venerdì 31 maggio 2013

ANALISI DELLE CRITICITÀ ORGANIZZATIVE

ANALISI DELLE CRITICITÀ ORGANIZZATIVE
DELL’AGENZIA: OSSERVAZIONI DI FSI

Abbiamo inoltrato ieri il documento che era stato consegnato alle organizzazioni sindacali nella riunione dell’8 maggio scorso alle quali l’Amministrazione chiedeva di elaborare proprie considerazioni sui punti proposti.

Noi, in collaborazione con colleghi a vario titolo interessati agli argomenti del documento (che in questa occasione ringraziamo) abbiamo formulato  delle osservazioni che non hanno la pretesa di essere esaustive ne tantomeno di toccare tutti gli argomenti trattati, prediligendo aspetti che, a nostro avviso, risultano prioritari rispetto ad altri (come d’altronde avevamo anticipato nel nostro comunicato del 10 maggio).

Per inciso abbiamo letto il (ri)tentativo, più o meno larvato, di riproporre il teorema secondo il quale per far funzionare ARPA ci vogliono più dirigenti.

Abbiamo inoltre evidenziato sostanziali incongruenze in materia di mobilità e telelavoro.

Cercando di non annoiarvi troppo vi proponiamo la lettura integrale dei punti che abbiamo analizzato e quindi commentato.

Il testo in nero è quello originale proposto dalla Direzione, in rosso le integrazioni oggetto delle nostre osservazioni.




Lo strumento dei coordinamenti di cui all'art 24 del Regolamento di organizzazione non ha ancora interessato temi di carattere amministrativo.
In realtà con l’assegnazione di posizioni organizzative ai Nuclei Operativi Geografici (NOG) i dipartimenti sono stati dotati di figure amministrative di coordinamento, poi non si può trascurare il fatto che l'AFA è dotata di ben 3 dirigenti, cos'altro serve?

La funzione organizzazione non è identificabile nell'attuale organigramma nonché nelle declaratorie delle relative strutture.  Questa osservazione costituisce esplicito richiamo alle disposizioni dell'art. 20 del Regolamento di organizzazione del 2005?


         
Mancanza di riferimenti organizzativi per la gestione delle relazioni con il sistema agenziale nazionale e alla diffusione dei prodotti dal medesimo elaborati. Tutta l'esperienza accumulata (e le risorse investite) in tutti questi anni nell'ambito di Assoarpa non ha prodotto frutti? Citiamo dallo Statuto dell'Associazione  le finalità dichiarate: realizzazione di elevati livelli di integrazione e di sviluppo delle politiche delle Agenzie associate, nelle materie inerenti le relazioni istituzionali e sociali, le attività oggetto del mandato istituzionale delle Agenzie, i sistemi di finanziamento delle attività, l’organizzazione del lavoro, lo sviluppo delle risorse umane, la gestione dei rapporti di lavoro e delle connesse relazioni sindacali.

Assenza di un riferimento organizzativo strutturato di risposta alle esigenze di interfaccia con il sistema sanitario regionale (assessorato, aziende, IZS). Ma non esiste un incarico dirigenziale che ha il compito di mantenere i rapporti con il SSN?

Assenza di un sistema di gestione della sicurezza. La soluzione è adottare la normativa OHSAS 18001

Eccessiva variabilità organizzativa interna delle strutture in assenza di modelli di massima prestabiliti. AFA?

Il processo di riduzione della dirigenza non è ancora accompagnato da iniziative volte a creare le condizioni per un suo progressivo reintegro. Sono poi presenti solo 3 dirigenti di ruolo  amministrativi, condizione di sproporzione rispetto alle dimensioni complessive dell’Agenzia.
Non bisogna guardare la qualifica contrattuale, ma l’attività svolta.
I Dirigenti assegnati a Strutture semplici o complesse che dipendono dal Direttore Amministrativo, svolgono mansioni prettamente amministrative e sono sicuramente più di tre, si veda a questo proposito l’organigramma: http://www.arpa.piemonte.it/intranet/strutture

Il regolamento di mobilità non tiene in considerazione le esigenze organizzative essendo stato concepito in epoca di non blocco totale del turn-over.
Nel caso della mobilità ordinaria (non legata al potere organizzatorio) è prassi comune la negazione del nulla osta per due anni, senza che vi sia una verifica seria delle motivazioni addotte
il regolamento per il telelavoro presenta, relativamente al telelavoro a domicilio, requisiti eccessivamente stringenti che lo rendono utilizzabile in pochissimi casi di condizioni di elevato disagio. Molte funzioni di carattere amministrativo potrebbero essere svolte in remoto senza creare alcun problema. E' inoltre previsto il nulla-osta del responsabile di SC che ne ostacola ulteriormente l'applicabilità riconducendola ad un ambito discrezionale

