martedì 18 dicembre 2012

auguri-assemblea flash mob 13.12.12

Care colleghe e colleghi,
della giornata del 13 (assemblea e flash mob) vi è stato dato ampio conto con il comunicato della RSU diffuso venerdì.
Per quel che ci riguarda, ci interessa porre l'accento su  alcune questioni di principio, che però racchiudono argomentazioni di sostanza  alle quali teniamo particolarmente.
Dal dibattito è scaturito un messaggio sostanzialmente unitario, che ha posto particolare attenzione alle manovre politiche in tema di revisione della spesa del personale degli enti.
È bene fare delle doverose distinzioni.
Alcuni di noi (non solo noi di FSI) hanno voluto uscire dall'analisi fredda dei numeri per denunciare con linguaggio più apertamente politico il cambio di atteggiamento che la classe dirigente (intesa come categoria generale) sta operando a danno dei Lavoratori.  
A nessuno sfugge che a tutti livelli di governo, centrale,  locale o amministrativo passano continuamente segnali che chiaramente mirano a ridimensionare le poche tutele  rimaste ai Lavoratori del Comparto; l'atteggiamento di una certa dirigenza che si fa via via  sempre più autoritario e minaccioso non può ridurre il dibattito ad una sorta di calcolo di quante probabilità abbiamo che la Spending Review colpisca anche in Arpa Piemonte.
La classe dirigente, di fronte alla prospettiva di una "coperta" più corta, si sta adoperando per tirarla tutta dalla propria parte.
La consapevolezza che noi ed altri abbiamo più volte evocato è ciò che i Lavoratori devono avere chiaro davanti a loro: la salvaguardia dell'occupazione e delle retribuzioni, queste ultime già ampiamente minate dai contratti fermi dal 2009.
Questo è il "fortino" che OBBLIGATORIAMENTE sentiamo il dovere di difendere con la nostra azione.
Prima di minare i diritti fondamentali di chi lavora, ci sono sacche di spreco sulle quali si può e si deve cominciare ad incidere, osteggiando la volontà di operare tagli lineari che impongono riduzioni di spesa indifferenziati senza che si operi una ricerca reale degli sprechi.      
Di fronte a tutto questo chiediamo ai Lavoratori di non ritrarsi in un orizzonte mentale circoscritto; ciò che fino a ieri era certo, oggi non si può più affermare che lo sia ancora.
Basta guardarsi intorno!
Durante l'assemblea (che visto il tema e l'affluenza avrebbe meritato una sede migliore ed una durata adeguata) sono emerse interessantissime sollecitazioni da parte di alcuni colleghi:
c'era chi attribuiva a politiche e a scelte del passato più o meno recente i problemi (o parte dei problemi) nei quali ci dibattiamo oggigiorno;
chi accusava il Sindacato di non aver saputo proporre un modello alternativo al cosiddetto "Piano di riposizionamento";
chi alludeva a sprechi  che quotidianamente si verificano nell'utilizzo di risorse strumentali e umane.
Nel primo caso, pur riconoscendo la fondatezza delle asserzioni, non possiamo che ribadire che l'emergenza di oggi è la salvaguardia di quelle garanzie fondamentali a cui si alludeva sopra; volgersi indietro, adesso, serve solo a ricordarci che tanti lupi dell'ultima ora, fino a quando ha fatto loro comodo, sono state mansuete pecorelle che hanno placidamente pascolato nel gregge del potere, a discapito dell'interesse generale: non lo dimentichiamo, ma è necessario per forza di cose guardare avanti!
Oggi il problema è salvare il salvabile!
Quanto a proporre modelli alternativi del Piano di riposizionamento ribadiamo ciò che efficacemente è stato detto in assemblea; in un anno abbiamo contestato in tutti i modi la necessità di questa ennesima riorganizzazione; noi di FSI, in particolar modo, ci siamo scagliati contro il teorema della necessità di creare nuovi dirigenti. Con l'azione della RSU abbiamo raggiunto (con fatica) il livello politico regionale e provinciale che, in qualche modo, ha larvatamente sconfessato l'operato della Direzione.
Tutto ciò sembra poca cosa, ma riteniamo che a qualcosa sia servito.
La realtà ci sta dimostrando che gli esercizi teorici con i quali si è baloccata la Direzione con il piano di riposizionamento non fanno altro che generare ulteriore spreco ad inefficienza.
Un'organizzazione continuamente rimessa in discussione è, in tutti i termini, semplicemente una follia!  
Un'altra interessante sollecitazione, che intendiamo fare nostra,  è quella di chi ha parlato di sprechi che si verificano quotidianamente nell'uso dei materiali di consumo (nel caso specifico si è parlato di reagenti chimici).
La nostra attività professionale non ci consente sempre di avere una visione particolareggiata delle varie realtà locali, la conoscenza dei problemi talvolta deriva da discorsi magari sentiti casualmente tra una cosa e l'altra.
La proposta che ci sentiamo pertanto di dover fare come FSI è la seguente:
segnalateci gli sprechi e le disfunzioni che passano per la vostra esperienza diretta e quotidiana, fatelo in qualsiasi modo, magari usando il nostro blog.
In quel modo le segnalazioni possono essere fatte anche in forma anonima cliccando sul comando che si trova al fondo di ogni post: commenti (nessun commento –  numero* commenti, ecc.) del nostro blog, che è il seguente:
Le segnalazioni ci servono per rendere più efficace la nostra azione e per consolidare una comunanza di intenti che è quella di conoscere i problemi, rappresentarli in modo adeguato e nelle sedi opportune, ma, soprattutto, nella malaugurata ma verosimile ipotesi che la Regione operi nel 2013 ulteriori tagli di finanziamento, ci consentirebbero di formulare denunce e controproposte inoppugnabili, poiché direttamente legate alle vostre segnalazioni.
Qui ci fermiamo essendoci dilungati anche troppo, consentiteci solo di augurare, a nome della componente aziendale di FSI,  di trascorrere serenamente queste prossime Feste.

Carlo Maggiore    Michele Lattanzio 



 coordinamento Arpa
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mercoledì 12 dicembre 2012

Assemblea regionale dei Lavoratori ARPA e FLASH MOB

Cari colleghi e colleghe,

nel rilanciare il comunicato della RSU uscito ieri, vi ricordo che l'assemblea dei lavoratori si svolgerà tra le 10.30 e le 12.00 nella sede di via Pio VII° - Aula D0 - piano terra, a seguire, tra le 13.00 e le 14.00 in Piazza Castello, di fronte alla Presidenza regionale, un Flash Mob (manifestazione veloce).

 

Il significato di questa mobilitazione di RSU e quindi delle forze sindacali (compresa quindi la nostra) è da ricercarsi nelle incertezze date dal momento di transizione interno ad Arpa (piano di riposizionamento) ed in generale su quanto si sta adombrando con la cosiddetta spendig review (revisone della spesa degli enti pubblici) che rischia di colpire occupazione e retribuzioni dellle categorie più deboli.    

PARTECIPATE NUMEROSI

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13 DICEMBRE 2012



La RSU ha indetto per il

13 dicembre dalle 10,30 alle 12

un'Assemblea regionale dei Lavoratori di ARPA Piemonte

per informare, discutere e approfondire la "spending review" regionale e il "piano di riposizionamento" di ARPA.

L'Assemblea si svolgerà a Torino, presso la sede Arpa di via Pio VII n°9, Palazzina D0, Piano terra.

 

NB: All'assemblea può partecipare tutto il personale dell'Agenzia. Gli spostamenti (andata e ritorno) dalla propria Sede di Lavoro a quella dell'Assemblea vanno effettuati con mezzi propri, ma sono coperti in orario di assemblea entro il limite massimo individuale di 12 ore annue. 


Al termine dell'Assemblea, si svolgerà un

FLASH MOB

13 DICEMBRE ORE 13-14 IN PIAZZA CASTELLO A TORINO

durante il quale i Lavoratori di Arpa e le Rsu consegneranno simbolicamente alla Regione un "albero" (autoprodotto) al quale saranno appese le "balle" presenti nel "piano di riposizionamento".

ALLE "BALLE" DELL'AMMINISTRAZIONE DI ARPA NOI NON ABBOCCHIAMO!

…E GLIELE APPENDIAMO TUTTE!!!

 


RSU Arpa Piemonte
rsu@arpa.piemonte.it
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martedì 4 dicembre 2012

presidio cosiglio regionale - 4 dicembre 2012





Care colleghe e colleghi,

vi inviamo il collegamento relativo ad un breve filmato realizzato al presidio davanti al Consiglio regionale che si è tenuto ieri, 4 dicembre.

Erano presenti un migliaio di persone, rappresentanti di tutte le amministrazioni collegate alla Regione. Per Arpa sono intervenute parecchie decine di colleghi, molti dalle sedi più distanti.

La confusione era molta, ma sembra che il Consiglio si sia preso una “pausa di riflessione” rinviando, probabilmente alla prossima settimana, la votazione sull’emendamento che riguarda il personale di Regione ed enti strumentali, agenzie regionali, enti di gestione dei parchi regionali, ATC, EDISU, ecc.

Appena il quadro sarà più chiaro RSU e sigle sindacali, non ultima la nostra, vi informeranno rispetto agli sviluppi della situazione.

Ci siamo lasciati alle 15.30 con la promessa di non abbassare assolutamente la guardia, ma anzi di alzare il livello delle iniziative contro questo scellerato tentativo della politica regionale di far pagare ai lavoratori e, in generale, alle categorie più deboli la propria dappocaggine.

domenica 2 dicembre 2012

info FSI - presidio regione - produttività T.D. - chiusura sedi 24 e 31 dicembre - mobilità interna

Care colleghe e colleghi,              


vi proponiamo questo resoconto delle cose concordate con l'Amministrazione al tavolo tecnico che si è svolto lo scorso 22 novembre.


Su produttività ai tempi determinati, aggiustamenti richiesti in ordine alle chiusure d'ufficio del 24 e 31 dicembre e mobilità interna vi parlerò dopo; siamo consapevoli che arriviamo ultimi rispetto alle altre sigle sindacali che hanno, per così dire, rendicontato su questi temi già all'indomani dell'incontro; il motivo di questo ritardo vi  sarà chiaro verso la fine di questo resoconto.


Ora permettetemi di anteporre a tutto ciò la notizia ed il commento su quanto sta avvenendo in Regione.


Delle convulsioni che attraversano l'attuale Governo regionale, che personalmente ritengo uno dei più fallimentari nel già di per sé molto sconfortante panorama nazionale, sappiamo tutti; adesso, il pericolo che a pagare la malagestione che la politica ha esercitato in questi anni siano i dipendenti delle amministrazioni direttamente collegate a questo Ente (oltre che dei dipendenti diretti della Regione) si fa ancora più insidioso.


È notizia di pochi giorni fa che un gruppo consigliare, appartenete all'attuale maggioranza, ha presentato un emendamento che propone la riduzione delle dotazioni organiche del Comparto di Regione ed enti ad essa collegati del 15%.


Sebbene ARPA si trovi in una situazione teoricamente sana – ricordo che l'attuale  dotazione organica, fissata con DDG 136/2011 è di 1362 dipendenti, contro una realtà che ad oggi non supera le 1080 unità – con questo emendamento, se votato, si introdurrebbe un principio che comunque noi valutiamo di massimo rischio per la nostra categoria; questo rischio è  testimoniato dal fatto che il testo dice esplicitamente che la  riduzione delle spese sostenute per il personale nel 2012 deve essere di almeno un 15%.

In due parole: mobilità interna e/o verso altri enti e, ciò che è peggio, in caso di esuberi non ricollocati, il licenziamento entro due anni dalla dichiarazione di esubero.

Anche la situazione creditizia, sostanzialmente sana di ARPA, non ci mette al riparo da nulla; ricordo che l'accredito delle somme per coprire gli stipendi di novembre sono arrivate dalla Regione soltanto 5 giorni prima del 27. Mi sembra un indicatore da non trascurare!

Per questi motivi aderiamo alla mobilitazione concordata in RSU (il volantino dovreste averlo ricevuto venerdì) ed in sintonia con le componenti sindacali di Regione e dei vari enti regionali, tutti interessati a questa follia.

La manifestazione si terrà martedì 4 dicembre dalle 14.00 alle 16.30 di fronte al Consiglio Regionale in Via Alfieri.

Chiedo a tutti coloro che possono di aderire all'iniziativa. Il momento è grave e richiede prima di tutto consapevolezza del terribile rischio che noi tutti corriamo e capacità di mobilitazione e di iniziativa da parte di chi è in grado di guardare un poco al di là del proprio naso (solo un poco!).   


Di fronte a tutto questo gli altri temi assumono gioco forza una connotazione subordinata o secondaria, ciò nonostante è giusto che ve ne parli.

Andiamo con ordine:


1.       Produttività dei tempi determinati e nel periodo di prova.


 Il Direttore Amministrativo ha informato che è stata emessa la sentenza d'appello sul ricorso promosso contro il giudizio di primo grado della causa intentata dal lavoratore per il riconoscimento di tutta la produttività non percepita nei diversi periodo di lavoro a tempo determinato e nel periodo di prova.

La nuova sentenza sostanzialmente conferma quella di primo grado, riconoscendo al dipendente l'85% degli importi che gli spettano, al netto di quelli già percepiti, introducendo però una variabile che tutti gli altri potenziali beneficiari dovranno tenere in debito conto qualora  l'Amministrazione non procedesse all'applicazione del beneficio a tutti gli altri colleghi che si trovano nella medesima situazione (cosa che RSU ha intenzione di chiedere aprendo una trattativa, visto che a suo tempo erano state accantonate risorse sufficienti).

 

Il giudice nel formulare la sentenza ha stabilito (insolitamente rispetto alla prassi normalmente seguita in questi casi) che le spese legali e processuali siano a compensazione: in parole povere ognuno si paga le proprie spese, che, per inciso, non sono proprio un'inezia.

 

Come dicevo, questo è un rischio potenziale del quale bisognerà tenere conto, soprattutto per tutti quei casi dove il beneficio potenziale è teoricamente inferiore ai costi di una causa analoga per tipologia e durata a quella del collega in questione.

 

Infatti è proprio in relazione al rischio che in questo modo viene scaricato sui lavoratori interessati  che l'Amministrazione al tavolo ha potuto dichiarare che valuterà cosa è più conveniente fare: estendere il giudicato o lasciare che ognuno promuova una causa analoga.

 

Queste cose non possiamo non dirle perché riteniamo giusto che ognuno sia da subito informato sul potenziale rapporto benefici/costi che c'è in questa operazione.

FSI queste osservazioni le aveva già espresse all'inizio di questa vicenda, ottobre 2010, poi ripresa all'indomani della sentenza di primo grado (vedi post)

http://archiviosindacale.blogspot.it/2011_10_01_archive.html

 

Sono/siamo ovviamente a  disposizione per ogni ulteriore chiarimento.

