Facciamo il punto della situazione di queste giornate
piuttosto frenetiche:
il 4 dicembre la Direzione al gran completo ci ha ricevuti per un
aggiornamento sul programma di riorganizzazione dell’Agenzia.
Vi risparmiamo i dettagli di questa ennesima
“rappresentazione” che avrete già letto in altri resoconti; la valutazione che
ci limitiamo a fare è che tutto ciò che hanno pianificato è un non senso
totale, a cominciare dalle previsioni di spesa per mantenere in piedi due laboratori
a Vercelli (Radiazioni e Fitofarmaci), sede destinata a non essere più
struttura dipartimentale, dove quantificano una spesa che va da 700.000 ad
1.130.000 di euro.
Quanto a Novara, che dovrebbe essere la sede dipartimentale
ospitante il laboratorio di ambito, colpisce il fatto che per coprire gli
organici necessari al nuovo fabbisogno in quella sede si ricorrerà esclusivamente
alla mobilità volontaria; abbiamo chiesto cosa avrebbero fatto se non ci
fossero state sufficienti adesioni, ma la risposta non è pervenuta, o quanto
meno noi non l’abbiamo capita….
Abbiamo sollevato dubbi anche rispetto alla cronologia degli
interventi, nel senso che sarebbe stato meglio, nell’ordine, aspettare la
ratifica (imminente) della Legge regionale che modifica i principi
organizzativi di Arpa, stilare un nuovo Regolamento e poi intervenire
sull’organizzazione: ci è stato detto che spostare cose, persone e attività
corrisponde ad una necessità impellente di risparmio e che tutto ciò prescinde
dal Regolamento, che una volta riscritto (nel 2015) definirà l’ossatura
complessiva dell’Agenzia, compresa la ridefinizione delle strutture amministrative
centrali, a cui il D.G. ha dedicato un breve accenno.
L’abbiamo già detto e lo ripetiamo: al di là di tutte le considerazioni di merito, questo piano costa un sacco di soldi, particolarmente nella versione accelerata indicata dal Comitato Regionale di Indirizzo.
Quanto costi nella realtà abbiamo capito che non lo sa
nessuno, ma a fronte di ipotetici e non quantificati risparmi futuri, Arpa
oggi non si può permettere di spendere soldi che non ha (anche alla luce
dell’ennesima riduzione del finanziamento regionale). La testardaggine di chi
questi interventi li vuole fare comunque e a prescindere da ogni osservazione
ci porterà, temiamo presto, a dover affrontare risparmi e decisioni dolorose
sulla pelle di tutti ANCHE DI CHI OGGI
NON SI SENTE COINVOLTO.
Nel pomeriggio stesso è arrivata alle OO.SS. ed alla RSU la
convocazione per il giorno dopo (il 5) presso la Vice- Presidenza della Regione
dove le delegazioni sono state ricevute dal Vice Presidente Reschigna e
dall’Assessore all’Ambiente Valmaggia.
In quella sede, ascoltando il discorso di Reschigna e quello
successivo di Valmaggia ci siamo resi conto che la parte politica ragiona per
approssimazione, gli si dice che con questo piano si risparmia e loro, che
devono dimostrare che si razionalizza e si risparmia, si prendono il
“pacchetto” confezionato dalla nostra Direzione.
Gli interventi della RSU (a maggioranza CGIL, FSI e USB)
hanno chiarito alla parte politica che le approssimazioni non portano da
nessuna parte, in altre parole non si può anteporre l’azione ad un piano
ragionato in termini complessivi e razionali; e quindi, in ultima analisi riteniamo si debba
riscrivere l’organizzazione, tagliando gli sprechi e tante figure di
Responsabile di SC superflue, studiare attentamente un piano di riordino che, salvaguardando
specificità dell’Ente e valorizzandone le potenzialità, elimini i doppioni e snellisca
la linea di comando.
Sono stati questi principi che hanno animato il dibattito sviluppato tra la delegazione di FSI ed il Vice-Presidente Reschigna, che ha avuto la cortesia di accoglierci in un incontro a noi riservato e svoltosi il 9 dicembre, del quale vi abbiamo dato conto con il comunicato del giorno 10 della Segreteria Regionale FSI.
In particolare, il Vice-Presidente ci ha evidenziato come le
criticità maggiori dal punto di vista finanziario ricadranno sulle casse
regionali nel corso dei prossimi due anni e come la Regione abbia la necessità
di una riduzione di spesa immediata, contemperando tale esigenza con la precisa volontà politica di non ridurre i servizi ai cittadini
ivi compresa la tutela dell’ambiente.
Abbiamo fatto notare al Vice Presidente, che ci ha ascoltati con MOLTA ATTENZIONE, che invece la strada intrapresa NON porterà ai risparmi immediati auspicati e come, conseguentemente, occorra fermare il piano prima che sia troppo tardi. Per la Regione, per Arpa, per NOI.
ULTIMA ORA
Intanto sono stati sospesi sia la
visita del DG a Novara prevista per ieri, che quella di una commissione tecnica
al VCO prevista per oggi, 11 dicembre, ed incaricata di valutare le azioni di
liquidazione e trasferimento delle attività a Novara; sembra anche che la Direzione sia stata
convocata in Regione nei prossimi giorni per ulteriori chiarimenti.
Seguiremo gli sviluppi e vi
aggiorneremo puntualmente.
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