Risposta aperta a USB
A
seguito del comunicato sindacale dell’USB uscito il 18 gennaio scorso
il quale ci chiama in causa rispetto all’accordo siglato il 30 dicembre
sulla ripartizione dei fondi, mi vedo costretto ad intervenire
ulteriormente per chiarire la posizione di FSI rispetto a quella
decisione.
E’
vero noi abbiamo firmato, avevamo spiegato in qualche modo il perché
nei nostri due comunicati del 30 dicembre e del 5 gennaio (consultabili
sul blog all’indirizzo http://www.fsiarpapiemonte.it) .
Abbiamo
firmato perché bisognerebbe sapere, prima di sparare nel mucchio, che
quest’anno entra in vigore in via definitiva il nuovo sistema di
contabilità delle amministrazioni pubbliche (d.lgs 118/2011) che
rivoluziona il sistema di formazione dei bilanci degli enti mettendo in
una condizione di sofferenza chi travasa da un anno all’altro residui
che poi vanno a gravare su bilanci successivi.
Per
non dire delle incognite che gravano in vista dei rinnovi contrattuali,
i quali potrebbero introdurre altri vincoli all’utilizzo di risorse
stagnati.
Per
farla breve, rischiavamo di non prenderli questi pochi soldi, non
potevamo assumerci questa responsabilità; va ricordato che noi però
prima di firmare abbiamo provato in tutti modi a modificare i termini
dell’accordo proponendo l’introduzione di un correttivo che considerasse
non solo la presenza in servizio nel 2015, ma che riproporzionasse il
corrispettivo anche agli anni di maturazione dei residui (2010-2014).
Lo abbiamo fatto ai tavoli tecnici, in comunicazioni dirette alla direzione e al tavolo politico. Senza successo.
Si è creata una saldatura tra CGIL-CISL-UIL e Direzione che ci ha imposto questa opzione iniqua.
Abbiamo
anche contestato all’Amministrazione la responsabilità di aver fatto
sedimentare fino alla fine del 2015 i residui, per poi obbligarci con
modalità, che non esito a definire ricattatorie, a bruciare le tappe
all’ultimo momento
Abbiamo
firmato, come detto nelle nostre comunicazioni precedenti, per senso di
responsabilità pur distinguendoci (insieme a FIALS) attraverso una nota
a verbale di dissenso a margine dell’accordo.
Non potevamo fare di più.
Ora
l’USB non trova nulla di meglio da dire che firmando anche noi facciamo
“quello che vogliono Porta e Robotto”, magari facendosi ispirare in
questa splendida riflessione da qualche transfugo della CGIL
recentemente imbarcato tra le fila dell’USB alla ricerca di una nuova
visibilità, anche perché un po’ frustrato da scelte e previsioni che non
si erano rivelate così azzeccate.
Se
USB pensa di fare propaganda a spese di chi, fra i pochi in ARPA, si è
sempre mosso nel solco tracciato da principi di equità e giustizia ha
sbagliato completamente indirizzo, e forse anche compagni di viaggio.
Quegli stessi compagni di viaggio che in molte circostanze in passato
hanno mirato al consenso più che al bene comune.
Rinviamo
quindi al mittente le accuse che USB – in malafede - muove nei nostri
confronti, mettendoci di fatto sullo stesso piano di CGIL, CISL e UIL e
Amministrazione, uniche responsabili di un accordo iniquo e sbagliato
nel merito
Cambiamenti in FSI
Ho scritto di mio pugno questo post perché è l’ultimo che redigo nella mia qualità di coordinatore e portavoce di FSI in ARPA.
Sono
ormai quasi nove anni che ininterrottamente svolgo questa funzione e
sento la necessità, direi fisiologica, di un cambio, anche in virtù di
dinamiche interne al sindacato in rapida evoluzione che richiedono
maggiori energie e capacità di mediazione che, francamente, sento di
non possedere a sufficienza.
Ho già rimesso il mandato alla Segreteria FSI che dovrebbe, a breve, individuare il nuovo coordinatore.
Michele Lattanzio
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