 

2.       Chiusura sedi nei giorni 24 e 31 dicembre

 Rispetto alla comunicazione dell'Amministrazione che stabiliva in modo per così dire "tranchant" una soluzione universale abbiamo cercato di portare al tavolo alcune proposte che dovrebbero essere formalizzate a breve con una nuova comunicazione:

ü  Abbiamo chiesto che per coloro che hanno esaurito le ferie del 2012 e ore di recupero ci sia la possibilità di anticipare 2 giorni di ferie del 2013 o, in alternativa, di recuperare il debito orario in un lasso di tempo non inferiore ai tre mesi (ricorderete che l'Amministrazione aveva scritto che il recupero doveva essere completato nel mese di gennaio);

Per il personale in reperibilità in quelle settimane si è proposto di ridurre l'orario settimanale, così che gli interessati non risultino in ferie nei due giorni in questione, dando la possibilità di recuperare, anche in questo caso, nei mesi successivi.

 

3.       Mobilità interna

Nel bando 2012, come è noto, ci sono tre posti verso i quali non sono state presentate domande volontarie e per i quali, comunque, l'Amministrazione si è riservata di esercitare il cosiddetto "potere organizzatorio". 

Rispetto a questi posti l'Amministrazione farà ulteriori verifiche su potenziali interessati che hanno manifestato l'intenzione di trasferirsi verso altra struttura sia prima che dopo il periodo di pubblicazione del bando; in caso di esito definitivamente negativo la Direzione individuerà una struttura in grado di cedere figure considerate eccedenti e, sentito il parere del dirigente della struttura individuata, sarà il Direttore generale a disporre il trasferimento e non il dirigente della struttura , così come in prima battuta era stato proposto. Sembra una sfumatura di poco conto; in realtà questa differenza tutela maggiormente il lavoratore che, nella proposta dell'Amministrazione, rischiava di essere trasferito sulla base di valutazioni soggettive dal proprio dirigente.  Ricordiamo che il potere organizzatorio, ribadito anche nel Regolamento interno sulla mobilità, dà la possibilità all'Amministrazione di trasferire il proprio personale, per motivi organizzativi,  entro un raggio di 10 chilometri.

 

4.       Regolamento missioni

 È stata discussa la bozza proposta dall'Amministrazione del regolamento sulle missioni; il tavolo ha proposto una serie di correttivi che dovrebbe essere recepiti favorevolmente, soprattutto in ordine a problematiche al servizio istituzionale fuori sede.

Non appena verrà inviata la nuova versione ne parleremo più diffusamente.

Vi ricordo ancora e vi invito al presidio in difesa del posto di lavoro che si terrà martedì 4 dicembre dalle 14.00 alle 16.30 di fronte al Consiglio Regionale in Via Alfieri.


Un cordiale saluto
 


 

  Michele Lattanzio
coordinamento Arpa
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venerdì 16 novembre 2012

info FSI stipendi e mobilità interna


Care colleghe e colleghi,
il giorno 15 siamo stati convocati ad un tavolo tecnico che aveva come ordine del giorno i seguenti punti:
  • Mobilità interna – aggiornamenti in ordine al bando 1/2012
  • Illustrazione di una bozza di regolamento sulla disciplina del trattamento di missione
In realtà all'apertura del tavolo, al quale erano presenti quattro esponenti dell'Amministrazione e ben 17 componenti a vario titolo delle varie sigle sindacali e della RSU, su sollecitazione della RSU sono subito stati chiesti chiarimenti in ordine alle voci che da giorni circolano sulla possibilità che venga operata una sospensione del pagamento delle retribuzioni.
Il Direttore Amministrativo con un discorso piuttosto articolato ha illustrato il quadro nel quale ci muoviamo, quello a tutti noto di una crisi economica complessiva che, tra l'altro, colpisce in modo piramidale tutti i livelli della Pubblica Amministrazione, dall'alto verso il basso, imponendo quindi una prospettiva limitata al breve termine; ha quindi inteso rassicurarci dicendo che a seguito di contatti serrati tra Arpa e Regione si sta pervenendo ad una pianificazione di cassa che, salvo imprevisti sempre possibili, dovrebbe garantire la copertura dei pagamenti di stipendi e tredicesima.  
 
Questa relativa tranquillità è oltremodo suffragata dalla situazione creditizia positiva di Arpa. 
 
Questo in estrema sintesi il messaggio dell'Amministrazione, di nostro aggiungiamo una riflessione che nell'intento dovrebbe aiutarci a comprendere il vero significato dei rumors che si inseguono qui da noi come in molti altri enti (eclatante il caso limite del Comune di Alessandria). 
E' evidente che il problema del personale alle dipendenze della pubblica amministrazione sta diventando, giorno dopo giorno, una leva che la politica sta utilizzando per esercitare pressioni finalizzate a vari scopi. 
 
Ad esempio si incomincia a parlare di eccedenze e mobilità collettiva.
l'Assessore alla Sanità della Regione Piemonte brandisce come spauracchio l'art. 33 del D.lgs 165 del 2001  (Eccedenze di personale e mobilità collettiva) al fine di convincere che è bene che il personale accetti di spostarsi da una realtà all'altra (per i più informati si fa riferimento all'istituzione delle cosiddette Federazioni sovrazonali). 
 
Inoltre  è di due giorni fa il "twitt" del Ministro della Funzione Pubblica che dichiara che nelle amministrazioni centrali dello Stato ci sono  circa 4000 dipendenti e 487 dirigenti in eccedenza.
 
Sono notizie che ad un occhio distratto possono apparire distanti; dobbiamo contestualizzare questo quadro con la situazione contingente che ci riguarda da vicino, ovvero la riorganizzazione o, se preferite, il riposizionamento, che in qualche modo si inscrive in tutto questo ragionamento. 
 
In questo 2012 che sta per concludersi,  abbiamo assistito a vari giri di valzer tra la nostra Direzione, il Comitato Regionale di indirizzo e l'Assessorato all'Ambiente con mandati e clamorose stroncature di quest'ultimo nei confronti della Direzione, senza che alla fine venga fuori una chiara strategia sul quel che di Arpa e dei dipendenti interessati a chiusure e trasferimenti di laboratori si vuole realmente fare.    
 
A seguire  l'Amministrazione ha illustrato lo stato di attuazione del bando della mobilità interna 1/2012 pubblicato il 29 giugno scorso e di cui erano stati resi noti gli esiti con determina n. 948 del 18 ottobre. 
 
Nel bando erano specificati in modo articolato i criteri con i quali l'Amministrazione avrebbe proceduto; veniva anche ribadito che per determinate posizioni sarebbe stato utilizzato l'esercizio del cosiddetto "potere organizzatorio", facoltà prevista da leggi, contratti nazionali e regolamento interno, ovvero la possibilità da parte dell'Amministrazione di spostare personale da una struttura all'altra nel raggio di 10 KM dalla sede di appartenenza e di cui sembra volersene avvalere nei confronti di tre posizioni per le quali non esistono istanze da parte di nessun lavoratore. 
 
Su di una ambiguità, non è chiaro quanto voluta o involontaria sul concetto di mobilità d'ufficio (diversa nella sostanza e nelle modalità di attuazione dal citato potere organizzatorio) alcuni esponenti sindacali hanno ritenuto di dover scatenare una veemente polemica nei confronti della controparte, che, secondo noi, nei toni e nell'energia utilizzati sarebbero stati  degni di essere spesi per una miglior causa. 
 
Noi di FSI, che certo non ambiamo a rivestire il ruolo del difensore d'ufficio dell'Amministrazione, abbiamo volutamente scelto di astenerci da una discussione ritenuta vacua, sterile e, con tutto il rispetto, anche un po' ridicola.
 
L'incontro si è concluso (rinviando ad altro incontro la discussione sulla bozza di regolamento sulla disciplina del trattamento di missione)  con l'impegno da parte dell'Amministrazione di inviare alcune osservazioni scritte sulla discussione relativa alla mobilità.
 
     Un cordiale saluto a tutti.
 
 

coordinamento Arpa
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venerdì 9 novembre 2012

info FSI - aggiornamento sulla trattenuta del 2,5%

Gent. Colleghe e Colleghi,

vi avevamo scritto, qualche giorno fa, per cercare di fare un po' di ordine sull'inseguirsi di informazioni in merito alla sentenza della Corte Costituzionale che, ricordiamo,  dichiarava l'illegittimità della trattenuta del 2,5% sull'80% dello stipendio, quale contributo da parte del lavoratore all'accantonamento mensile per il trattamento di fine rapporto (TFR) che, dal 1/1/2011, riguardava tutti i pubblici dipendenti.

Come ricorderete, avevamo suggerito di attendere probabili (anzi, certi)  interventi governativi, volti ad evitare di sospendere la trattenuta e, ancor di più, ad evitare il rimborso degli arretrati agli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici da parte delle disastrate casse statali, prima di inviare all'amministrazione lettere di diffida e/o solleciti.

 

I fatti recenti ci hanno purtroppo dato ragione

 

Con una capriola all'indietro degna del miglior acrobata circense, il Governo ha riportato le lancette dell'orologio al 2010, annullando di fatto il passaggio al TFR, introdotto da Tremonti per i dipendenti pubblici assunti a tempo indeterminato prima del 2001, ripristinando pertanto il preesistente istituto del TFS (trattamento di fine servizio).

Conti alla mano (ribadiamo,  il  Governo attuale è composto di tecnici che valutano la bontà di ogni decisione unicamente col parametro della calcolatrice) costava di meno rimborsare qualcosina a quei dipendenti che in questi due anni scarsi avevano cessato il servizio e ai quali era stato effettuato il calcolo in regime di TFR, piuttosto che rimborsare due anni di maltolto a tutti i dipendenti pubblici d'Italia…

 

C'è da chiedersi: è una buona o una cattiva notizia?

Dipende….

 

Al di là delle valutazioni politiche che ogni di noi può fare sull'operato del Governo, il bicchiere si può vedere mezzo pieno o mezzo vuoto.

Non ci sarà la cessazione della trattenuta, e non ci sarà alcun rimborso. Che, crediamo, di questi tempi avrebbero fatto decisamente comodo ad ognuno di noi!

Però, se e quando un giorno lontanissimo andremo in pensione, la nostra liquidazione verrà calcolata con parametri che AL MOMENTO sono decisamente più convenienti rispetto al TFR.

In ogni caso, quindi, la lotta che alcune sigle sindacali, tra cui FSI, hanno condotto in questi due anni, non è stata vana. Al momento, perlomeno.

 

Fine del discorso?

No, in tutta questa confusione, non possiamo certo farci mancare qualche  "ma"…

 

Il primo "ma" (teorico) è che il provvedimento governativo è un decreto legge, vale a dire che deve essere approvato dal Parlamento entro 60 giorni, con la possibilità quindi di introduzione di modifiche anche sostanziali.

 

Il secondo "ma" è molto più concreto, per quanto confonda ancor più le cose.

 

Per i dipendenti pubblici assunti a tempo indeterminato dopo il 2001 infatti, già si applicava il TFR e tale regime si continua ad applicare anche dopo la citata sentenza; trattamento per il quale la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità della trattenuta.

Poiché Arpa, che non ci fa mai  mancare nulla quando si tratta di cose in negativo,  ha da sempre effettuato la trattenuta anche a tali colleghi, SEMBREREBBE di capire che per loro si dovrebbe da subito interrompere la trattenuta stessa ed iniziare a porsi il problema di reperire le risorse per i rimborsi (dalla data di assunzione? Dal 2011?).

Vale sempre lo stesso discorso, su tematiche che riguardano una platea così ampia, le decisioni non possono certamente essere prese dalle singole amministrazioni.

Non c'è alcun dubbio quindi che, fino a nuove disposizioni dall'alto, la trattenuta in Arpa continuerà ad essere fatta, e rimborsi non ne verranno previsti…

 

Come capite, c'è in merito una grande confusione, a partire dall'evidente disparità di trattamento tra colleghi in base alla data di assunzione.

Siamo certi che fioccheranno ricorsi, controricorsi, sentenze, appelli….

Basta fare un giro nel Web, per rendersi conto di come, su questo argomento, certezze non ce ne siano da parte di nessuno.

 

La nostra posizione quindi, nello specifico caso ma anche più in generale, intende distinguersi cercando di fornire una informazione la più possibile onesta e verosimile, ovvero attenta a registrare la realtà ed a comunicarvela senza creare inutili illusioni o aspettative.

 

A margine vi informiamo che la Direzione ha inviato una bozza ai sindacati con la quale manifesta l'intenzione di chiudere tutte le sedi di Arpa nei giorni 24 e 31 dicembre e quindi di mettere in congedo obbligatorio tutto il personale.

 

Vi aggiorneremo presto su questa e su altre tematiche "calde" di cui si incomincia ad intravvedere qualcosa all'orizzonte.

 

Carlo Maggiore e Michele Lattanzio

Coordinamento  Arpa

FSI-USAE


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martedì 23 ottobre 2012

Info FSI - RITENUTA DEL 2,5% ACCANTONAMENTO EX T.F.S. – SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE

RITENUTA  DEL 2,5%  AI FINI DELL'ACCANTONAMENTO DELL'EX TRATTAMENTO DI FINE SERVIZIO – SENTENZA DELLA  CORTE COSTITUZIONALE A FAVORE DEI LAVORATORI PUBBLICI.

 

 

In riferimento alle richieste di chiarimento che molti colleghi ci stanno ponendo in merito ad alcune note che girano in questi giorni, riteniamo indispensabile fare un po' di chiarezza.

 

In primo luogo riportiamo l'estratto di una nota dell'FSI sull'argomento

 

La Corte costituzionale, con propria sentenza, ha sancito che la  trattenuta del 2,5 per cento dello stipendio, che circa due milioni di dipendenti pubblici si vedono applicare ogni mese, non è legittima. Nella stessa sentenza in cui censurano il prelievo sulle retribuzioni più alte, i giudici della Consulta affermano che la legge 122 del 2010 con la quale è stato riformato l'istituto della buonuscita viola gli articoli 3 e 36 della Costituzione determinando «un ingiustificato trattamento deteriore dei dipendenti pubblici rispetto a quelli privati».
Ufficio Stampa FSI

 

In altri termini,  richiedere la sospensione di tale balzello può essere fatto, anche se in questi casi, davanti ad un evidente e conclamata violazione del diritto sancita in questo addirittura dalla  Corte Costituzionale, sono le amministrazioni che si devono adeguare automaticamente; il  ruolo del sindacato, in questi casi, oltre che di informare, è quello di  trattare modalità e tempistiche ai fini della corretta applicazione della sentenza.

Quanto alla richiesta  di corresponsione del maltolto (gli arretrati) a partire dal 1° gennaio  2011,  bisogna che realisticamente  i lavorator siano informati che la stessa non innesca automaticamente l'obbligo di risarcimento da parte delle amministrazioni.

Ricordiamo che la questione riguarda l'intero complesso dei dipendenti pubblici,  di tutti i comparti; l'eventuale risarcimento degli arretrati,  a partire dal 1° gennaio 2011 ad oggi, comporterebbe per lo Stato un esborso considerevole (si parla di 3,8 miliardi di Euro ).

In  "soldoni" (si fa per dire), per un dipendente di categoria C questo comporterebbe una minor trattenuta in busta paga di 30/40 euro al mese (a seconda della fascia economica), e quindi un rimborso di circa 700/800 euro.

