mercoledì 2 dicembre 2015

Senza parole

Un dirigente scrive ad un nostro delegato:

E' vero che per coerenza con quanto affermato in passato e per aiutare ARPA in questo difficile momento avete rifiutato i 600000 Euro di incentivi che la Direzione voleva distribuire al comparto girandoli al bilancio di ARPA?Se è così, ci avete davvero dato una grande lezione di moralità!!Come va?Ciao.

La lettura ci ha lasciato un po' interdetti ma alla fine abbiamo deciso di rispondere.
Riassumiamo il contesto per chi non ce l'avesse presente.

Il fondo produttività dei dirigenti ha un avanzo di circa un milione di euro. I sindacati della dirigenza non trovano un accordo da tempo per come dividersi questo budget tra i circa 80 dirigenti. Questo avanzo è stato reso più o meno pubblico in concomitanza con il taglio dei trasferimenti regionali di circa 3.000.000 di euro e con la richiesta ad Arpa di accelerare la riorganizzazione delle proprie strutture.

Nell'anno in corso i dipendenti del comparto hanno raccolto centinaia di firme per chiedere un passo indietro su quella che si stava definendo una vera e propria "spartizione" ovviamente priva di criteri meritocratici. Nella famosa lettera si chiedeva tra le altre cose di devolvere volontariamente la propria quota all'ente per finalità istituzionali.

Secondo alcune interpretazioni le dimissioni di massa di alcuni delegati RSU del comparto sono frutto di questo contrasto interno tra rappresentanti della dirigenza e del comparto.

Per fortuna (e scelta) FSI non rappresenta la dirigenza

Anche il fondo della produttività del comparto ha un avanzo di 600.000 (e ovviamente la platea di interessati è 12 volte più numerosa). Qualcuno ora con la email che citiamo sopra vuole insinuare che quando sono in gioco i propri soldi si mettono da parte alcuni principi.

Pubblichiamo la nostra risposta:

Caro Dirigente, 
la ringraziamo ancora una volta per darci una dimostrazione di quanto sia prezioso il contributo della sua persona (e di molti suoi pari) in questo ente. 
Siccome l'argomento è evidentemente di suo interesse, le ricordiamo che per un dipendente del comparto si stima un importo una tantum pari a qualche centinaia di euro. Forse l'equivalente che lei matura in pochi giorni lavorativi.
Ciò nonostante saremmo felici di rinunciare a questa cifra, per voi simbolica, ma per molti dei nostri colleghi necessaria per la quadratura di bilanci familiari sempre più esigui.
 
Ci rinunceremmo volentieri per non vedere come la nostra classe dirigente (per una volta non puntiamo il dito fuori di qui sui politici o sulle caste) sperpera un capitale enorme: il merito, le competenze professionali, la dignità che è presente in molti dei nostri colleghi e sicuramente anche tra i suoi collaboratori. 
Purtroppo abbiamo perso le speranze nel vedere serie riforme del lavoro pubblico con piccoli segnali tangibili come, per esempio, l'effettivo licenziamento di dirigenti incapaci o comunque il taglio del loro salario accessorio quando si è certi della loro improduttività.
Siamo certi però delle leggi della natura, per cui aspettiamo che inevitabilmente personaggi che hanno dato una nota di folklore al nostro ente prima o poi vadano in pensione, augurandoci che vengano sostituiti da altri dirigenti magari ugualmente incapaci, ma che almeno abbiano il buon senso di fare una divisione ed una moltiplicazione. E poi, magari, stare umilmente zitti pensando a quanto sono fortunati.
Coordinamento FSI di Arpa Piemonte

Nessun commento: