Alla Conferenza sul clima di Parigi che si tiene in questi giorni si
cerca un accordo quasi disperato per contenere i cambiamenti climatici. È un
sovrapporsi di tavoli bilaterali, di alleanze, di accordi ripescati tra paesi
sviluppati ed in via di sviluppo. Si gioca il futuro dei nostri nipoti ma sul
nostro sito istituzionale nessun cenno se non un link ad un'altra agenzia
regionale. Basso profilo, noncuranza, sciatteria? Vi mettiamo in fondo alcune
risorse per seguire in diretta le ultime ore di Parigi. In compenso non si
respira una buona aria in Piemonte e i nostri dirigenti sui media ripetono la
solita ricetta da anni che ormai conoscono anche i bambini e i pediatri. Quello
che colpisce è l'incoerenza tra quanto predicato e quanto fatto in luminosi
anni di carriera. I risultati sono davanti a tutti noi.
I tavoli tecnici cui ha partecipato FSI in questi
giorni sono di un altro livello ma in un certo senso si possono assimilare.
Telelavoro, potenziale soluzione per ridurre spostamenti inutili e CO2.
I nostri dirigenti non sono nativi digitali, comprendiamo
certi limiti, basterebbe che si consultassero con figli e nipoti avvezzi all'uso
di qualsiasi metodica di lavoro remoto. Le loro lacune peggiori però sono riconducibili
alla scarsa conoscenza del diritto e dell'italiano. Il ché è molto peggio!
Ieri è stata convocata la Commissione sul
telelavoro e abbiamo scoperto l'ultimo stadio dell'evoluzione del dirigente
Arpa: homo stultus. Come altrimenti definire coloro che scrivono nelle
motivazioni di due righe (alla faccia del parere motivato!) che una mansione
non è "remotabile" salvo poi essere smentiti dopo pochi mesi dal
dirigente subentrante?
O peggio, come si è osato in due righe bocciare
una richiesta, motivandola ugualmente poco, ma contravvenendo al regolamento (art.
8) che chiede di dare informazione alla Commissione e preparare un progetto
alternativo per il lavoratore?
Da questo
punto di vista il clima è impazzito anche da noi, con particolare evidenza a
Cuneo dove gli atti arroganti sono la norma. Ci batteremo per la riapertura dei
bandi per i diritti dei lavoratori e per evitare magre figure ai dirigenti
interessati.
Sempre a Cuneo assistiamo al fenomeno della
decuplicazione delle telecamere interne di videosorveglianza (sarà sempre colpa
del clima questa volta interno?) che ammontano a ben 21 (più 15 esterne)
posizionate in tutti i corridoi della sede con un monitoraggio integrale dei movimenti
dei dipendenti, che rischiano di vedersi redarguiti per tutte le volte che si
recano in bagno nel caso la frequenza risultasse
eccessiva agli standard fissati dall’Autorità Superiore….se Orwell
scrivesse oggi il suo celebre “1984”
verrebbe sopravanzato nelle sua fantasia dalla realtà che si riscontra nella
sede di Cuneo!
Battute a parte, il numero e la posizione di
questi strumenti è oggetto di approfondimento circa eventuali violazioni rispetto
alle più recenti disposizioni del Garante per la protezione dei dati personali,
non solo in virtù del posizionamento ma anche in materia di utilizzo e trattamento del materiale video raccolto.
Tra il
numero di telecamere installate a Cuneo e quello delle altre sedi c’è una
sproporzione macroscopica della quale qualcuno prima o poi dovrà rendere conto:
Cuneo 36
Alessandria 7
Omegna 9
Novara 0
Torino 2 (disattivate)
(fonte Dipartimento Affari Amministrativi e
Personale)
Fondi residui.
Nella medesima giornata si è svolto il primo
incontro con la direzione, ma la discussione si è fermata sul metodo di calcolo
dei fondi.
Dibattito non molto distante, passateci la
metafora, su quanto è cambiato il clima del nostro pianeta.
Leggendo capirete perché: insieme ad altre sigle abbiamo constatato che in altre aziende sanitarie non si applica sui fondi che fanno capo a voci stipendiali “fisse e ricorrenti” (per intenderci le fasce economiche) la riduzione del 4,8% previsto dal D.L. 78/2010. Questa scoperta, dimostrata da altre sigle, ha bloccato la discussione sulla modalità di distribuzione dei residui. In sintesi il rischio è che per effetto delle dinamiche di contrazione del finanziamento, nel tempo, si possa perdere la copertura finanziaria per il pagamento delle fasce economiche.
Dopo lunga discussione si è giunti alla conclusione che è necessario un approfondimento (anche da parte nostra) per rivedere i criteri fin qui applicati, almeno per quanto riguarda i fondi 2014.
Il tavolo si riconvocherà la settimana prossima.
Per chi volesse seguire le ultime ore della
Conferenza di Parigi suggeriamo alcuni link
Diretta streaming: http://unfccc6.meta-fusion.com/cop21/
Italian Climate Network http://www.italiaclima.org
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