martedì 12 giugno 2012

info FSI mobilità interna - telelavoro - posizioni organizzative - stato di agitazione

Gentili colleghe, cari colleghi,

tentiamo di riassumervi e di commentare con poche righe quanto è capitato nell'ultima settimana.

 

Mobilità e Telelavoro

Il giorno 5 giugno RSU e OO.SS sono state convocate ad un  tavolo tecnico, al quale era presente un significativa rappresentanza dell'Amministrazione; l'ordine del giorno era costituito dai seguenti punti:

1.     regolamento sulla mobilità interna, verifica sullo stato di attuazione

2.     illustrazione degli atti di costituzione fondi 2011.

Sulla mobilità ci è stato illustrato analiticamente quante unità sono state "mobilitate" o sono in procinto di esserlo per gli effetti dei 4 bandi fino ad ora emanati e nel rispetto ed i limiti previsti dal Regolamento medesimo.

Dopo aver osservato che ad oggi non erano stati emanati i bandi di settembre 2011 ed aprile 2012, l'Amministrazione ha argomentato la difficoltà di procedere su questa strada a causa dei limiti di assunzione posti dalla Giunta Regionale che impedirebbero la sostituzione del personale trasferito o dimesso a qualsiasi titolo (si noti che secondo una previsione operata dall'Ufficio Affari istituzionali e Personale alla fine del corrente anno le unità di personale presenti saranno 998).

A questo punto, su richiesta del tavolo, l'Amministrazione ha dichiarato che avrebbe comunque proceduto ad emanare in brevissimo tempo un nuovo bando di mobilità al fine di soddisfare principalmente le esigenze di recupero di funzionalità da parte di quelle strutture maggiormente colpite dalla riduzione di personale.

Dalla discussione è emerso chiaramente che qualora non si pervenisse ad una compensazione per effetto di mobilità volontaria, la strada che verrebbe percorsa sarebbe quella della disposizione della mobilità d'ufficio tra sedi e/o strutture differenti, il cosiddetto "potere organizzatorio".

 È utile ricordare che il Regolamento interno attualmente vigente in materia fissa il limite, entro il quale tale mobilità può avvenire, in 10 chilometri.

Al tavolo abbiamo chiesto come mai non si fosse ancora proceduto ad emanare il bando  ai sensi del Regolamento sul telelavoro, che contribuirebbe a risolvere almeno alcune situazioni di particolare disagio (tra l'altro ARPA ha vinto un bando regionale che consente di finanziare progetti  tesi a conciliare vita e lavoro per un ammontare pari a quasi 30.000 euro);  ci è stato riposto che almeno per quello a distanza (da non confondersi con quello a domicilio) i tempi per l'emanazione dovrebbero essere molto brevi.

Rileviamo che questa affermazione confligge in modo stridente ed è contraddetta dalla recente decisione di chiudere una sede ubicata in un territorio sicuramente meritevole di attenzione (Provincia di Cuneo) sia dal punto di vista della salvaguardia del principio del decentramento operativo, sia sull'osservanza degli obiettivi enunciati dal Regolamento stesso, di cui ne citiamo uno a titolo d'esempio, "realizzare economie di gestione attraverso l'impiego flessibile delle risorse umane".   

Stato di agitazione  e assegnazione di fondi destinati alla creazione di nuove posizioni organizzative

Come sapete la RSU ha proclamato con un discreto senso di unitarietà lo stato di agitazione ( la componente FSI vi ha aderito convintamente).

Lo stato di agitazione prevedeva tra le principali iniziative il presidio dei lavoratori il giorno 7, davanti all'Assessorato all'Ambiente in concomitanza con lo svolgimento della riunione tra Arpa e Comitato Regionale d'indirizzo.

Il presidio ha visto una buona partecipazione (circa 80 colleghi, ai quali va il nostro ringraziamento); era presente anche una delegazione dei lavoratori precari di Arpa.

Fatte queste premesse, il 5 luglio abbiamo assistito, con una notevole dose di sorpresa, ed oseremmo dire di costernazione, all'uscita di una nota a firma del Direttore generale con la quale si stabilisce di riassegnare ulteriori somme al fine di fronteggiare le principali "criticità organizzative"; in sostanza si destinano, a titolo di anticipo, 11.650 euro alle seguenti strutture:

1.      Affari Istituzionali e Personale

2.      Provveditorato e tecnico

3.      Dipartimento di Alessandria

4.      Sistemi previsionali

5.      Rischio industriale

Nella nota il D.G. si è preoccupato di precisare che questa è un a prima parziale assegnazione degli avanzi del relativo fondo, rinviando ulteriori rassegnazioni a quando il quadro organizzativo verrà fissato a compimento del piano di riposizionamento

La considerazione che alla nostra componente sindacale sorge spontanea è la seguente: fermo restando la legittimità della scelta, come è possibile in un momento di così grave incertezza, sia sul fronte interno che esterno, fare accettare (anche solo sul piano dell'etica) ai lavoratori che non sono destinatari di alcun beneficio, ed ai quali al momento è preclusa qualsiasi opportunità di crescita economica e/o professionale, il senso di questa  "priorità"?

 

Riportiamo quindi, e rimarchiamo facendo nostra, la frase contenuta nel comunicato stampa redatto in occasione del presidio  - ma non nel volantino distribuito alla cittadinanza ed ai lavoratori (e di questo la componente FSI fa pubblica ammenda per insufficiente vigilanza rispetto a questa non trascurabile  lacuna):     "a fianco dei tagli strutturali inseriti nel piano si prospetta paradossalmente l'inserimento di nuove figure dirigenziali e, nelle more della sua attuazione, vengono istituite ulteriori posizioni organizzative."

 

Fondi economici

Come sapete la contrattazione a livello nazionale è sospesa, per effetto delle leggi, a tutto il 2012.

Il D.L. 78/2010 (art. 9 c. 2bis) stabilisce la riduzione automatica del fondo per il trattamento accessorio proporzionalmente alla riduzione di personale effettivamente in servizio; poiché il nostro personale diminuisce stabilmente da almeno 3 anni a questa parte,  i fondi della retribuzione accessoria diminuiscono anch'essi. Si è però appurato che il fondo relativo al finanziamento delle fasce economiche è da considerarsi retribuzione fissa (come in effetti è) quindi non soggetta a decremento, tutto ciò ha consentito un ricalcolo che porta ad una decurtazione sul fondo di -23.605,87 euro anziché di -64.634,10 euro, computati inizialmente.

È una dato molto tecnico che sostanzialmente significa: se è vero che diminuiscono i soldi per tutto ciò che non è stipendio tabellare (straordinario, reperibilità, incentivi, ecc.) gli accantonamenti per le fasce economiche non subiscono questa decurtazione e quindi mantengono la medesima consistenza.

 

Sarà nostra cura aggiornarvi sugli sviluppi della trattativa e su quanto stabilito nella riunione del 7 giugno tra Arpa e Comitato Regionale d'indirizzo.

 un caro saluto
 Carlo, Michele


 

 coordinamento Arpa
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