E' ORA DI CHIEDERE UNA FASCIA!!!
È arrivato il momento di fare una proposta concreta,
come saprete, dopo la
ridefinizione dei comparti della Pubblica amministrazione, sono
iniziate le trattative tra sindacati e Aran per la definizione dei nuovi
contratti della P.A. che ridisegneranno completamente gli aspetti giuridici ed
economici del rapporto di lavoro.
A noi questo, per ora, interessa poco, si fanno mille
ipotesi ma il quadro non è ancora sufficientemente chiaro per cominciare a
parlarne.
Viceversa c’è qualcosa che possiamo fare oggi,
non tanto per aumentare le retribuzioni quanto, semmai, per metterne al
sicuro una parte, visto che dopo sette anni di blocco contrattuale hanno
perso in maniera sostanziale e considerevole il loro potere d’acquisto (alcune
fonti si spingono a quantificarlo in un tasso che sfiora il 10%).
Spiegheremo i dettagli un po’ più avanti.
La proposta che qui presentiamo, e che condividiamo
con tutta la RSU
inviando a tutti suoi componenti questo messaggio, è frutto di un lungo studio
e di riflessioni durato parecchie settimane, che scaturisce dall’aver osservato
altre amministrazioni pubbliche che hanno applicato la possibilità di
conferire una fascia economica al maggior numero possibile di dipendenti.
Come forse saprete già dal 2015 non opera più la
disposizione introdotta nel 2010 che congelava qualsiasi ipotesi di incremento
salariale.
In due parole oggi - con la mancata conferma per il
2015 ed il 2016 delle previsioni dell’art. 9 del D.lgs 78/2010 - sono possibili
le cosiddette progressioni
orizzontali (comunemente
dette "fasce")
Abbiamo chiesto all’Amministrazione una serie di dati
e su quella base si sono fatti dei ragionamenti che qui illustriamo.
In estrema sintesi si tratta di cedere una parte del
nostro salario accessorio, ovvero il saldo incentivi, per poi riversarlo nel
cosiddetto “fondo fasce”.
Il vantaggio consiste, in un momento di massima
incertezza, di mettere al sicuro una quota delle nostre retribuzioni
trasformando una parte dell’accessorio (nota bene il saldo incentivi e non gli
acconti mensili) in una fascia, che diviene retribuzione stabile e permanente.
Bisogna considerare che il guadagno medio lordo (con
alcune differenze tra categorie e livelli economici) quando si percepisce
il saldo degli incentivi è pari a 1055 euro lordi pro capite annuo, la fascia,
valore medio, ci consente mediante apposite calibrazioni di guadagnare
pressoché la medesima cifra.
Il vantaggio è che la fascia ce la
portiamo fino a fine carriera ed è retribuzione che resta anche a seguito di
una futura mobilità in altri enti.
Scendiamo nel dettaglio. Attualmente il personale del comparto in servizio ammonta a 948 unità, ci sono inoltre 13 unità a tempo determinato.
Il personale potenzialmente interessato allo
scorrimento di fascia è pari a 733 colleghi di qualsiasi profilo o categoria,
ovvero il 77,32% del personale in ruolo.
I costi:
- il costo del saldo incentivi è di circa 1.055.500 euro
- il costo della fascia per tutti i 733 colleghi menzionati ammonterebbe a circa 620.000 euro, con una differenza positiva di 435.500 euro.
Conti alla mano questi numeri
consentirebbero non solo di dare una fascia ai 733, ma permetterebbero anche di
mantenere invariato il livello del saldo incentivi ai fondo fascia e ai tempi
determinati, garantendo inoltre la compensazione a favore di chi con la fascia
andasse eventualmente a perdere alcuni euro nello scarto tra saldo incentivi e
fascia.
Crediamo che riaprire la contrattazione aziendale dopo anni su questi aspetti sia anche un giusto riconoscimento ai lavoratori che in questo periodo hanno subito più di una riorganizzazione. Mentre l'efficacia di questi cambiamenti calati dall'alto è tutta da dimostrare, si continua ad ignorare che il superamento delle grandi difficoltà che l'Agenzia ha avuto è merito della serietà e professionalità dei lavoratori del comparto.
Abbiamo fatto i conti in dettaglio e sappiamo di cosa parliamo. Ne consegue che questa proposta sarà immediatamente oggetto di discussione con la RSU e, se quest’ultima si renderà disponibile, gireremo immediatamente richiesta di incontro all’Amministrazione.
POSIZIONI ORGANIZZATIVE
Come sapete prima della fine di marzo è intervenuta
l’ennesima proroga delle posizioni organizzative (la 4° se non ricordiamo
male). Martedì 12 aprile l’Amministrazione ci convoca per un primo confronto
nell’ambito del quale si suppone che vorrà dirci quante P.O. vuole mantenere e
quali saranno i criteri di scelta.
Staremo a vedere cosa tirano fuori questa volta e vi
riferiremo.
TEMPO PARZIALE
La bozza del
nuovo Regolamento sul tempo parziale è stata ampiamente rimaneggiata rispetto
alla proposta iniziale presentata dall’amministrazione (anche grazie
all’apporto fattivo di molti colleghi interessati alla tematica, che qui
ringraziamo).
Restano da
chiarire alcuni punti, di cui verosimilmente si discuterà al tavolo che dovrà
essere convocato per il perfezionamento e la ratifica dell’accordo.
TELELAVORO
La settimana
scorsa si è riunito il CUG (Comitato Unico di Garanzia) che, tra le altre cose,
ha avanzato concrete proposte per l’ampliamento della platea di potenziali
fruitori dell’Istituto, in armonia con quanto previsto dalla legge 124/2015,
art. 14 “Promozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nelle
amministrazioni pubbliche”.
Seguiremo gli sviluppi e vi informeremo puntualmente.
ASSEMBLEA
Tempo fa vi avevamo parlato di una
assemblea, inizialmente programmato per l’11 aprile. Alla luce di tutte queste
novità preferiamo aspettare un paio di settimane per programmare
quest’incontro, così che si possano portare elementi di discussione aggiornati
rispetto alle tematiche che qui abbiamo accennato.
Siamo a
disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
A cura del Coordinamento FSI di ARPA Piemonte
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