiamo, al momento attuale lasciano il tempo che trovano; per chi volesse comunque dare un segno alla Direzione, rimandiamo al modello per la richiesta di rimborso, pubblicato sul proprio sito dal sindacato USB, che, tra tutti quelli in circolazione, ci è sembrato tutto sommato il più chiaro e circostanziato.
Per chi avesse voglia di proseguire la lettura addentrandosi nelle questioni tecniche, di seguito trovate la storia della trattenuta illegittima.
Il DL 78/2010, convertito nella Legge 122/2010, (la medesima che ha bloccato il rinnovo dei contratti e congelato le retribuzioni dei lavoratori pubblici) ha modificato l'istituto della buonuscita a decorrere dal 1° gennaio 2011, applicando a tutti i dipendenti pubblici assunti prima del 2001 l'istituto del TFR (trattamento di fine rapporto) previsto per i privati. Per quelli assunti dal 1° gennaio 2001 il TFR era già previsto.
Tuttavia, mentre il TFS (trattamento di fine servizio) era alimentato da un accantonamento del 9,6% calcolato sull'80% della retribuzione, di cui il 2,5% era a carico del lavoratore, per il TFR è accantonato il 6,91% sempre calcolato sull'80% della retribuzione (mentre per i privati è sul 100%) e l'intera quota è a carico delle amministrazioni.
Dal 2011, quindi, le amministrazioni avrebbero dovuto interrompere il prelievo del 2,5% ma così non è stato.
In Arpa, inoltre, il medesimo prelievo del 2,5% sull'80% della retribuzione è stato effettuato anche per i dipendenti assunti successivamente al 2001 per quanto, come abbiamo detto, gli stessi fossero già assoggettati al regime del TFR.
La sentenza della Corte costituzionale, avvalorando i pronunciamenti dei TAR di alcune regioni, sembra rimettere le cose a posto, dichiarando la violazione degli artt. 3 e 36 della Costituzione, poiché si è determinato un ingiustificato trattamento deteriore dei dipendenti pubblici rispetto a quelli del privato.
Le amministrazioni dovrebbero ora interrompere il prelievo del 2,5% e restituire le somme indebitamente trattenute.
Sarà nostra cura tenervi prontamente informati delle novità che, siamo certi, non mancheranno.
Michele e Carlo
Coordinamento FSI-USAE
Arpa Piemonte
martedì 16 ottobre 2012
Lettera aperta lavoratori Omegna Vercelli Ivrea
Come vi abbiamo già sottolineato, esprimiamo una netta contrarietà alla decisione assunta dalla Direzione Generale di procedere unilateralmente in una strada che riteniamo sbagliata ed inopportuna, priva di una seria valutazione analitica, che porterà Arpa a peggiorare il servizio offerto al cittadino senza conseguire alcun risparmio e, in sostanza, a continuare nel proprio declino.
Il problema dei colleghi che oggi si ritrovano nella scomoda situazione di "vittime sacrificali", è il problema di tutti noi.
Carlo Maggiore
coordinamento Arpa
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giovedì 4 ottobre 2012
info FSI - tavoli tecnici per piano di riposizionamento
Care colleghe e colleghi,
vi inoltriamo il comunicato inviato oggi dalla RSU alla Direzione, con il quale la stessa comunica che non parteciperà ai Tavoli tecnici convocati nel mese di ottobre e che hanno come oggetto la discussione sulla chiusura di tre sedi laboratoristiche, nonché la ridefinizione dell'articolazione organizzativa delle sedi.
In realtà il temine discussione è improprio, visto che la Direzione ha convocato questi Tavoli con il chiaro intento di notificare decisone già prese.
La RSU, e ad essa si associa la componente aziendale di FSI, ha espresso a larghissima maggioranza dissenso e contrarietà rispetto al metodo che ha portato la Direzione ad inscenare una pantomima ridicola nel quale il ruolo dei sindacati, già di per sé ridimensionato dalla contingenza nella quale ci troviamo, avrebbe dovuto risolversi in una sorta di comparsata sulla scena di una commedia tragica, i cui veri obiettivi appaiono chiaramente altri da quelli formalmente dichiarati.
