venerdì 8 febbraio 2013

Resoconto FSI sul tavolo tecnico del 5 maggio 2013 – Fondi economici; proroga P.O. – produttività ex T.D. – ridimensionamento esternalizzazioni – buoni pasto


 

     

     

08.02.2013

 

Resoconto FSI sul tavolo tecnico del 5 maggio 2013 – Fondi economici; proroga P.O. – produttività ex T.D. – ridimensionamento esternalizzazioni – buoni pasto

 

Care colleghe e colleghi,

il 5 febbraio si è svolto l'incontro al tavolo tecnico chiesto dalla RSU per discutere della costituzione provvisoria dei fondi economici.

 

(Ri)determinazione dei fondi della retribuzione accessoria

 

Come ricorderete il decreto legge Tremonti prevede che le retribuzioni dei dipendenti pubblici rimangono cristallizzate al 31/12/2010, imponendo il blocco della contrattazione 2010-2012 (che il Governo Monti ha prorogato fino al 2014).

Lo stesso D.L. stabilisce però un decremento dei tre fondi destinati al trattamento accessorio proporzionale alla diminuzione dei dipendenti in servizio, che secondo i  dai dati forniti dall'Amministrazione ammonteranno, secondo un stima previsionale, alla fine del 2013 a 54 unità in meno rispetto al 1° gennaio 2010. Tutto ciò comporta una decurtazione per il 2013 che è pari al 3,95%, ovvero a: 103.877 euro dal fondo della produttività collettiva e delle prestazioni individuali; 181.067,16 euro dal fondo delle fasce, posizioni organizzative, ecc. e 26.360,80 dal fondo straordinario, disagio, pericolo o danno. Analoghe decurtazioni, anche se in misura inferiore, erano già state operate sui fondi per gli anni 2011 e 2012.

 

Si tratta di una quantificazione provvisoria finalizzata all'erogazione delle quote di produttività, al netto dell'incremento sui fondi che costituirà la condizione necessaria per una rendicontazione definitiva.

 

Tradotto: meno soldi sulla retribuzione accessoria. Vedremo in seguito concretamente quanto.

 

 

 

Proroga delle Posizioni Organizzative e dei coordinamenti

 

Il 15 febbraio "scade" un primo contingente di 76 posizioni organizzative, il Direttore amministrativo con le "solite" argomentazioni di circostanza ha annunciato la proroga di questi incarichi fino al 30 settembre.

Come FSI abbiamo manifestato palese dissenso rispetto ad un metodo già visto della proroga di incarichi scaduti, che per definizione sono di durata triennale e che dovrebbero essere strettamente connessi a specifiche funzioni incardinate nell'organizzazione; per contro, invece, abbiamo recentemente assistito alla "riesumazione" di Posizioni "defunte" che si sono poi miracolosamente reincarnate, generando prontamente nuove Posizioni di natura totalmente diversa da quelle estinte, dando quindi spazio al non vago sospetto che, almeno in certi casi, la Posizione è interpretata come una sorta di "promozione" ritagliata su caratteristiche individuali più che sulle esigenze previste dal dettato contrattuale 

 

Comunque, il principio generale è che in un contesto di transizione nel quale risulta essere Arpa in questo momento (riorganizzazione, passaggio di consegne della Direzione) ci aspettavamo almeno uno straccio di motivazione più plausibile che non la debole giustificazione del garantire continuità a certe funzioni.

 

Produttività agli ex tempi determinati e periodi di prova.

 

L'Amministrazione, richiamando la nota vicenda della collega che aveva promosso causa per ottenere la corresponsione delle quote incentivanti per i periodi a tempo determinato e in prova ha ricordato che con sentenza d'appello la stessa è stata condannata a corrispondere l'85% delle somme dovute, ha però precisato che la medesima sentenza ha stabilito che le spese vanno a compensazione (ognuno si paga il suo) ridimensionando di fatto a circa il 50% l'utile incassato dalla collega ricorrente.

Alla luce ci tutto ciò il Direttore amministrativo, premettendo che in base a preciso principio giuridico è fatto divieto alla Pubblica Amministrazione di estendere il giudicato ad una pluralità di potenziali soggetti interessati – in altri termini una sentenza vale uno e solo per quel caso specifico - ha fatto un'ipotesi di accordo che sintetizziamo in questo modo:

 

del milione e mezzo di fondi accantonati a suo tempo a monte delle due sentenze si ipotizza di dividerli in due parti (non meglio quantificate) una parte verrebbe corrisposta (in quote comunque inferiori all'85% ma anche in questo caso non meglio specificate) ai richiedenti il beneficio, promuovendo quindi azione conciliatoria presso l'Ufficio provinciale del Lavoro; ciò sarebbe possibile se una maggioranza qualificata accettasse queste condizioni; a coloro che ritenessero di non aderire ad un'ipotesi di questo tipo non resterebbe che la strada del ricorso giurisdizionale, il quale però, come premesso, non consente di prevedere verso quale esito porterebbe.

 

La seconda parte di quel milione e mezzo (di cui però non conosciamo l'entità) verrebbe riversata nel fondo della produttività e corrisposta al restante personale secondo i criteri sottoscritti nell'accordo del novembre 2009.

 

Ipotesi di ridimensionamento degli appalti per i servizi esternalizzati.

 

Seguiamo con interesse gli sviluppi relativi all'ipotesi di ridimensionamento degli appalti per servizi esternalizzati, rilevando il fatto che l'Amministrazione tenta di compensare in parte la crisi finanziaria in cui versa, sacrificando figure deboli e potenzialmente più vulnerabili in quanto dipendenti di soggetti terzi, ma a tutti gli effetti inseriti nel'organizzazione del lavoro di Arpa.

 

L'ipotesi che si fa ci impone una seria riflessione, che va certamente al di là del fatto specifico, poiché, se concretizzata, costituirebbe un precedente che implicherebbe ricadute non marginali sulle dinamiche in atto della riorganizzazione di Arpa.

 

Ritardo nella distribuzione dei buoni pasto.

 

Abbiamo rivolto informalmente (dopo la fine della seduta del tavolo tecnico) una domanda sul perché a martedì non erano ancora arrivati i buoni mensa (oggi che è venerdì la situazione è la medesima).

In seguito è pervenuta a tutti noi una laconica comunicazione dell'Ufficio Affari istituzionali la quale imputa a non meglio precisati motivi tecnici il ritardo, che lo ricordiamo si è già verificato il mese scorso.  

Riteniamo che in realtà ci siano problemi di natura contabile che stanno condizionando la regolare erogazione di questo diritto.

Se il problema dovesse protrarsi ci riserviamo di intraprendere adeguate iniziative volte a garantire la fruizione del suddetto diritto nei tempi previsti.  



  Michele Lattanzio
coordinamento Arpa
    FSI-USAE

 

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