venerdì 27 aprile 2018

FSI...all'idomani delle elezioni

Cari colleghi, ad alcuni giorni dal termine delle elezioni per il rinnovo della RSU e a risultati acclarati, in coda ai proclami di giubilo più o meno entusiastici delle altre organizzazioni sindacali, in qualità di rappresentante uscente di FSI, che in questa tornata si è classificata ultima delle cinque liste in gara (beati gli ultimi!) sento il dovere di dirvi alcune cose. Parlo a titolo personale, principalmente per rispondere alle tante domande che mi sono state rivolte in questi ultimi tempi, ma soprattutto per spiegare il mio personale disimpegno nell'ultimo anno rispetto all'attività sindacale.
La primissima considerazione da fare è il che mio impegno in RSU è durato ben 11 anni e per tre mandati consecutivi. Questo primo elemento, insieme ad altre circostanze che spiegherò più avanti, ha determinato un naturale e credo comprensibile senso di logorio che mi ha fatto decidere, già da un anno a questa parte, che questo sarebbe stato il mio ultimo mandato.
Altro fatto che ha determinato questa mia decisione è che ad agosto di quest'anno io sarò in pensione, circostanza che da sola basterebbe a spiegare la mia decisione di non ricandidarmi.
A parte questo, ho voluto non apparire in nessun modo nella campagna elettorale per tentare almeno di cancellare quella sovrapposizione di immagine che nei fatti identificava la mia lista con il sottoscritto; sono convinto che l’azione di un’organizzazione sindacale, anche se piccola come la nostra, non può e non deve identificarsi con un nome. Esistono valori, metodi, tematiche alle quali si può aderire, indipendentemente dalle persone fisiche che interpretano un ruolo in un dato momento.
Fatte queste brevi ma doverose premesse mi rivolgo a tutti i candidati FSI-USAE di questa tornata che con il loro impegno hanno contribuito a garantire un modesto ma dignitoso 8% di consenso, che ha consentito l’elezione di due rappresentanti FSI nella nuova RSU, Anna Maria Scibelli e Marco Montagnani. Colleghi da me stimatissimi ai quali vanno oltre che le mie congratulazioni un sincero augurio di buon lavoro. Essi possiedono la sensibilità e le capacita per lavorare in modo costruttivo ma dialettico con la nuova RSU.
Permettetemi di concludere con un breve cenno sul recente passato; i tre anni appena trascorsi si  erano aperti all'insegna dell'euforia a seguito del risultato, che col 19,40% ci aveva consentito di eleggere ben quattro rappresentanti, collocandoci al 2° posto tra le organizzazioni più votate allora. Quell'ottimo risultato venne quasi subito vanificato dalla spaccatura che a livello nazionale avrebbe poi lacerato la FSI, trascinandola in questi anni in una guerra combattuta a suon di querele e controquerele, tra fazioni contrapposte.
Non intendo entrare nel dettaglio e nel merito di questa penosa vicenda, e al di là del disgusto personale che ho provato nel constatare fino a che punto i personalismi posso rovinare e quindi screditare il lavoro di tanti attivisti onesti, ho dovuto fin da subito riscontrare uno sfaldamento della nostra componente, conseguenza più o meno diretta di questo stato di cose.
Nonostante ciò, alcuni di noi hanno resistito, questo ha fatto sì che FSI in ARPA non si sia del tutto annullata.
Ora, questi problemi sembrerebbero almeno in gran parte chiariti e superati, quindi la nuova componente può riconquistare il terreno perduto e affrontare le importanti tematiche che presto si presenteranno (mi riferisco in modo particolare alla discussione sul nuovo contratto di lavoro) basando il proprio lavoro sui principi che da sempre sono la nostra bandiera: equità e trasparenza.

Ringrazio di cuore tutti quei colleghi che, nonostante tutto, hanno, con il loro voto, dato fiducia più che al sindacato in sé, ad una certa idea di sindacato, contribuendo ad ottenere questo risultato di assoluto rispetto.

Nell'accomiatarmi auguro a tutti i colleghi buon lavoro e, più in generale, buona fortuna.
Michele Lattanzio

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