mercoledì 27 dicembre 2017

informativa su precari e progressioni verticali - decreto e circolare Madia

Gentili colleghe, cari colleghi,
come forse già saprete nell’ultimo mese ci sono state due convocazioni da parte della Direzione con all’ordine del giorno la discussione sul cosiddetto Decreto Madia sulla riorganizzazione della Pubblica Amministrazione (D.lgs 75/2017).

Il tema centrale di questi due incontri è stato quello delle stabilizzazioni dei precari; sul tema avrete già letto i comunicati delle altre OO.SS. che parlano di numeri e tempistiche, quindi non starò a scendere in dettagli già illustrati, limitandomi ad accennare in estrema sintesi al citato D.lgs 75, il quale faceva una distinzione tra coloro che rientravano nel Comma 1 dell’art. 20 e tutti  gli altri che invece rientravano nel comma 2 dello stessa articolo, ovvero, compatibilmente con risorse e fabbisogno del personale, i primi subito assumibili (cinque) gli altri (per ora undici) con requisiti meno stringenti (titolari di forme di lavoro flessibile non necessariamente a T.D.)  potevano accedere alla stabilizzazione mediante procedura concorsuale pubblica per non più del 50% dei posti messi a concorso.

Successivamente, con una circolare emanata dalla medesima Ministra (la 7 del 23/11/2017) ribaltando le decisioni del suo stesso decreto ha fatto transitare i precari che rientravano nel comma 2 (con requisiti più deboli) tra quelli ricompresi nel comma 1 (con requisiti più forti). Quindi, con tre anni di servizio al 31.12 di quest’anno, anche in forme flessibili, possono accedere alla stabilizzazione diretta, avendo come unico scoglio, l’attesa dell’adozione formale dell’atto che sancisca il fabbisogno del personale nel triennio 2018-2020.

Sul tema non c'è molto altro da dire, primo perché, come dicevo, le altre OO.SS. sono molto faconde di informazioni, al punto tale che Confederali da una parte e USB dall’altra si scornano e sgomitano facendo a gara a chi è più bravo a chi la dice prima, più grossa e più bella…noi (io) preferiamo distinguerci poiché nei mesi che hanno preceduto questi due incontri abbiamo, quasi in solitudine, ad eccezione di una favorevole presa di posizione da parte di alcuni colleghi della CISL, evidenziato la necessità di prendere in considerazione un altro aspetto del decreto Madia, ovvero l’art.  22 comma 15 che prevede la possibilità di fare (finalmente) qualche progressione verticale; argomento sul quale molti hanno fatto e continuano a fare orecchie da mercante, forse perché poco utile alla rincorsa al consenso, visti i numeri esigui di coloro che potenzialmente potrebbero accedere a questa opportunità.

I numeri sono questi: la legge prevede la possibilità di fare progressioni per un 20% di personale di cui al piano dei fabbisogni nel triennio 2018-2020, che secondo una stima indicata dal Dott. Porta potrebbe oscillare tra le 7 e le 10 unità di coloro che sono  in possesso dei requisiti previsti, ovvero il titolo di studio per accedere alla categoria superiore a quella di appartenenza (diploma di scuola superiore per acceder alla cat. C, laurea per accedere alla cat. D).

Va detto che all’ultima riunione del 19 u.s. ho chiesto se hanno un’idea di quali potranno essere le aree interessate alle progressioni,  ricevendo come risposta che non lo sanno ancora, anche se posso dirvi che l’Amministrazione sta già provvedendo alla verifica dei curricula, quindi, nell’interesse dei potenziali destinatari il mio consiglio è, nel caso non l’abbiate ancora fatto, di aggiornarlo e trasmetterlo tenendo conto di tutti gli elementi di merito di seguito illustrati e che almeno teoricamente potrebbero fare la differenza in una prova comparativa.

In maniera ancora un po’ fumosa il decreto Madia dice in fatto di requisiti e di procedure selettive che le stesse avverranno anche per titoli “considerando la valutazione positiva conseguita dal dipendente per almeno tre anni, l’attività svolta e i risultati conseguiti, nonché” importantissimo “l’eventuale superamento di precedenti procedure selettive”.

Compatibilmente con gli eventi futuri seguiremo con attenzione quanto in argomento si dirà,  detto questo mi commiato augurandovi di trascorrere serenamente le prossime festività, ma, soprattutto augurando ad ognuno di voi di vedere realizzate in qualche misura le vostre legittime speranze ed ambizioni in ambito lavorativo e personale.

 Michele Lattanzio