venerdì 12 giugno 2015

COMUNICATO AI LAVORATORI DI ARPA PIEMONTE - incontro 12 giugno con direzione e assessore ambiente



Oggi, venerdì 12 giugno, i sindacati sono convocati al cospetto di direzione e assessore allambiente della Regione
La convocazione di fatto è la notifica delle decisioni prese in merito alla bozza di adeguamento del Regolamento

E' logico attendersi alcune modifiche rispetto alla bozza trasmessa l8 maggio; verosimilmente l’amministrazione prenderà un po’ di tempo. Alcune fasi attuative potrebbero essere differite al prossimo autunno, come per esempio la riforma delle strutture amministrative centrali.
La logica sottostante le modifiche delle strutture è quella del rimpiazzo di prossimi pensionamenti con qualche dirigente perdente incarico (o, se preferite, trombato) nei dipartimenti. Nessuna scelta è basata su una stringente analisi delle criticità organizzative attuali, né di una vera analisi dei costi dell'Agenzia. Stupisce che la tanto ventilata esigenza di “razionalizzare la spesa dell'ente” si riduca ad un semplice taglio di incarichi dirigenziali, di accorpamenti di strutture solo nominali, salvando alcune strutture di dubbia utilità, e non incidendo su altri fronti di spesa come i costi di gestione delle singole strutture che permangono anche se svuotate di funzioni.
La confusione regna sovrana anche nell’ambito dei principali sindacati confederali.
 Abbiamo assistito allibiti ad una serie di eventi che testimoniano una frattura interna che ha portato a clamorosi colpi di scena: nella CGIL si osserva un singolare “serrate le righe” quasi certamente condizionato dalla componente dirigenziale di quel sindacato, offesa dalla lettera sul “milione”, che ha portato ad un riassetto interno degli equilibri  in funzione filo-amministrazione. Il risultato è che il 28 maggio le segreterie regionali di CGIL e UIL (che in Arpa non si parlano da mesi, con una sistematica diserzione dei componenti UIL alle attività della RSU) hanno inviato un “minacciosissimo” quanto fuori tempo massimo comunicato alla Direzione di “richiesta urgente di sospensione del regolamento”.
Le argomentazioni della lettera sono apparentemente condivisibili (argomentazioni che noi andiamo declamando da mesi insieme alla maggioranza RSU) ma, allo stesso tempo, ci autorizzano a sospettare che  i motivi veri , vista l’inedita alleanza, siano dettati da motivazioni riconducibili al secondo capoverso di questo messaggio (leggi: poltrone)
Nello specifico rimangono in primo piano le contraddizioni della revisione organizzativa che a nostro parere sono le seguenti:
·       IL METODO che ha visto anteposte le scelte di opportunità a quelle di reale salvaguardia delle peculiarità dell’Agenzia in funzione di “toppa politica” e senza che vi sia stato un reale confronto in termini costruttivi sul futuro dell'Ente.
·       QUADRANTE NORD EST: quattro ex dipartimenti accorpati in uno, dove sembra che sia prevalsa, al di sopra e al di là di qualsiasi intento razionale, la volontà di fornire “contentini consolatori” lasciando un laboratorio qua, uno là, una tutela alla “povera Omegna” ed il dirigente di SC pescato in funzione non dei meriti ma con criteri, appunto, (ri)compensativi.
·       TRIANTE SUD:  dove si era parlato in una prima ipotesi di accorpare i tre dipartimenti di quell’area in un’unica struttura, ipotesi peraltro abbastanza simmetrica a ciò che si realizza ad est. Ma, come per incanto Cuneo è stata salvata, rimanendo struttura autonoma. Ci sembra lecito chiederci se il fatto che l’assessore all’Ambiente sia originario di quella città non abbia avuto il suo peso in questa correzione in corsa.
·       STRUTTURE CENTRALI nel caos, con curiosi accorpamenti, aree funzionali mantenute e potenziate ed entrambe facenti riferimento ad un fantomatico direttore tecnico, causa di molte critiche sulla loro evidente funzionalità e viste come ricovero privilegiato di dirigenti tecnici senza particolari professionalità spendibili. 
·       UFFICI AMMINISTRATIVI CENTRALI: L’ipotesi di una razionalizzazione delle SC amministrative in un’unica struttura si è risolta in una soluzione ibrida con una SC (definita dipartimento affari amministrativi e personale) non diretta dal direttore amministrativo, oltre ad  una “macedonia” di strutture semplici, queste in staff al direttore amministrativo, coordinate con l'ausilio di “personale del comparto”....
Ma la contraddizione più vistosa è che questa riorganizzazione, al di là del merito, venga varata perché fortissimamente voluta da Valmaggia, non si sa con quale livello di condivisione con il resto della Giunta e della V° Commissione Ambiente, prima della promulgazione della Legge che dovrebbe disciplinare l’Agenzia in sostituzione della vecchia Legge 60 del 1995, per non dire del disegno di legge nazionale di riordino del sistema delle agenzie ambientali e disciplina dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
Verosimilmente tutto ciò comporterà a breve un cortocircuito  istituzionale con un prevedibile ed ulteriore cambio del quadro complessivo che porterà, ci possiamo scommettere, ad altri interventi organizzativi.
Vi informeremo prontamente sugli esiti dell’incontro.   
 
   

                                                                                                                          
                           







 Redatto a cura del 
Coordinamento FSI di ARPA Piemonte

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