venerdì 31 luglio 2009

CCNL 2008-2009

EDERAZIONE SINDACATI INDIPENDENTI
U
NIONE SINDACATI AUTONOMI EUROPEI
I
N F O R M A Z I O N E SI N D A C A L E
S i g l a t o i l CCNL S a n i t à b i e n n i o e c o n omi c o 2 0 0 8 - 2 0 0 9
Roma 31 luglio 2009: presso la sede ARAN in Via del Corso a Roma la
delegazione della FSI-USAE ha siglato e licenziato il testo definitivo
del CCNL Sanità biennio economico 2008-2009.
Si è conclusa così l'odissea contrattuale per il personale della sanità
che entro 30 giorni dalla data di oggi (31 luglio) potrà finalmente
vedere gli effetti del nuovo contratto di lavoro, nella busta paga e
nella retribuzione di risultato.
Come noto il percorso contrattuale ha subito diversi intoppi, tra cui in ultimo i rilievi contrari
della corte dei conti (il 10 luglio u.s.) sull'articolo 10, rilievi che prontamente rivisti e corretti il
21 luglio u.s. hanno consentito di addivenire oggi alla firma del testo definitivo.
Il Segretario Nazionale FSI-USAE Stefano Castagnola ha così dichiarato: "Un contratto
prettamente economico e con poche risposte sulla classificazione del personale, ci sono molti
interrogativi che devono essere sciolti in particolare per quanto riguarda gli incarichi di
coordinamento e riguardo le indennità, comunque in questa fase negativa dell'economia, e
costretto dai vincoli di bilancio dello stato, il sindacato ha svolto un ruolo importante per i
lavoratori, siamo già al lavoro per discutere con le parti la piattaforma per il rinnovo del
contratto 2010-2012, piattaforma contrattuale che la FSI-USAE ha già sottoposto all'ARAN e
che speriamo possa essere discussa velocemente per garantire un prossimo rinnovo
contrattuale più articolato e sempre più rispondente alle esigenze dei lavoratori".
Ufficio stampa
DECRETO BRUNETTA: SENZA LE REGIONI LE CAMERE NON VANNO AVANTI
La 1ª Commissione permanente del Senato, nella riunione dello scorso 8
luglio, esaminando lo Schema di decreto legislativo recante: "Attuazione
della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della
produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza nelle
pubbliche amministrazioni" (n. 82), precedentemente sospeso nella seduta
del 16 giugno, ha dovuto prendere atto, per bocca del Ministro Brunetta
che pur essendo stato raggiunto un sostanziale accordo con le rappresentanze delle Regioni e
degli enti locali, la Conferenza unificata nella seduta dell'11 giugno contrariamente a quanto
previsto non ha approvato l'intesa sullo schema di decreto legislativo.
Il Ministro ha altresì ricordato le missive che il Presidente dell'Unione Province d'Italia e il
Presidente dell'Associazione nazionale Comuni italiani hanno inviato in proposito ai
Presidenti delle Camere ed ha preannunciato l'intenzione di recepire nel testo del decreto
legislativo i punti definiti nella consultazione già svolta e auspica che nella riunione della
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Conferenza convocata per la prossima settimana per l'esame del Documento di
programmazione economico-finanziaria si possa dare corso anche all'intesa e al parere
sull'atto del Governo n. 82.
Il Presidente della Commissione ha quindi ricordato che l'assegnazione dell'esame in sede
consultiva è stata disposta dai Presidenti delle Camere con riserva, in mancanza del parere e
dell'intesa previsti dalla legge di delegazione. E poiché in data 8 luglio il Ministro per i
rapporti con il Parlamento ha dato notizia ai Presidenti delle Camere che la Conferenza
unificata non aveva ancora approvato l'intesa né il parere, vi è motivo di ritenere che quella
riserva non sarà rimossa. In mancanza di una formale rimozione della riserva, la
Commissione non potrà esprimere il parere sullo schema di decreto legislativo.
Ufficio stampa
“ C
O D I C E R O S S O
Sarà il caldo, sarà il periodo in cui tutti pensano alle ferie a farmi
riflettere su una situazione politico sindacale a dir poco da brividi. La
congiuntura che il paese attraversa non lascia spazio a iniziative a
lunga scadenza, ma ti impone di mettere in campo iniziative atte a non
fare collassare il sistema Italia. Sono calati i consumi, è aumentata la
richiesta della cessione del quinto dello stipendio mentre le banche sono
restie a concedere mutui a piccole e medie imprese, e tanto meno a
persone e famiglie che non hanno garanzie alle spalle.
Con questi chiari di luna il sindacato si cala nel contesto delle trattative per i rinnovi
contrattuali 2010 -2012 con la consapevolezza che non sarà dura ma durissima per strappare
alla controparte almeno il cosiddetto “salario della paura”.
Quando poi si legge sui giornali non di sinistra (vedi panorama numero 32 del 6 agosto 2009)
che un commesso del Senato della Repubblica può arrivare ad uno stipendio netto mensile di
6.000,00 euro, tutto questo ci fa capire in che Italia viviamo.
Non ha neanche più senso tirare la giacca a Deputati e Senatori eletti (si fa per dire) nella
propria circoscrizione perché in Parlamento si prodighino per sanare queste sperequazioni,
cosa molto difficile da farsi per persone non elette ma nominate dai capi partito, con
conseguente rispetto del dettame politico del capo, pena ovviamente una non collocazione nella
successiva legislatura.
Avrei voluto scrivere su problematiche sindacali, su strategie da perseguire per migliorare i
rapporti con i datori di lavoro siano essi pubblici o privati, ma la mia psiche è e rimane
orientata verso chi ci governa o ci dovrebbe governare. Negli ultimi anni la politica ha deluso
molte persone che nell’anonimato hanno contribuito con impegno e dedizione affinché nelle
nostre camere fossero elette delle persone capaci di questo compito, ma tra esibizioni, di nodi
scorsoi, di mangiate di mortadelle e altro, che per carità di patria è meglio tacere, lo
scoramento e lo sconforto la fa da padrone. Vogliamo far finta di niente e ci collochiamo tutti in
questo girone dantesco? Oppure tentiamo ognuno con le proprie capacità e competenze a
restaurare la politica con la P maiuscola in Italia?
Dopo il codice rosso esiste la bancarotta, che ci porterà veloci come il vento verso una
situazione che chi come me conosce molto bene, ossia un altro ventennio di oscurantismo
politico.
A cura di Dino Parodi
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