La consapevolezza di ciò impone un'opportuna verifica: è molto difficile che il Governo paghi a cuor leggero una simile somma senza che s'inventi una qualche "manovrina" compensativa, basta fare un giro sul WEB per averne la conferma; lasciamo a voi la soluzione dell'indovinello   "a carico di chi l'eventuale manovrina compensativa verrebbe fatta?".

 

In questi giorni, probabilmente già oggi, invieremo come RSU una nota all'Amministrazione diffidandola dal proseguire con il prelievo illegittimo a TUTTI i dipendenti; nel contempo sarà nostra cura monitorare l'eventuale emissione di circolari o diposizioni ministeriali in merito a tempi e modalità dell'eventuale rimborso. Solo allora sarà possibile individuare la migliore strategia per difendere gli interessi dei dipendenti (richieste individuali, piuttosto che cause collettive ecc.)

 

Dire altre cose, in questo momento, significa fare solo e semplicemente della propaganda.

 

Fatto chiaro il principio, non riteniamo opportuno buttarci nella mischia proponendovi il nostro modulino griffato FSI da aggiungere ai tre o quattro  che avrete quasi sicuramente già ricevuto dalle altre Organizzazioni sindacali e che, ripetiamo, al momento attuale lasciano il tempo che trovano; per chi volesse comunque dare un segno alla Direzione, rimandiamo al modello per la richiesta di rimborso, pubblicato sul proprio sito dal sindacato USB, che, tra tutti quelli in circolazione, ci è sembrato tutto sommato il più chiaro e circostanziato.

 

Per chi avesse voglia di proseguire la lettura addentrandosi nelle questioni tecniche, di seguito trovate la storia della trattenuta illegittima.

 

Il DL 78/2010, convertito nella Legge 122/2010, (la medesima che ha bloccato il rinnovo dei contratti e congelato  le retribuzioni dei lavoratori pubblici) ha modificato l'istituto della buonuscita a decorrere dal 1° gennaio 2011, applicando a tutti i dipendenti pubblici assunti prima del 2001 l'istituto del TFR (trattamento di fine rapporto) previsto per i privati. Per quelli assunti dal 1° gennaio 2001 il TFR era già previsto.

Tuttavia, mentre il TFS (trattamento di fine servizio) era alimentato da un accantonamento del 9,6% calcolato sull'80% della retribuzione, di cui il 2,5% era a carico del lavoratore, per il TFR è accantonato il 6,91% sempre calcolato sull'80% della retribuzione (mentre per i privati è sul 100%) e l'intera quota è a carico delle amministrazioni.

Dal 2011, quindi, le amministrazioni avrebbero dovuto interrompere il prelievo del 2,5% ma così non è stato.

In Arpa, inoltre, il medesimo prelievo del 2,5% sull'80% della retribuzione è stato effettuato anche per i dipendenti assunti successivamente al 2001 per quanto, come abbiamo detto, gli stessi fossero già assoggettati al regime del TFR.

La sentenza della Corte costituzionale, avvalorando i pronunciamenti dei TAR di alcune regioni, sembra rimettere le cose a posto, dichiarando la violazione degli artt. 3 e 36 della Costituzione, poiché si è determinato un ingiustificato trattamento deteriore dei dipendenti pubblici rispetto a quelli del privato.

Le  amministrazioni dovrebbero ora interrompere il prelievo del 2,5% e restituire le somme indebitamente trattenute.

Sarà nostra cura tenervi prontamente informati delle novità che, siamo certi, non mancheranno.

Michele e Carlo

Coordinamento FSI-USAE

Arpa Piemonte

 

martedì 16 ottobre 2012

Lettera aperta lavoratori Omegna Vercelli Ivrea

Trasmetto in allegato la lettera aperta a tutti i Lavoratori Arpa, scritta dai colleghi dei laboratori di Omegna, Vercelli ed Ivrea.
Come vi abbiamo già sottolineato, esprimiamo una netta contrarietà alla decisione assunta dalla Direzione Generale di procedere unilateralmente in una strada che riteniamo sbagliata ed inopportuna, priva di una seria valutazione analitica, che porterà Arpa a peggiorare il servizio offerto al cittadino senza conseguire alcun risparmio e, in sostanza,  a continuare nel proprio declino.
Il problema dei colleghi che oggi si ritrovano nella scomoda situazione di "vittime sacrificali", è il problema di tutti noi.

Carlo Maggiore
coordinamento Arpa
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giovedì 4 ottobre 2012

info FSI - tavoli tecnici per piano di riposizionamento

Care colleghe e colleghi,

vi inoltriamo il comunicato inviato oggi dalla RSU alla Direzione, con il quale la stessa comunica che non parteciperà ai Tavoli tecnici convocati nel mese di ottobre e che hanno come oggetto la discussione sulla chiusura di tre sedi laboratoristiche, nonché la ridefinizione dell'articolazione organizzativa delle sedi.

In realtà il temine discussione è improprio, visto che la Direzione ha convocato questi Tavoli con il chiaro intento di notificare decisone già prese.  

 

La RSU, e ad essa si associa la componente aziendale di FSI, ha espresso a larghissima maggioranza  dissenso e contrarietà rispetto al metodo che ha portato la Direzione ad inscenare una pantomima ridicola nel quale il ruolo dei sindacati, già di per sé ridimensionato dalla contingenza nella quale ci troviamo, avrebbe dovuto risolversi in una sorta di comparsata sulla scena di una commedia tragica, i cui veri obiettivi appaiono chiaramente altri da quelli formalmente dichiarati.

