venerdì 19 giugno 2015

Resoconto e nostre considerazione sui cambiamenti introdotti a decorrere dal 16 giugno




Vi inoltriamo un resoconto sintetico dei cambiamenti organizzativi già formalmente efficaci a seguito dell’adozione del Decreto 55 del 16 giugno ed illustrati dalla Direzione, alla presenza dell’Assessore all’Ambiente Valmaggia, nella riunione convocata venerdì 12 u.s.
Rispetto alla bozza delle modifiche  regolamentari resa nota l’8 maggio scorso le novità sono quelle che qui evidenziamo:
La decorrenza è prevista in due momenti: decorrenza immediata e differita al 31/12
Decorrenza immediata: Dipartimenti territoriali provinciali e uffici amministrativi
Entro il 31/12: Aree funzionali e dipartimenti tematici, in attesa degli sviluppi dell’evoluzione normativa in corso (approvazione del disegno di legge regionale n. 92)
Per il resto le modifiche al Regolamento di organizzazione vengono approvate con decreto n. 55 del 16 giugno secondo quanto previsto nella bozza trasmessa  Comitato Regionale di Indirizzo (sempre quella dell’8 maggio) di cui riportiamo i passi salienti.
Sono previste quattro strutture complesse, costituite dai Dipartimenti territoriali, individuati su quattro ambiti geografici (Torino, Cuneo, Alessandria-Asti e Novara-Biella-Vercelli-Verbano).
Sono mantenute presso ogni Capoluogo di Provincia le attuali singole strutture semplici territoriali di vigilanza preposte alle attività di controllo programmate e in emergenza, ad eccezione

dell’ambito territoriale coincidente con la Provincia di Torino dove vengono previste due strutture semplici in ragione delle pressioni esistenti sul territorio della Città metropolitana.
Ogni ambito territoriale ha un laboratorio di riferimento per le esigenze analitiche primarie, fermo restando il fatto che ogni laboratorio svolge anche attività specialistiche a favore dell’intero
territorio regionale. Sono al riguardo confermate le sedi e le strutture di laboratorio previste dal Progetto approvato con DDG 76_2014 ad oggetto “Riorganizzazione della rete laboratoristica di Arpa Piemonte; approvazione del Progetto”.
 In ogni ambito territoriale sono invece centralizzate, sotto il profilo organizzativo in un’unica struttura semplice istituita presso la direzione del Dipartimento territoriale e articolata anche su più sedi, le attività di produzione.
 La razionalizzazione dell’apparato centrale avviene mediante l’integrazione delle funzioni amministrative (affari generali e legali, personale, formazione, provveditorato) in un’unica struttura complessa e la previsione di tre strutture semplici incaricate di funzioni specialistiche in materia di contabilità, programmazione e patrimonio immobiliare dipendenti direttamente dalla Direzione Generale.

