lunedì 18 gennaio 2010

RICHIESTA SU POSIZIONI ORGANIZZATIVE



Oggetto: posizioni organizzative - Decreto del Direttore Generale n° 4 del
18.01.2010.
Con riferimento al provvedimento in oggetto, ed in previsione
dell’incontro fissato
all’ordine del giorno, l’esame della questione inerente le Posizioni
Organizzative e Coordinamenti, si rileva in via preliminare quanto segue:
fatto salva l’individuazione delle risorse ex art. 39 CCNL 07.04.1999 comparto
sanità, da destinare al conferimento delle posizioni organizzative, si evidenzia
che ai fini di una corretta concertazione sindacale, nell’ambito delle materie
di cui all’art. 6 del predetto CCNL, è necessario altresì determinare in via
preliminare il numero di posizioni organizzative da istituire e delle relative
graduazioni.
Tali valutazioni risultano altresì di fondamentale importanza in quanto
scaturiscono dalla nuova organizzazione richiamata espressamente nel
predetto decreto da codesta Agenzia.
Per altro l’aspetto relativo alla graduazione delle funzioni,
impropriamente determinata in via autonoma da Codesta Azienda, non
risulta di secondaria importanza, atteso che questa Federazione ritiene
invece più adeguato prevedere il numero massimo possibile di posizioni
organizzative con il valore economico di base uguale per tutte (€ 3.098,74),
al fine di coinvolgere un maggior numero di dipendenti per l’accesso a
detta funzione.
Per i motivi su esposti, in attesa di un necessario approfondimento
sull’istituto contrattuale in oggetto in sede di concertazione sindacale, si invita
codesta Amministrazione a
Direttore Generale n° 4 del 18.01.2010.
Confidando in un suo riscontro si coglie l’occasione per porgere
cordiali saluti.
sospendere l’applicazione del Decreto del
per il giorno 3 febbraio p.v. alle ore 10.00, avente fra l’altro,

