Rilanciamo sul blog un interessante commento del
Segretario nazionale di FSI (che condividiamo) alla recente proposta
di decreto legislativo sulla cosiddetta "licenziabilità in 48 ore" del
dipendente pubblico che agisce in maniera truffaldina nei confronti
dell'amministrarzione di appartenenza.
La delega che il parlamento ha dato al governo ed in particolare alla titolare della pubblica amministrazione Marianna Madia con la legge 7 agosto 2015, n.124 recante deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle Pubbliche Amministrazione, è stata ampia, ben 14 deleghe che dovrebbero sostanziarsi in una ventina di decreti legislativi attuativi.
La delega che il parlamento ha dato al governo ed in particolare alla titolare della pubblica amministrazione Marianna Madia con la legge 7 agosto 2015, n.124 recante deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle Pubbliche Amministrazione, è stata ampia, ben 14 deleghe che dovrebbero sostanziarsi in una ventina di decreti legislativi attuativi.
Ieri il consiglio dei ministri ne ha approvati 11 tra questi il più
significativo per i lavoratori delle pubbliche amministrazioni è stato
certamente quello che il premier Matteo Renzi ha annunciato in pompa
magna come uno spot elettorale: licenzieremo in 48 ore i furbetti del
cartellino.
Come ovviamente sapevamo quelle parole sottintendevano altro ed
infatti l’articolato, che interviene sulla delega per la modifica delle
sanzioni disciplinari, prevede la sospensione obbligatoria e senza
contraddittorio da lavoro e retribuzione entro 48 ore da quando viene
accertata la falsa attestazione della presenza in servizio; e il
contestuale avvio di un procedimento disciplinare più rapido, che dovrà
concludersi entro 30 giorni. Scomparirebbe insomma la valutazione del
caso da parte del dirigente; e ci sarebbe l’obbligo di attivare la
procedura disciplinare in caso di falsa attestazione della presenza in
servizio. In caso di inerzia, poi, scatterebbe il licenziamento per il
dirigente.
Adamo Bonazzi il segretario generale commentando il provvedimento ha dichiarato:
“Questa storia degli annunci ad effetto ci ha stancato. Nessuno
ha nulla da obiettare sul fatto che si perseguano gli abusi e anche con
mano pesante; ed infatti noi le sanzioni ed i procedimenti disciplinari
li abbiamo previsti nei contratti da molto tempo. Se le norme non
venivano applicate non è certo colpa di chi le ha scritte nei contratti
ma di dirigenti e preposti che peraltro, quando non perseguono gli
abusi, in molti casi, è perché coprono prima di tutto se stessi. Quindi
non c’è alcuna polemica sul fatto in sé. Quello che non tolleriamo è
che il Governo lancia strali contro gli illeciti ma intanto approfitta
del varo dei provvedimenti per inserire altre norme che tolgono spazio
alla contrattazione. Se si vuole ritornare ad un sistema pubblicistico
lo si dica chiaramente altrimenti, come in ogni paese normale, il
rapporto di lavoro sia regolato dai contratti. Per gli illeciti ci sono i
codici e debbono valere per tutti, pubblico o privato che sia.”
Ufficio Stampa
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