Relativamente alle strutture tecniche a rilevanza regionale, la contrazione a due strutture complesse è stata operata raggruppando le funzioni relative al monitoraggio della qualità dell’ambiente ed ai rischi naturali da una parte e le funzioni correlate ai rischi fisici e tecnologici dall’altra.
 Per quanto concerne, da ultimo, le funzioni di coordinamento, sono state riviste le aree funzionali esistenti, previste in numero di due in quanto numero minimo richiesto dalla legge istitutiva, superando la dicotomia amministrativa/tecnica oggi vigente e riportandone più opportunamente il mandato all’ambito tecnico.
 Le differenze, sono riassumibili in questi due passaggi:
Vengono attribuite da subito all’Area Funzionale Amministrativa, mantenuta nell’assetto attuale fino a dicembre, le competenze in materia di educazione ambientale e di comunicazione oggi svolte, rispettivamente, dalla SC Ufficio Formazione e dalla SS Comunicazione istituzionale
 Vengono attribuite all’Area Funzionale Tecnica, anch’essa mantenuta nell’assetto attuale, le funzioni oggi svolte dalla Struttura Semplice Specialistica “Qualità delle Acque”, oggi afferente al Dipartimento provinciale di Asti.
Diciamo subito che si tratta, come abbiamo più volte detto, di un’operazione di “maquillage” che serve unicamente, nel brevissimo termine, a dimostrare che ARPA riduce le proprie strutture.
Al medesimo tempo, per tutto ciò che non viene ritenuto indispensabile si preferisce differire l’attuazione integrale delle revisioni a dopo che  sarà stata promulgata la citata legge regionale di revisione delle funzioni dell’Agenzia, nonché la revisione della normativa nazionale in materia ambientale (attualmente in discussione) e che verosimilmente introdurrà altri elementi di contrasto rispetto al quadro attuale…e via dicendo.
Pare evidente come la Regione, per evitare il rischio di commissariamento conseguente al proprio debito monstre,  abbia la necessità di mostrare a Roma l’immagine di un quadro complessivo di riassetto virtuoso degli enti regionali. In quest’ottica, nulla importa se, nel caso di Arpa, questo venga imposto all’unico ente che ha sempre avuto i conti a posto e che, in quanto a tagli, aveva già ampiamente dato nel corso degli ultimi anni. Proprio per questo riteniamo vergognoso che l’Assessore venga in Arpa a dare lezioni di moralità, considerando oltretutto come la stessa determinazione non l’abbiamo vista nel tagliare i costi della politica regionale. 
In questo contesto, assistiamo allo scambio di favori tra Direzione e Assessore, là dove la prima ci guadagna tempo (mettendo su un binario morto la legge regionale di riforma dell’Arpa e mortificando il lavoro e l’autonomia del Consiglio Regionale) e una libertà di manovra che le consentirebbe alcune operazioni certamente non in linea con il quadro di razionalizzazione e risparmi della finanza pubblica (come per esempio nominare nuovi dirigenti pescandoli direttamente dal “cerchio magico” dell’entourage di certi circoli vicini alla Direzione )
Al secondo (l’Assessore), invece, va il mantenimento della struttura complessa del dipartimento di Cuneo (che in una prima ipotesi veniva accorpato ad Asti e Alessandria) suo serbatoio elettorale.
La percezione è quella di avere interlocutori inadeguati sia interni che esterni. Anche per questi motivi abbiamo chiesto formalmente all’Amministrazione una rendicontazione puntuale che consenta una valutazione del rapporto costi/benefici del futuro assetto organizzativo, con particolare riferimento a spese del personale, spese di funzionamento e spese di investimento; abbiamo inoltre chiesto un quadro sulla prospettiva futura del triennio in fatto di pensionamenti. Sono in corso altre iniziative che la nostra sigla sta seguendo con interesse e attenzione.  Per ora è tutto; la nostra componente è a disposizione per ulteriori chiarimenti e non mancheremo di aggiornarvi sul divenire della situazione.

venerdì 12 giugno 2015

COMUNICATO AI LAVORATORI DI ARPA PIEMONTE - incontro 12 giugno con direzione e assessore ambiente



Oggi, venerdì 12 giugno, i sindacati sono convocati al cospetto di direzione e assessore allambiente della Regione
La convocazione di fatto è la notifica delle decisioni prese in merito alla bozza di adeguamento del Regolamento

