lunedì 8 settembre 2014

info FSI 8 settembre - riorganizzazione laboratori - tavolo del 5 settembre

LES JEUX SONT FAIT?

 

Il 5 settembre si è svolto il terzo tavolo tecnico relativo al progetto di riorganizzazione della rete laboratoristica di Arpa.

All'incontro, oltre al D.A., era presente la delegazione trattante della Direzione (integrata dalla ormai terza generazione di dirigenti incaricati di mettere mano all'organizzazione dell'Agenzia), quattro rappresentati sindacali della dirigenza (CGIL, CISL, UIL e ANAAO), la rappresentanza della RSU e delle sigle sindacali del comparto.

Se nei due incontri precedenti (dei quattro previsti in totale) non era successo praticamente nulla, e non risultava chiara la reale volontà dell'Amministrazione, il pregio di questa terzo incontro è stato, se non altro, quello aver svelato le reali intenzioni delle parti. Abbiamo, insomma, visto le carte…

 

Nessuna volontà da parte dell'Amministrazione di valutare modelli alternativi, con la rigida conferma della chiusura dei laboratori di Omegna, Vercelli, Asti e La Loggia oltre alla riconversione di Ivrea.

 

Nessuna valutazione seria dei reali costi dell'operazione (trasferimento delle apparecchiature, adeguamento delle sedi, ecc.); nessuna analisi delle ricadute sul personale in termini di riconversione e trasferimenti.

 

Nessuna attenzione verso le richieste della RSU che, lo ricordiamo, aveva prodotto una propria proposta e si era dichiarata disponibile a valutare con l'Amministrazione ipotesi alternative che contemperassero il rilancio dell'attività e la tutela delle professionalità. Ci hanno detto che non avevano capito le nostre richieste… siamo stati fraintesi….

 

L'aspetto che riteniamo poi più grave è l'assoluta assonanza tra la posizione della Direzione e quella dei rappresentanti sindacali della dirigenza, nessuna sigla esclusa, confederali e autonomi. E, lo diciamo con rammarico, purtroppo, il silenzio filo-aziendalistico di alcuni rappresentanti del comparto.

 

Tutti entusiasticamente d'accordo, Direzione, dirigenti, AFT e simpatizzanti, nel sostenere la necessità di sacrifici da parte dei "poverini che dovranno fare tanti chilometri al giorno"; tutti d'accordo nel sostenere che "le sedi piccole non hanno più ragione di esistere" e pazienza se, magari, queste sedi sono quelle che funzionano meglio, o sono le più nuove o sono quelle che avrebbero le maggiori potenzialità di incrementare l'attività.

Con un totale capovolgimento della realtà, siamo stati accusati di non volere il cambiamento ed essere i difensori di uno status quo non più sostenibile.

 

L'abbiamo già detto e lo ripetiamo: se Arpa si trova oggi in questa situazione, la responsabilità è da ricercarsi nelle scelte sbagliate delle Direzioni che si sono succedute, nei continui cambi di organizzazione e in una classe dirigenziale troppo spesso avida ed inadeguata: il peso della riorganizzazione ora necessaria non ricadrà certo su di loro.

Noi eravamo e siamo disponibili a cercare soluzioni alternative: loro, a quanto pare, no.

 

Il prossimo incontro dovrebbe teoricamente essere quello conclusivo.

Ad oggi non sappiamo se la posizione di ferma opposizione che abbiamo tenuto porterà ad ulteriori incontri, ma la nostra impressione è che tutto fosse stabilito fin dall'inizio. L'avevamo detto subito: non è sicuramente un caso che il neo Assessore al Bilancio della Regione alla sua prima intervista abbia parlato del ridimensionamento di Arpa.

 

In chiusura, a costo di essere tediosi, ripetiamo quello che abbiamo sempre detto: NESSUNO si senta escluso. Oggi si parla dei Laboratori, ma da qui a pochi mesi si parlerà del nuovo Regolamento di Arpa, ed i processi di "razionalizzazione" riguarderanno TUTTI.

 

 

 

redatto a cura del Coordinamento FSI-ARPA PIEMONTE 



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