giovedì 1 ottobre 2015

RSU, la scelta di FSI

Intervengo in prima persona, in qualità di coordinatore del gruppo di dirigenti sindacali di FSI in Arpa P. per chiarire la posizione della nostra componente sindacale in relazione al recente terremoto che ha coinvolto la RSU, dopo le dimissioni di 7 componenti della CGIL.

Dico subito che il dibattito interno a FSI è stato difficile e condizionato da tanti punti di vista che hanno reso difficile la scelta che abbiamo infine approvato.

Come sapete, nel mandato RSU precedente e in quello attuale, iniziato dopo le elezioni di marzo di quest’anno, si era costituita una sorta di maggioranza, se vogliamo atipica, che aveva amalgamato intorno ad una certa idea di sindacato le forze di CGIL, USB e FSI. Non era né facile e neppure scontata questa “alleanza”; ricorderete ad esempio il nostro scetticismo rispetto alla colossale presa in giro dei “tavoli tecnici”. A volte su questo tema come su altri abbiamo scantonato rivendicando il nostro punto di vista sempre libero dai condizionamenti di soggetti esterni.

Tutto ciò ci fa dire che la crisi della CGIL è tutta interna a quel Sindacato e la scelta che è stata fatta da Roberto Riggio prima e dagli altri sei colleghi dopo, è arrivata come un fulmine a ciel sereno lasciandoci sorpresi per non dire allibiti.
A quel punto ci siamo chiesti cosa fare: senza farla troppo lunga vi dico solo che dopo discussioni, dibattiti e riunioni al nostro interno siamo arrivati alla decisione condivisa di rimanere in questa RSU, sebbene ampiamente mutilata, che allo stato, per quel che ne sappiamo, conta 13 eletti su 18.

L’esperienza a cui accennavo all’inizio rimane inedita ed irripetibile; noi non faremo parte di altre maggioranze. Non credo neppure che potremo collaborare con tutti i soggetti presenti attualmente in RSU; da alcuni di essi, sia ben chiaro, ci dividono e ci distinguono distanze siderali rispetto alla nostra cultura e sensibilità sindacale.

La nostra scelta è stata dettata prima di tutto dal rispetto che dobbiamo ai lavoratori che ci hanno votato nelle ultime elezioni, conferendoci fiducia e dimostrando di credere nella nostra identità di fondo, ovvero quella di essere indipendenti nel senso più alto del termine.     

Non sappiamo cosa ci riserverà l’immediato futuro, l’unica certezza è che continueremo a difendere, stando nel solco dei principi che ci hanno sempre ispirati, ovvero equità e trasparenza, i singoli lavoratori e a trattare, quando ci saranno le condizioni, per garantire a tutti il rispetto dei diritti generali. Tutto ciò naturalmente non esclude il fatto che continueremo ad impegnarci per dare il nostro contributo di critica alle scelte gestionali che riterremo sbagliate, esattamente come abbiamo fatto fino ad ora.

In tempi medio-brevi annunceremo una serie di assemblee nell’ambito delle quali porteremo il dibattito nelle varie sedi su ciò che sta avvenendo in Arpa (a breve uscirà la Legge regionale di riforma dell’Arpa) e sul nostro approccio alla “nuova” RSU dopo questa nostra decisione.

Grazie della vostra attenzione.

Michele Lattanzio
 coordinamento Arpa
    FSI-USAE

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