E' logico attendersi alcune modifiche rispetto alla bozza trasmessa l8 maggio; verosimilmente l’amministrazione prenderà un po’ di tempo. Alcune fasi attuative potrebbero essere differite al prossimo autunno, come per esempio la riforma delle strutture amministrative centrali.
La logica sottostante le modifiche delle strutture è quella del rimpiazzo di prossimi pensionamenti con qualche dirigente perdente incarico (o, se preferite, trombato) nei dipartimenti. Nessuna scelta è basata su una stringente analisi delle criticità organizzative attuali, né di una vera analisi dei costi dell'Agenzia. Stupisce che la tanto ventilata esigenza di “razionalizzare la spesa dell'ente” si riduca ad un semplice taglio di incarichi dirigenziali, di accorpamenti di strutture solo nominali, salvando alcune strutture di dubbia utilità, e non incidendo su altri fronti di spesa come i costi di gestione delle singole strutture che permangono anche se svuotate di funzioni.
La confusione regna sovrana anche nell’ambito dei principali sindacati confederali.
 Abbiamo assistito allibiti ad una serie di eventi che testimoniano una frattura interna che ha portato a clamorosi colpi di scena: nella CGIL si osserva un singolare “serrate le righe” quasi certamente condizionato dalla componente dirigenziale di quel sindacato, offesa dalla lettera sul “milione”, che ha portato ad un riassetto interno degli equilibri  in funzione filo-amministrazione. Il risultato è che il 28 maggio le segreterie regionali di CGIL e UIL (che in Arpa non si parlano da mesi, con una sistematica diserzione dei componenti UIL alle attività della RSU) hanno inviato un “minacciosissimo” quanto fuori tempo massimo comunicato alla Direzione di “richiesta urgente di sospensione del regolamento”.
Le argomentazioni della lettera sono apparentemente condivisibili (argomentazioni che noi andiamo declamando da mesi insieme alla maggioranza RSU) ma, allo stesso tempo, ci autorizzano a sospettare che  i motivi veri , vista l’inedita alleanza, siano dettati da motivazioni riconducibili al secondo capoverso di questo messaggio (leggi: poltrone)
Nello specifico rimangono in primo piano le contraddizioni della revisione organizzativa che a nostro parere sono le seguenti:
·       IL METODO che ha visto anteposte le scelte di opportunità a quelle di reale salvaguardia delle peculiarità dell’Agenzia in funzione di “toppa politica” e senza che vi sia stato un reale confronto in termini costruttivi sul futuro dell'Ente.
·       QUADRANTE NORD EST: quattro ex dipartimenti accorpati in uno, dove sembra che sia prevalsa, al di sopra e al di là di qualsiasi intento razionale, la volontà di fornire “contentini consolatori” lasciando un laboratorio qua, uno là, una tutela alla “povera Omegna” ed il dirigente di SC pescato in funzione non dei meriti ma con criteri, appunto, (ri)compensativi.
·       TRIANTE SUD:  dove si era parlato in una prima ipotesi di accorpare i tre dipartimenti di quell’area in un’unica struttura, ipotesi peraltro abbastanza simmetrica a ciò che si realizza ad est. Ma, come per incanto Cuneo è stata salvata, rimanendo struttura autonoma. Ci sembra lecito chiederci se il fatto che l’assessore all’Ambiente sia originario di quella città non abbia avuto il suo peso in questa correzione in corsa.
·       STRUTTURE CENTRALI nel caos, con curiosi accorpamenti, aree funzionali mantenute e potenziate ed entrambe facenti riferimento ad un fantomatico direttore tecnico, causa di molte critiche sulla loro evidente funzionalità e viste come ricovero privilegiato di dirigenti tecnici senza particolari professionalità spendibili. 
·       UFFICI AMMINISTRATIVI CENTRALI: L’ipotesi di una razionalizzazione delle SC amministrative in un’unica struttura si è risolta in una soluzione ibrida con una SC (definita dipartimento affari amministrativi e personale) non diretta dal direttore amministrativo, oltre ad  una “macedonia” di strutture semplici, queste in staff al direttore amministrativo, coordinate con l'ausilio di “personale del comparto”....
Ma la contraddizione più vistosa è che questa riorganizzazione, al di là del merito, venga varata perché fortissimamente voluta da Valmaggia, non si sa con quale livello di condivisione con il resto della Giunta e della V° Commissione Ambiente, prima della promulgazione della Legge che dovrebbe disciplinare l’Agenzia in sostituzione della vecchia Legge 60 del 1995, per non dire del disegno di legge nazionale di riordino del sistema delle agenzie ambientali e disciplina dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
Verosimilmente tutto ciò comporterà a breve un cortocircuito  istituzionale con un prevedibile ed ulteriore cambio del quadro complessivo che porterà, ci possiamo scommettere, ad altri interventi organizzativi.
Vi informeremo prontamente sugli esiti dell’incontro.   
 
   

                                                                                                                          
                           







 Redatto a cura del 
Coordinamento FSI di ARPA Piemonte