venerdì 3 luglio 2015

Cambia tutto e "da subito"….anzi no!





Ricorderete che nel nostro post del 19 giugno avevamo esordito parlando dell’incontro del 16 con l’Assessore all’Ambiente e la Direzione e del successivo decreto 55 che stabiliva (il verbo “stabiliva” è da leggersi in chiave ironica, visto il machiavellismo che connota la sua redazione) che le misure di “adeguamento” al regolamento di organizzazione si applicavano “da subito”;

I dipartimenti territoriali da 8 diventavano 4, le strutture complesse centrali amministrative da 3 dovevano diventare 1, più una serie di strutture semplici, sempre amministrative,  coordinate dalla Direzione, intanto il 22 giugno uscivano 2 provvedimenti di avviso per il conferimento di incarichi dirigenziali, il primo era per cercare e nominare i dirigenti delle SC superstiti, il secondo era per due incarichi di diritto privato per coprire le “fondamentali” aree di coordinamento (tecnica e amministrativa).

Un’autentica rivoluzione in nome del risparmio e della razionalizzazione.

A questo punto tra alcuni dirigenti si scatenava il panico assoluto,  tutti correvano letteralmente all’arrembaggio dei posti a sedere (visto che non ne erano previsti in piedi). Alcuni di essi offrivano scene di strazio e disperazione a causa della letterale sparizione del ruolo, cagionato da quel perentorio “da subito” inopinatamente inserito in quel terribile decreto. Ma ecco già all’orizzonte profilarsi, sotto forma di ulteriore decreto, il più classico dei pannicelli caldi che tutti i mali lenisce e un po’ di conforto dispensa ai presunti orfani di cotante sublimi “cadreghe”. 

Ora, comprendiamo che Einstein, elaborando la teoria della relatività aveva previsto che “nel passaggio tra due sistemi di riferimento in moto relativo tra loro si possano verificare delle trasformazioni” lui però si riferiva ai fenomeni fisici, non ai decreti di Arpa Piemonte che mutano e si contraddicono nel breve volgere di qualche giorno.

Infatti il decreto 61, uscito il 30 giugno, come se nulla fosse prosaicamente recitava: “Al fine di salvaguardare l’ordinato svolgimento delle attività, nelle more del compimento del disegno di riassetto organizzativo in itinere….” lasciando in sostanza la situazione immutata a prima del draconiano “da subito!” di cui al decreto di 15 giorni prima.

Miracolosamente la Direzione si è ricordata che la fase di cambiamento non può che essere subordinata ai possibili rilievi da parte della Giunta regionale, principio che invece nel decreto 55 veniva quasi ignorato. Ne consegue che i dirigenti di ogni ordine e grado rimangono al loro posto per due mesi, così come anche le varie figure di coordinamento (queste per ben 6 mesi).
In sintesi per ora non è cambiato nulla.

Ribadiamo che sono passati 15 giorni tra il primo ed il secondo decreto, non 15 anni!    

Fuor di metafora, tante volte abbiamo detto, fino allo sfinimento,  che la riorganizzazione così com’era stata pensata non aveva senso visto che ignorava dei passaggi formali essenziali e consequenziali, ma non sarebbe nulla se a fronte della sfilza di decreti a cui abbiamo accennato sul terreno non ci fossero attrezzature di laboratorio smontate e abbandonate, personale laboratoristico da riconvertirsi che riconvertito non è, ed uno sconcerto generale che se non fosse tragico nell’epilogo che qui evochiamo, sarebbe un ottimo canovaccio per una commedia degli equivoci, come nella miglior tradizione del teatro comico greco/latino.

In questo panorama non si può non rilevare come la RSU (la parte attiva) è rimasta silente dal comunicato stampa uscito il 22 giugno, forse a causa del fatto che sta ancora piangendo la “perdita” del Leader Maximo, ovvero il portavoce, che se ne è andato sbattendo la porta (anche dal proprio sindacato, oltre che dalla RSU) sacrificato sull’altare dell’unitarietà confederale e dell’ecumenismo comparto/dirigenti.
Come se gli interessi dei primi possano coincidere con quelli dei secondi.

Novità di rilievo sui buoni pasto         

Dal 1° luglio un emendamento della legge di stabilità 2015 prevede una detassazione dei buoni pasto e   quindi un aumento facciale del valore fino a 7 euro  per quegli enti e aziende che passano al cosiddetto ticket elettronico in luogo di quelli cartacei in uso, ad esempio, nel nostro ente.
Seguiremo l’iter di questo provvedimento per capire quale strada si intende seguire in Arpa.

Grazie e buona estate da parte del Coordinamento FSI di Arpa Piemonte

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