La stampa ha dato notizia proprio il giorno della festa del lavoro dei "nuovi" intendimenti del ministro Madia.
Vi mancava la pagella del Liceo, o meglio, ritenevate che quella
valutazione che ogni anno ricevevate stancamente, a fotocopia, dal vostro
rispettabilissimo dirigente, fosse una strasfigurazione
della pagella di vostro figlio ?
La notizia è che le valutazioni, prima o poi (ma oggi i tempi decisionali
sembrano essere molto più contratti rispetto al recente passato) incideranno sul
nostro salario accessorio. La strada tracciata da Brunetta è continuata
dall'attuale Governo anche in virtù di un forte consenso sociale che vede il
lavoro pubblico come inefficiente o al più mal organizzato.
Ben presto il nostro salario accessorio risentirà pesantemente delle
valutazioni annuali sulla produttività, e comunque sarà interpretata questa
riforma, inciderà sicuramente nelle nostre tasche (almeno in quelle del 75% dei
dipendenti).
L'altra novità degli intendimenti della Madia è il sostanziale atto di
sfiducia negli attuali dirigenti pubblici per cui si accentra di fatto il metodo
e il controllo sulle valutazioni.
In definitiva lo scenario nazionale chiama in causa i principi cardine di
un'azione sindacale moderna e coraggiosa quale vuole essere quella del FSI.
Si può ancora rincorrere la chimera del dare tutto a tutti come sostiene
gran parte del sindacato dentro e fuori la nostra realtà ?
Si può ancora dedicare tempo ed energia ad evitare di togliere a qualcuno
piccoli benefit, secondo noi su basi profondamente discrezionali, quando tra
qualche mese o anno una dirigenza - quale che sia (speriamo non più nominata) -
sarà chiamata a decidere a chi non dare più gli incentivi di produttività?
In questi giorni come FSI abbiamo avanzato una proposta alla RSU che, pur
essendo accolta positivamente da quasi tutte le sigle, ha comunque registrato
delle perplessità e dei distinguo su disponibilità di risorse per tutti e
modalità di assegnazione. E qui i tempi "nuovi" del decisionismo governativo si
scontrano con logiche di sigla e liturgie del passato che rischiano di farci
perdere l'ultimo treno per salvaguardare il salario della maggior parte dei
lavoratori di Arpa.
In altre realtà, non troppo distanti, il sindacato ha accettato di uscire dalla logica dell'elargizione a pioggia individuando un percorso di negoziazione non facile e non scevro da critiche da parte della platea degli esclusi.
In altre realtà, non troppo distanti, il sindacato ha accettato di uscire dalla logica dell'elargizione a pioggia individuando un percorso di negoziazione non facile e non scevro da critiche da parte della platea degli esclusi.
Abbiamo condiviso con tutti i nostri calcoli e le nostre valutazioni perché
ci sta a cuore il futuro dei lavoratori.
Ma ci sono forze interne che ci vogliono costringere ad un altro mondo,
logiche perverse che sovvertono valori oramai accettati dall'intero mondo del
lavoro. E qui vogliamo aggiornarvi sul tavolo
tecnico degli incarichi di funzione.
E' evidente il tentativo - questa volta della controparte, perché l'intera RSU ha condiviso una strategia comune - di venir meno a due principi cardini dell'istituto contrattuale:
E' evidente il tentativo - questa volta della controparte, perché l'intera RSU ha condiviso una strategia comune - di venir meno a due principi cardini dell'istituto contrattuale:
- il primo è il tentativo di riduzione quasi allo zero dei criteri
oggettivi di valutazione dei candidati (sintetizzata plasticamente
dall'affermazione "io sono un dirigente, pagato per decidere non per le
tabelline a punti");
-il secondo di arrampicarsi su qualsiasi parete per giustificare incarichi
ad personam anche quando le funzioni non sono più oggettivamente individuabili
nel nuovo assetto organizzativo.
E' questa una mentalità che non vuole vedere la realtà e il futuro che gli
attende: tutelare i pochi diritti acquisiti dei loro prescelti, quando, un domani, saranno
chiamati a decisioni ben più diffcili come scontentare la maggioranza
dei propri dipendenti. Questo è quanto emerge dalle notizie sul questo pezzo della riforma Madia.
FSI non accetta di percorrere strade oramai impercorribili. Abbiamo
proposto nuovi percorsi, rimane da capire chi intende seguirci, ma non
attenderemo inermi la catastrofe.
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