 

Le decisioni che prenderanno le prenderanno da soli, ed una Direzione al termine del proprio mandato si assumerà  la responsabilità morale e politica di scelte che noi riteniamo sbagliate, inopportune nei tempi, nel merito e nel metodo, che porteranno unicamente ad una ulteriore perdita di credibilità ed autorevolezza di questo Ente.

 

Per i dettagli vi rimandiamo alla lettura dei due allegati:

  1. lettera del Direttore Generale di convocazione dei Tavoli in questione;
  2. lettera della RSU inviata in data odierna.

 

coordinamento Arpa
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venerdì 28 settembre 2012

Fwd: adeguamento buoni pasto -D.L. 95/2012



In risposta ai tanti che ci chiedono se l'adeguamento del valore dei buoni pasto della Pubblica Amministrazione riguarda anche i dipendenti del nostro Comparto riporto, l'estratto del D.L. 95 che esplicita chiaramente che il provvedimento riguarda solo coloro che fino ad oggi hanno goduto di un valore del buono eccedente i 7 euro e non il contrario (vedi testo grassettato e sottolineato).

 

Un saluto a tutti

 

michele  

 

DECRETO-LEGGE 6 luglio 2012, n. 95.

7. A decorrere dal 1° ottobre 2012 il valore dei buoni pasto attribuiti al personale, anche di qualifica

dirigenziale, delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della

pubblica amministrazione, come individuate dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi

dell'articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, nonché le autorità indipendenti ivi

inclusa la Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob) non può superare il valore

nominale di 7,00 euro. Eventuali disposizioni normative e contrattuali più favorevoli cessano di

avere applicazione a decorrere dal 1 ottobre 2012. I contratti stipulati dalle amministrazioni di cui al

primo periodo per l'approvvigionamento dei buoni pasto attribuiti al personale sono adeguati alla

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  Michele Lattanzio
coordinamento Arpa
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  Michele Lattanzio
  T. 011.19680474 
 
Federazione Sindacati Indipendenti
 

Unione Sindacati Autonomi Europei

  Segreteria Aziendale ARPA Piemonte

    Email:  fsiarpapiemonte@gmail.com

 

       C.so Vercelli n° 91 – 10155 TORINO -   Tel./Fax  011/232598

 
per non ricevere più mail da questo indirizzo è sufficiente rispondere indicando: NO
 

martedì 18 settembre 2012

FSI info riunione 13 settembre sul piano di riposizionamento

Il giorno 13 (giovedì scorso) ci siamo presentati al Tavolo convocato dal Direttore Generale che aveva come oggetto "proposta di piano di riposizionamento di Arpa Piemonte".

 

Come sapete questa "storia" del piano di riposizionamento si trascina dalla primavera dell'anno scorso e dovrebbe rispondere all'obbiettivo dichiarato di soddisfare  la "Elaborazione e presentazione di un piano complessivo pluriennale di riposizionamento organizzativo e gestionale finalizzato ad un impiego razionale delle risorse e ad uno svolgimento efficiente dell'attività istituzionale".

 

Su questo, con varie sfumature, c'è stata un'alzata generalizzata di scudi da parte delle varie sigle sindacali. Comune denominatore il fatto che non pare sostenibile né tantomeno credibile l'ennesima  riorganizzazione di Arpa che soffre di varie inefficienze, proprio a causa di questo continuo rimescolamento di carte.

 

Dopo vari passaggi che hanno portato alla mobilitazione sindacale, sfociata nello stato di agitazione e nel presidio di fronte all'Assessorato all'Ambiente svoltosi il 7 giugno, a seguito del quale l'Assessore ci ha convocati il 9 luglio. In quell'occasione l'Assessore aveva sostenuto, tra le altre cose, che a saldi invariati c'erano margini di discussione rispetto alle soluzioni da adottare.

 

Giovedì scorso il Direttore Generale - contornato dalla delegazione trattante di parte pubblica al gran completo ma raccolta in un inquietante mutismo che si presta a non poche interpretazioni - ha contraddetto quella timida apertura dell'Assessore Ravello formulando un messaggio carico di ambiguità dal quale scaturisce una sostanziale chiusura rispetto alle soluzioni prospettate di dismissione di alcune strutture, ma dichiarandosi disponibile ad "integrare l'informazione".

 

In sostanza, secondo la visone dell'Ing. Ravera, dovremmo assumere il ruolo improprio dei notai certificatori di decisioni già prese che però non sono state minimamente esplicitate.

 

FSI ha dichiarato che avrebbe risposto ad una convocazione unicamente allo scopo di acquisire le informazioni relative alle scelte intraprese (quali laboratori chiudere, quale personale spostare, quale criterio è stato adottato per operare le scelte fatte) riservandoci le iniziative del caso ad un momento successivo.

 

Su questo la RSU ha elaborato  una risposta unitaria di rigetto delle ipotesi prospettate, che è stata trasmessa ieri all'Amministrazione.

 

coordinamento Arpa
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