Le decisioni che prenderanno le prenderanno da soli, ed una Direzione al termine del proprio mandato si assumerà la responsabilità morale e politica di scelte che noi riteniamo sbagliate, inopportune nei tempi, nel merito e nel metodo, che porteranno unicamente ad una ulteriore perdita di credibilità ed autorevolezza di questo Ente.
Per i dettagli vi rimandiamo alla lettura dei due allegati:
- lettera del Direttore Generale di convocazione dei Tavoli in questione;
- lettera della RSU inviata in data odierna.
coordinamento Arpa
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venerdì 28 settembre 2012
Fwd: adeguamento buoni pasto -D.L. 95/2012
In risposta ai tanti che ci chiedono se l'adeguamento del valore dei buoni pasto della Pubblica Amministrazione riguarda anche i dipendenti del nostro Comparto riporto, l'estratto del D.L. 95 che esplicita chiaramente che il provvedimento riguarda solo coloro che fino ad oggi hanno goduto di un valore del buono eccedente i 7 euro e non il contrario (vedi testo grassettato e sottolineato).
Un saluto a tutti
michele
DECRETO-LEGGE 6 luglio 2012, n. 95.
7. A decorrere dal 1° ottobre 2012 il valore dei buoni pasto attribuiti al personale, anche di qualifica
dirigenziale, delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della
pubblica amministrazione, come individuate dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi
dell'articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, nonché le autorità indipendenti ivi
inclusa la Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob) non può superare il valore
nominale di 7,00 euro. Eventuali disposizioni normative e contrattuali più favorevoli cessano di
avere applicazione a decorrere dal 1 ottobre 2012. I contratti stipulati dalle amministrazioni di cui al
primo periodo per l'approvvigionamento dei buoni pasto attribuiti al personale sono adeguati alla
.—
-- Michele Lattanzio
coordinamento Arpa
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Unione Sindacati Autonomi Europei
Segreteria Aziendale ARPA Piemonte
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C.so Vercelli n° 91 – 10155 TORINO - Tel./Fax 011/232598
martedì 18 settembre 2012
FSI info riunione 13 settembre sul piano di riposizionamento
Il giorno 13 (giovedì scorso) ci siamo presentati al Tavolo convocato dal Direttore Generale che aveva come oggetto "proposta di piano di riposizionamento di Arpa Piemonte".
Come sapete questa "storia" del piano di riposizionamento si trascina dalla primavera dell'anno scorso e dovrebbe rispondere all'obbiettivo dichiarato di soddisfare la "Elaborazione e presentazione di un piano complessivo pluriennale di riposizionamento organizzativo e gestionale finalizzato ad un impiego razionale delle risorse e ad uno svolgimento efficiente dell'attività istituzionale".
Su questo, con varie sfumature, c'è stata un'alzata generalizzata di scudi da parte delle varie sigle sindacali. Comune denominatore il fatto che non pare sostenibile né tantomeno credibile l'ennesima riorganizzazione di Arpa che soffre di varie inefficienze, proprio a causa di questo continuo rimescolamento di carte.
Dopo vari passaggi che hanno portato alla mobilitazione sindacale, sfociata nello stato di agitazione e nel presidio di fronte all'Assessorato all'Ambiente svoltosi il 7 giugno, a seguito del quale l'Assessore ci ha convocati il 9 luglio. In quell'occasione l'Assessore aveva sostenuto, tra le altre cose, che a saldi invariati c'erano margini di discussione rispetto alle soluzioni da adottare.
Giovedì scorso il Direttore Generale - contornato dalla delegazione trattante di parte pubblica al gran completo ma raccolta in un inquietante mutismo che si presta a non poche interpretazioni - ha contraddetto quella timida apertura dell'Assessore Ravello formulando un messaggio carico di ambiguità dal quale scaturisce una sostanziale chiusura rispetto alle soluzioni prospettate di dismissione di alcune strutture, ma dichiarandosi disponibile ad "integrare l'informazione".
In sostanza, secondo la visone dell'Ing. Ravera, dovremmo assumere il ruolo improprio dei notai certificatori di decisioni già prese che però non sono state minimamente esplicitate.
FSI ha dichiarato che avrebbe risposto ad una convocazione unicamente allo scopo di acquisire le informazioni relative alle scelte intraprese (quali laboratori chiudere, quale personale spostare, quale criterio è stato adottato per operare le scelte fatte) riservandoci le iniziative del caso ad un momento successivo.
Su questo
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