Mancanza di uno staff direzionale alle dirette dipendenze della stessa. Abbiamo eliminato, per risparmiare, la figura del direttore tecnico per surrogare con altre figure non meglio identificate per caratteristiche e funzioni; insistiamo su di un utilizzo pieno e corretto delle aree funzionali

Presenza all’interno dei Dipartimenti provinciali di Strutture semplici molto eterogenee sotto il profilo della dimensione. In assenza di un vincolo sul numero di unità (min-max) che possono afferire ad un dirigente si sono consolidate situazioni di fatto, frutto di adattamento delle funzioni con le risorse in concreto disponibili e con le esigenze operative.  Si attui in modo organico ed efficiente il regolamento sulla mobilità.
Presso la sede centrale sono presenti due strutture semplici composte da soli due dipendenti (1 dirigente responsabile + 1 comparto)

Eccessivo ricorso alla esternalizzazione dei servizi di  manutenzione ordinaria relativi alle reti di monitoraggio e all'assistenza tecnica sulla strumentazione. Sono necessari approfondimenti sulle ipotesi di ridimensionamento delle esternalizzazioni, oltre alle fattispecie citate

Non è  chiaramente definito il ruolo delle Aree funzionali nei processi trasversali.
L'area funzionale amministrativa, contrariamente alla sua rappresentazione in organigramma, non esercita alcuna funzione di coordinamento sulle strutture prettamente amministrative.
Nell'area tecnica è inserita la SS Sistema Qualità, funzione prettamente di competenza dello staff della Direzione
  


Insufficiente chiarezza del ruolo, funzione e rapporti gerarchici dell'UPG nell'organizzazione dell'Agenzia. Il ruolo dell'UPG, finché rimane tale, è chiaramente definito dal codice di procedura penale (art. 56). Non è chiaro da cosa scaturisca tale criticità.


L’attuale intelaiatura degli incarichi di funzione talvolta non risponde alle esigenze organizzative.
In alcuni casi, l'incarico di funzione ha seguito la persona anziché essere legato alle reali esigenze

Di massima, i titolari di posizione organizzativa delle Strutture amministrative esercitano funzioni in concreto maggiormente incisive sotto il profilo gestionale rispetto a quelle dei titolari di incarico di funzione delle altre Strutture, generando situazioni di oggettiva sperequazione.
Il Regolamento per l’assegnazione delle Posizioni Organizzative è assolutamente inutile, visto che produce un elenco che non può essere ri-utilizzato in caso di rinuncia del vincitore: sarebbe più veloce e corretto che il Dirigente di SC (cui è attribuito il budget) decida con un proprio atto a chi assegnare l’incarico. Qualora dovesse rimanere l’attuale impostazione con bando,  sarebbe necessario introdurre una valutazione di idoneità effettuata dal dirigente responsabile della SC in cui è bandita la PO, propedeutica alla valutazione dei titoli (a cura dell’ufficio personale) e alla valutazione del curriculum (a cura del dirigente stesso). Il risultato finale dovrà essere una graduatoria e non un elenco.

Nelle strutture carenti di personale con qualifica dirigenziale i titolari di incarico di funzione esercitano di fatto funzioni di maggior peso sotto il profilo gestionale rispetto alle altre.
Occorrerebbe assegnare ai dirigenti con solo incarico di alta specializzazione, la responsabilità di tali Strutture  e del relativo personale.
Vi sono alcune strutture di dimensioni medie o grandi prive di responsabile e di dirigenti.
Andrebbe riconsiderata la effettiva necessità di figure dirigenziali nelle strutture, valutando se in alcuni casi le funzioni effettivamente svolte dai dirigenti possano essere attribuite a personale di categoria D/Ds (consentendo quindi lo spostamento dei dirigenti ove effettivamente carenti).Alcuni incarichi della dirigenza sembrano rispondere più a esigenze di premialità piuttosto che ad effettive specializzazioni, nondimeno alcuni incarichi di posizione organizzativa e/o di coordinamento sembrano essere ritagliati sulle persone più che sulle funzioni effettivamente da ricoprire.

La scheda di valutazione del comparto è assolutamente obsoleta e da rimodulare in base alle reali attività svolte in base al profilo di appartenenza.
Non è identificato un criterio omogeneo di valutazione tra le diverse strutture.
Inoltre deve essere ribadito che la scheda deve essere finalizzata al solo pagamento dell’incentivazione.




Redatto a cura del
Coordinamento FSI – USAE
   Arpa Piemonte

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