giovedì 7 gennaio 2010

INFO DEL 07.01.2010


Torino, 07.01.2010
Gentili colleghe e colleghi, intanto buon rientro ai vostri rispettivi uffici dopo queste feste che mi
auguro siano state per tutti voi liete e riposanti.
Come sapete con il 1° gennaio è entrato in vigore il nuovo Regolamento di organizzazione del
nostro Ente; ci attende, come sempre ad ogni cambio di organizzazione, un periodo di transizione
più o meno lungo; il percorso che ci ha portati a questo risultato è stato lungo, travagliato ed irto di
difficoltà. Il modello organizzativo adottato con questo regolamento lo conosciamo bene; in questi
anni se ne sono dette tante, a favore o contro ed ognuno ha detto la propria; il risultato che abbiamo
sotto gli occhi rappresenta la sintesi di diverse esigenze, anche se i problemi non sono ancora finiti,
anzi!
L’auspicio che intendo esprimere, al di là dei giudizi di merito, è che quest’anno, e per un congruo
numero di anni venire, questa sia l’organizzazione di Arpa a prescindere dai cambiamenti che
potrebbero verificarsi (o non verificarsi) ai vertici della piramide politica.
Tre regolamenti in 13 di vita dell’Ente sono davvero troppi; l’Arpa deve recuperare efficienza e,
soprattutto, il senso della missione che sta alla base della propria esistenza; sono obiettivi, questi,
che si possono perseguire solo uscendo dalla continua situazione di provvisorietà in cui in cui si è
rimasti in tutti questi anni.
Vorrei qui riassumere alcuni fatti sindacali che riguardano più nello specifico molti di noi.
Fascia economica orizzontale
Com’è ormai noto, Il 27.11.2009 si è concordato di attribuire una fascia economica orizzontale con
decorrenze 01.01.2007. – 01.01.2008 – 01.01.2009 che prevede come criteri generali l’anzianità
nella posizione economica precedente di almeno un biennio (anche con rapporto di lavoro a tempo
determinato) e non aver subito, nel biennio di riferimento, nessun provvedimento disciplinare
superiore al richiamo verbale, dopo tutto questo, in linea di massima, sarà il dirigente competente a
compilare una scheda di valutazione ai fini dell’attribuzione della fascia.
In caso di valutazione insufficiente per il conseguimento della fascia, ogni dipendente avrà diritto a
ricorrere innanzi ad una commissione appositamente costituita per un contraddittorio, ove il
dipendente medesimo potrà avvalersi, se vorrà, all’assistenza di un dirigente sindacale.
I dettagli sui criteri di questa operazione (nonché la verifica e l’accertamento dei fondi per la
compatibilità di spesa) verranno discussi nelle prossime settimane; si terrà conto in quella sede di
alcune zone d’ombra che con l’accordo non sono stati del tutto chiariti (per es. alcune tipologie di
aspettativa, contratti a tempo determinato intercalati da rapporti di lavoro atipici prima della vera e
propria stabilizzazione).
Vorrei ricordare che per tutti coloro che si trovano nell’ultima fascia della propria categoria di
appartenenza è stata stabilita la possibilità di corrispondere, al netto degli avanzi 2002-2005 da
stabilirsi a consuntivo della chiusura d’esercizio, una percentuale più alta dei suddetti avanzi e
proporzionalmente alla presenza in servizio nel quadriennio 2002-2005.
Lo diciamo per sgomberare il campo da voci “maliziose” che insinuavano una nostra presunta
contrarietà in materia.
La nostra eventuale contrarietà era solo dettata dalla necessità di non dare una quota piena ai fine
fascia che, a qualsiasi titolo, sono tali dopo pochi anni di servizio alle dipendenze di Arpa.
Volevamo che si evitasse di perpetrare un’ingiustizia nei confronti di chi il fondo fascia lo ha
raggiunto dopo una lunghezza “naturale” della propria carriera.
Credo che il principio sia chiaro ed aggiungo che a mio parere la soluzione adottata va esattamente
in questa direzione.
Assegnazione del personale
Il decreto 151 del 28 dicembre ha stabilito quale sarà l’assegnazione “provvisoria” del personale
alle nuove strutture complesse che subentrano alle vecchie.
Nel documento viene specificato che gli interessati potranno formulare osservazioni sugli eventuali
spostamenti operati dall’Amministrazione, non escludendo la possibilità di valutare eventuali
istanze volontarie di nuova destinazione: tutto questo entro i sessanta giorni decorrenti dall’uscita
del decreto.
Quindi, eventuali istanze, ricorsi, osservazioni, ecc. dovranno essere presentate entro e non oltre il
28.02.2010.
L’obiettivo dell’Amministrazione è di dare piena attuazione alla definizione della dotazione
organica entro il primo semestre del 2010.
Progressioni interne e passaggi orizzontali tra profili diversi dello stesso livello
Questo dovrebbe essere l’anno in cui dovremo affrontare questi due temi su cui molti colleghi
attendono risposte da tempo; molte iniziative, anche spontanee, dei lavoratori lo testimoniano
inequivocabilmente.
La bozza del Contratto collettivo aziendale proposta dall’Amministrazione, dettaglia agli articoli 30
e 31 questi aspetti; ci si attende che questi argomenti siano tra i primi posti dell’agenda degli
impegni dell’anno appena iniziato.
Da troppo tempo troppi colleghi aspettano di ricevere un giusto inquadramento rispetto alle
mansioni svolte, sia in termini di profilo professionale che di classificazione.
Il nostro imperativo sarà quello di sollecitare l’Amministrazione a presentare quanto prima la
proposta che intende fare in materia.
Non possiamo però non nasconderci il fatto che l’art. 24 del decreto legislativo 150/2009
(cosiddetto decreto Brunetta) pone serie limitazioni alle giuste ambizioni di carriera di molti
colleghi: questo sarà un problema tutto da verificare in sede di contrattazione.
D’altra parte non posso esimermi dal dire che se si fosse fatta negli anni scorsi una politica del
personale non di “nicchia” ma di autentica valorizzazione, a tutto tondo, di tutte le professionalità
presenti in Arpa, non ci troveremmo al punto in cui siamo.
Non rinvanghiamo polemiche ormai antiche e non intendo puntare il dito contro nessuno, ma è
giusto dire le cose come stanno, proprio per evitare che vengano alimentate ingiuste illusioni che
alla verifica dei fatti potrebbero generare in molti di noi un’ennesima cocente delusione.
Posizioni organizzative
Il 31.12.2009 sono cessate definitivamente le posizioni organizzative che erano state istituite con
provvedimento del 19.07.2004; l’Amministrazione ha predisposto delle “modalità operative” (rese
note il 31.12) per l’istituzione di nuove posizioni organizzative in relazione alla esigenze della
nuova organizzazione aziendale.
Esse saranno più numerose di quelle appena cessate (al momento non sappiamo esattamente quante)
ma suddivise in 4 distinte tipologie, graduate in base al livello di responsabilità richiesto e quindi
connotate da 4 distinti trattamenti economici.
Fasce di reperibilità durante la malattia
Infine, molti di voi sapranno, ed è bene ricordarlo, che sebbene non ci siano ancora comunicazioni
ufficiali, è già in vigore il nuovo orario di reperibilità per i dipendenti della Pubblica
Amministrazione che si assentano per malattia, ovvero: 9 – 13 e 15 – 18.
A questo proposito possiamo solo augurarci che l’ineffabile Ministro della Funzione Pubblica,
autore del terzo ripensamento in materia in appena un anno e mezzo, ora sia soddisfatto!
Concludo con un messaggio di speranza e cioè di trovarci, alla fine di questo nuovo anno, in una
realtà organizzativa un po’ più stabile e con qualche prospettiva in più per i lavoratori che in essa
operano.
Michele Lattanzio
Rappresentate FSI componente della RSU aziendale